Salvini torna sulla castrazione chimica: “La legge subito alle Camere”

“Se stupri una donna o un bambino il carcere non basta”. “Porteremo avanti in Parlamento il disegno di legge della Lega sulla castrazione chimica, chiedendo di calendarizzarlo in commissione per votare e approvare al più presto una proposta di buonsenso”.
Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, sui social.

“Se stupri una donna o un bambino hai evidentemente un problema: la condanna in carcere non basta, meriti di essere curato. Punto”, conclude.
“Il brutale episodio di pochi giorni fa compiuto da sette miseri criminali nei confronti di una diciannovenne a Palermo, ha sconvolto e segnato tutti noi. Purtroppo, non è il primo né l’unico: è necessario sradicare questo fenomeno insegnando in tutte le scuole la cultura del rispetto e contrastando ogni forma di violenza contro le donne. Gli istituti scolastici rappresentano il principale baluardo dell’educazione dei nostri ragazzi. Ottima, quindi, l’iniziativa appena lanciata dal ministro Giuseppe Valditara che punta a un codice morale e comportamentale degli studenti attraverso incontri con personale specializzato e con le vittime.

La Lega, da sempre attenta al tema, ha già presentato alla Camera una proposta di legge per l’introduzione dell’insegnamento delle pari opportunità nelle scuole. Chiediamo inoltre, con un nostro ddl, un inasprimento delle pene per pedofili e stupratori, prevedendo la castrazione chimica. Episodi del genere vanno combattuti in ogni modo già dai banchi di scuola e non devono più ripetersi”. Così in una nota il senatore della Lega Roberto Marti, presidente della commissione Cultura, Istruzione e Sport a Palazzo Madama. Boldrini: “Serve un cambiamento culturale”
“La cronaca fotografa una spaventosa escalation di violenze commesse dagli uomini contro le donne, non ultimo l’atroce stupro di gruppo compiuto a Palermo: 7 giovani, di cui uno minorenne, si sono accaniti in branco su una ragazza di 19 anni scatenando tutta la loro ferocia”. Lo afferma Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico e presidente del Comitato Permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo”. ” Ci rendiamo conto, sì o no, di quanto sia misogina e patriarcale una società come questa, che tollera la violenza sessuale contro una ragazza e arriva perfino a giustificarla? Ci rendiamo conto, sì o no, che le misure securitarie e il ricorso all’esclusivo aumento delle pene non servono a niente se non si attua un cambiamento culturale non più rimandabile? Strillare di ‘galera buttando via la chiave’ e di ‘castrazione chimica’ può fruttare un po’ di facile consenso politico, ma non risolve assolutamente nulla. Se non si porta l’educazione sentimentale nelle scuole, se non si formano i giovani al rispetto verso l’altro sesso e se non si insiste sulla parità di genere come presupposto per vivere tutti e tutte meglio, questo orrore continuerà a riprodursi. Se non ci muoviamo al più presto, odio, violenza e misoginia troveranno sempre più terreno fertile. La costruzione di un nuovo modello di società è una priorità assoluta su cui dobbiamo impegnarci in fretta e uniti. Uomini e donne insieme”, conclude Boldrini.

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