Arrestato lo Chef di Ferro: spacciava cocaina a Miccichè

Di Salvo Palazzolo

Il 4 aprile, i poliziotti della squadra mobile avevano fermato in centro città lo chef Mario Di Ferro, gestore del ristorante di Villa Zito, mentre cedeva una dose di cocaina a un burocrate a contratto dell’Assemblea regionale siciliana, Giancarlo Migliorisi. Si era subito capito che quel blitz era parte di un’indagine molto più ampia. Oggi, è arrivata la conferma: Mario Di Ferro è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di essere lo spacciatore di tanti vip. Uno, soprattutto: Gianfranco Miccichè, ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana ed ex senatore, che non è indagato, ma è al centro dell’indagine che ha portato all’ordinanza di custodia cautelare della gip Antonella Consiglio, emessa su richiesta della procura diretta da Maurizio de Lucia. Un’indagine nata per caso, i poliziotti con il procuratore aggiunto Paolo Guido e il sostituto Giovanni Antoci indagavano su altro, e si sono imbattuti nell’intraprendente chef.
Miccichè era uno dei più assidui clienti di Mario Di Ferro, che aveva avviato una florida attività parallela. La polizia ha arrestato anche due spacciatori che lo rifornivano, Gioacchino e Salvatore Salamone, ora sono rinchiusi in carcere. Obbligo di firma, invece, per tre collaboratori dello chef: si tratta di Pietro Accetta, Gaetano Vara e Giuseppe Menga. Ad incastrarli sono state le intercettazioni e i pedinamenti fatti dalla squadra mobile diretta da Marco Basile e dalla nuova “Sisco”, la sezione investigativa del Servizio centrale operativo.
Per mesi, i poliziotti hanno sentito i clienti che chiedevano allo chef dosi di cocaina, utilizzando le espressioni più colorite. Pensavano così di dissimulare l’acquisto di droga, ma l’attività di spaccio non è sfuggita a chi indagava. Non è stato facile provarla, Di Ferro e i suoi complici erano sempre molto prudenti, ma per far fronte alle tante richieste i pusher andavano direttamente a Villa Zito. E sono stati immortalati dalle telecamere piazzate dalla polizia all’esterno, nella centralissima via Libertà. Dopo ogni telefonata di Miccichè, Di Ferro chiamava i pusher e li convocava a Villa Zito. Poco dopo arrivava l’esponente politico, in auto blu e lampeggiante. Con tanto di autista.
(da https://palermo.repubblica.it/cronaca/2023/06/29/news/palermo_chef_vip_spacciava_cocaina-406071376/)

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