Il 28 giugno il regista Giacomo Bonagiuso porta in scena “FANGO” al Parco Archeologico di Selinunte

Andrà in scena, il 28 giugno 2023 alle ore 21, al Parco Archeologico di Selinunte, lo spettacolo teatrale del regista siciliano Giacomo Bonagiuso. Un percorso in cui
il teatro giovanile porta avanti il pensiero non mafioso.

A Castelvetrano – commenta il regista – come ciascuno immagina o sa, la mafia c’è. E ci sono anche le persone per bene. Come ovvio. Quello che segna la differenza è piuttosto il lascito concreto che le generazioni future possono considerare tangibile, non tanto in termini di cortei, manifestazioni, ma di consapevolezza. È questa la vera protagonista di ogni battaglia futura che investe la società scarnificata di questo paese della provincia di Trapani, e che si fa modello per ogni futura reazione. La consapevolezza E per acquisirne un po’, specie nei giovani, per immunizzarli alla tentazione della scorciatoia, la lotta va fatta non tanto alla mafia, per la quale esiste la magistratura e le forze di polizia, quanto al pensiero mafioso, fatto di collusioni, sotterfugi, accordi indicibili, segrete stanze, e anche di interesse privato in ogni azione pubblica.

Questo pensiero può essere scardinato non tanto da slogan, o da eroi dell’antimafia militante, quanto da un altro pensiero, un altro modello virtuoso di ragionare che però deve poter dare frutti concreti nella società. L’arte è di per sè questo altro pensiero già dispiegato. Porta avanti il valore, non la raccomandazione; porta avanti il lavoro individuale e la disciplina, non la consorteria; porta a avanti la solidarietà e il knowhow gruppale, e fa vincere l’idea che nessuno si salvi da solo. Il teatro che faccio da anni, che facciamo da anni, qui, in culo al mondo, e nelle viscere della provincia lavora su questo, da tanto, tanto tempo. Sulla costruzione di una consapevolezza etica, estetica, civile, sociale che cancelli le ombre del male e restituisca un po’ di serena luminescenza. Fango, che mettiamo in scena ancora, dopo l’esordio a Palermo, a Teatro Biondo, nel lontano 2011, con le studentesse dei Licei di Castelvetrano e il Centro Pio La Torre di Palermo, oggi significa tanto. Quel testo di Gabriello Montemagno è uno schiaffo privo di qualsiasi retorica proprio al pensiero mafioso ed è per questo che siamo orgogliosi che i nostri ragazzi da 14, 15 anni (quealcuno anche meno) lo possano rappresentare a Selinunte.

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