L’intervista a Nicolò Rizzo, candidato a Sindaco di Castellammare del Golfo

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Le sette domande poste al candidato a Sindaco Nicolò Rizzo per le prossime Amministrative del 28 e 29 Maggio 2023.

Perché ha deciso di candidarsi?

Ho deciso di ricandidarmi perché il mio è stato un mandato più che dimezzato. Il gruppo a mio sostegno, che mi ha motivato e spinto, ha ben compreso che la progettualità avviata nel corso della mia sindacatura ha subito troppi rallentamenti indipendenti dalla nostra volontà. Mi riferisco al fatto che, in termini concreti di attività amministrativa, ci siamo potuti muovere a pieno regime per poco meno di due anni. Nel periodo della pandemia si è bloccato tutto, poi le elezioni regionali, la mia vicenda personale, la crisi economica, sociale, bellica e più emergenze, non hanno permesso di lavorare pienamente su quanto avevamo avviato ingranando la marcia. Un continuo stop ed una ripartenza ancora in corso con strascichi della pandemia e della crisi economico-finanziaria e bellica.

Se 5 anni non sono normalmente sufficienti, chi ha amministrato in questi ultimi tre anni ha dovuto operare a marcia ridotta per quel che riguarda la progettualità mentre ha dovuto ingranare la marcia per affrontare difficilissimi percorsi d’emergenza. Eppure molto è stato avviato, completato ed è in cantiere. Per questo occorre portare a termine quanto avviato e guardare a quanto da fare.

In queste ore frenetiche si stanno mettendo in campo diverse alleanze e proposte politiche. Quali spazi di apertura ci sono nei vostri programmi-alleanze e quali limiti?

Per mentalità non mi pongo limiti nei confronti dell’apporto delle persone che scendono in campo per amministrare o proporsi come collaboratori al servizio della collettività ma, certamente, il limite può essere dettato dalla progettualità, dal riconoscersi in un progetto civico che nel nostro caso è già avviato e ha come unico fine il lavoro al servizio del cittadino. Il nostro unico partito è la cittadinanza ed è aperto a quanti vogliano contribuire, proporre, confrontarsi, chiedere, obiettare. Con il sistema maggioritario si deve, a mio avviso, parlare di aggregazioni politichesu una idea progettuale non di civismo o di aggregazione partitica. Non unirsi per le appartenenze ma per le idee sulla città.

Come immagina i prossimi mesi di campagna elettorale?

Mi auguro che tutti i candidati, sia alla carica di primo cittadino che conosco e stimo, nonché chi scenderà in campo per il consiglio comunale, possano portare avanti le loro idee programmatiche nel pieno rispetto dell’altro, della sua opinione e del suo modo di pensare ed essere. Ho vissuto sulla mia persona, e di riflesso sulla mia famiglia, quanto possano fare male accuse che, talvolta, diventano addirittura offese di carattere personale, strumentali alla politica. Penso che la politica invece sia confronto, rispetto e spazio di convergenza.

Quali sono le priorità del vostro programma politico?

Acqua, viabilità, ambiente, servizi sociali, opere pubbliche. Completare quanto avviato, avviare quanto progettato per far crescere Castellammare. La periodica carenza d’acqua- che stiamo tentando di risolvere con la già avviata escavazione di pozzi- con il problema della gestione delle reti per tutti i Comuni ex Eas è un fattore molto complesso e sul quale lavoro da anni in qualità di presidente dell’assemblea territoriale idrica. Percorsi lunghi che necessitano di conoscenza, lungimiranza e continuità così come quelli legati alla viabilità. Le zone a traffico limitato dopo un avvio di rodaggio dovevano seguire altri percorsi, così come i parcheggi, con una gestione pluriannuale. Abbiamo quindi aggiudicato il bando sulla mobilità e i sette anni serviranno a potenziare i servizi di anno in anno con una serie di interventi migliorativi. Ribadisco che gli stop legati alle emergenze non hanno permesso di completare attività e servizi in cantiere per la cittadinanza ma ci sono stati molti risultati importanti ed occorrerebbe molto spazio per citarli tutti: ricordo la rivoluzione nella raccolta differenziata, passata dal 29% ad oltre l’80 per cento, la nascita del centro comunale di raccolta, recenti finanziamenti per opere importanti come un milione e seicentomila euro per la ricostruzione del cavalcavia di Balata di Baida, sulla statale 187, demolito dall’Anas circa 9 anni fa, e la manutenzione della strada che collega la frazione con il castello di Baida. Importante anche il finanziamento di circa un milione di euro (999.995,46 euro) per il III stralcio di riqualificazione urbana e il ripristino dell’antica pavimentazione del centro storico. I lavori per la realizzazione della passerella pedonale di accesso alla spiaggia Playa e la messa in sicurezza di più aree cittadine, basti pensare alla ex 187 ed alle continue frane. Solo piccolissimi esempi di quel che è stato fatto. Molto si può ancora fare, tanto c’è ancora da fare.

Il turismo è da sempre un volano di crescita essenziale per tutto il territorio. Una cattiva gestione, inevitabilmente, procura dei disservizi ai cittadini. Come pensa di coniugare le due esigenze?

Le politiche turistiche hanno dato come frutto un allungamento della stagione turistica della nostra città con la crescita importante dei numeri. L’esigenza è quella di avere margini e spazi di manovra che sono stati limitati rispetto alla nostra strategia a lungo termine e ad ampio raggio. Si pensi alle attività di promozione e scambio culturale, sociale ed enogastronomico nazionale e non solo, alla promozione e diffusione della nostra immagine, alle offerte in termini culturali, di musica e spettacolo. Abbiamo voluto il nuovo regolamento sull’imposta di soggiorno e l’avvio del portale Paytourist con registrazione obbligatoria per le strutture. L’emersione del sommerso oggi è notevolmente ridotta anche se ancora bisogna lavorare. La nostra città in questi anni, come è evidente, è cresciuta anche dal punto di vista turistico ma sappiamo anche che i servizi non sono ancora adeguati e sappiamo già cosa dover migliorare e correggere.

Negli ultimi anni, diverse amministrazioni sono state implicate in diversi tentativi di infiltrazioni mafiose. Quali saranno le vostre contromisure?

Le nostre contromisure sono l’impegno quotidiano e costante ad esclusivo vantaggio della città tutta, dei cittadini nel loro complesso. Solo guardando al generale, non al particolare o l’interesse di alcuni, si può parlare di vera trasparenza. Che si attiva giorno per giorno, non solo nei momenti di visibilità di ricorrenze e celebrazioni seppur importanti per la memoria, attua la vera legalità. In tal senso sono soddisfatto di aver mostrato che la trasparenza emerge ed è riconosciuta perché è un valore che si costruisce con un lavoro serio, onesto ed attento e che non può che venir fuori e mostrarsi a tutti senza ombra di dubbio.

Qualora dovesse venire eletto quali saranno i vostri primi tre provvedimenti?

Fare in modo di arginare il problema della carenza d’acqua che, soprattutto nel periodo estivo, purtroppo, crea ancora disagi, accelerando sull’escavazione dei pozzi che come detto è una lavorazione già avviata e sulla reperibilità di pozzi privati da mettere adisposizione per aumentare la portata d’acqua in caso di grave carenza. Quindi, venute meno le restrizioni covid, ci potremo concentrare sulla viabilità e migliorare le zone atraffico limitato e servizi come i bus navetta ed i parcheggi. Particolare attenzione poi all’ambiente ed al potenziamento di sicurezza e controlli soprattutto sui rifiuti;la manutenzione ordinaria delle strade con grande attenzione ad opere di grande interesse e lungo percorso e sulle quali non smettiamo mai di lavorare quali il completamento del porto e mercoledì sarà presentato il progetto esecutivo del depuratore ai consiglieri comunali.

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Marcello Contento
Marcello Contento nasce a Palermo nel 1982, vive la sua vita tra la Sicilia e la Toscana. Giornalista, insegnante di economia aziendale e lettore incallito di Tex e Alan Ford.