L’intervista a Enzo Borruso, candidato a Sindaco di Castellammare del Golfo

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Le sette domande poste al candidato a Sindaco Enzo Borruso per le prossime Amministrative del 28 e 29 Maggio 2023.

Perché ha deciso di candidarsi?

Ho visto amministrazioni partire con programmi bellissimi, con promesse elettorali affascinanti, per poi naufragare nell’ordinaria amministrazione, fatta anche male. Imputo questi fallimenti non all’incapacità delle persone che hanno svolto il ruolo di Sindaco del nostro paese, ma alla modalità con cui lo hanno interpretato, facendosi opprimere da interessi personali di potenti politici o da ingerenze affaristiche di speculatori locali. Ciò mi ha portato negli anni uno stato di sofferenza interiore, sofferenza che ho visto condivisa da molti miei concittadini. Oggi, essendo ormai pensionato, ritengo un dovere dedicare il mio tempo, la mia passione, ma soprattutto la mia visione di buona amministrazione al paese che amo, coinvolgendo i miei concittadini in un progetto che li veda partecipi delle scelte amministrative e che liberi una volta per tutte Castellammare da alcuni personaggi che da tempo hanno messo le mani sulla Città.

In queste ore frenetiche si stanno mettendo in campo diverse alleanze e proposte politiche. Quali spazi di apertura ci sono nei vostri programmi-alleanze e quali limiti?

Noi siamo aperti alle proposte e alle idee costruttive di tutti, sia dei privati cittadini che delle associazioni di categoria, e siamo anche aperti ad eventuali confronti e collaborazioni con i Partiti, purché le loro proposte siano finalizzate al perseguimento del benessere della collettività castellammarese e non, come troppo spesso è avvenuto, a quello di pochi. Il nostro modo di vedere e interpretare l’azione politica, la nostra identità culturale, è distante dalle attuali logiche dei Partiti, che hanno perso nel tempo la capacità di esprimere istanze collettive e di selezionare classi dirigenti oneste e capaci. Non è vero che nei cittadini ci sia un disimpegno politico, una sorta di apatia che li allontana dalla partecipazione. I cittadini oggi discutono di politica molto più che nel passato, ma si astengono in misura ormai patologica dalla manifestazione del voto proprio perché delusi dai Partiti.  Nel nostro programma e nel nostro percorso politico abbiamo trovato notevoli convergenze con “Sud chiama Nord”, il Partito di Cateno De Luca, di ispirazione meridionalista, al quale abbiamo aderito con la nostra associazione “Castellammare Città Aperta”. Eventuali alleanze con altre forze politiche o movimenti saranno possibili solo se concorrenti al benessere della collettività castellammarese. In caso contrario ci saranno dei limiti per noi invalicabili.

Come immagina i prossimi mesi di campagna elettorale?

Vedo che c’è una tendenza generalizzata, tra i miei antagonisti alla carica di Sindaco, ad una campagna elettorale molto soft, direi quasi in sordina, all’insegna del vogliamoci bene. Ottima cosa, perché i buoni rapporti interpersonali devono sempre essere salvaguardati, ma ciò non deve portarci ad eludere i problemi della nostra Città e le cause che li hanno generati e che impediscono di risolverli. Sono stato tacciato da alcuni mezzi di informazione di volere generare una campagna di rabbia sociale e di scontro politico, e ciò semplicemente perché ho il coraggio di dire la verità e non ho alcuna intenzione di scendere a compromessi con la mia coscienza. Se le cose che da tempo affermo non sono vere, mi si risponda nel merito, e non nascondendosi dietro sterili attacchi ad una mia presunta volontà di fomentare una campagna elettorale rancorosa.  Ho ottimi rapporti personali con tutti gli altri candidati, ma la mia idea di buona amministrazione è diversa dalla loro, e nessuno può impedirmi di affermare le mie idee, anche se in contrasto con quelle degli altri.

Quali sono le priorità del vostro programma politico?

La prima, come da tempo espresso, è quella di coinvolgere i castellammaresi nelle scelte politico- amministrative, incontrando costantemente sia i singoli cittadini che le associazioni locali, in modo da renderli parte attiva dell’amministrazione della nostra Città. Un’altra priorità ineludibile è quella di un controllo oculato e rigoroso della spesa del Comune, eliminandole spese inutili, e contrastando l’inveterata abitudine di lucrare sul denaro pubblico, come se piovesse dal cielo e non provenisse dalle tasche dei nostri concittadini. Inoltre le tasse di scopo devono essere mirate alla realizzazione delle attività per cui sono state create; credo che un operatore turistico pagherebbe ben volentieri la tassa di soggiornose vedesse i suoi soldi utilizzati per finanziare interventi in materia di qualificazione turistica.Altra priorità è la crescita economica e culturale del nostro paese, ma di questa trattiamo ampiamente nel nostro programma elettorale.

Il turismo è da sempre un volano di crescita essenziale per tutto il territorio. Una cattiva gestione, inevitabilmente, procura dei disservizi ai cittadini. Come pensa di coniugare le due esigenze?

La cattiva gestione del turismo non solo provoca disservizi ai cittadini, ma anche al turista che difficilmente ritorna nel nostro territorio.  Quello che Lei giustamente definisce un volano di crescita per il territorio rischia di incepparsi, vanificando gli sforzi di chi negli anni ha investito nel turismo e lo sviluppo economico dell’intera Città. Come coniugare la crescita del turismo evitando problemi e disservizi ai cittadini non è di difficile soluzione, ma è un problema che per essere risolto deve essere affrontato da più attori in sinergia fra loro: l’amministrazione comunale, i cittadini castellammaresi, gli operatori turistici e il turista stesso. Se all’amministrazione comunale sono delegati gli interventi strutturali e di qualificazione del nostro territorio, a tutti gli attori è demandata la diffusione della cultura turistica, del rispetto dell’ambiente e della qualità dell’offerta turistica. Nel nostro programma sono specificati gli interventi che riteniamo utili al perseguimento di tali obiettivi.

Negli ultimi anni, diverse amministrazioni sono state implicate in diversi tentativi di infiltrazioni mafiose. Quali saranno le vostre contromisure?

La misura primaria per contrastare i piani criminosi delle organizzazioni mafiose è la trasparenza. L’interesse che spinge la mafia ad infiltrarsi nella pubblica amministrazione e a condizionarla nelle sue scelte è esclusivamente economico; la trasparenza dell’azione amministrativa, attuata mediante comunicazione costante ai cittadini degli atti e delle progettualità poste in essere, utilizzando tutti i moderni strumenti di comunicazione sociale, è un forte baluardo alle infiltrazioni mafiose e malavitose, come lo è la collaborazione assidua con gli organismi preposti al controllo e alla repressione della criminalità mafiosa. Necessità poi un potenziamento ed una diffusione capillare della cultura della legalità, coinvolgendo in ciò i cittadini, le associazioni, le scuole.

Qualora dovesse venire eletto quali saranno i vostri primi tre provvedimenti?

L’intervento iniziale al quale dedicherò la priorità assoluta è quello dell’aumento dell’erogazione dell’acqua. La scorsa estate numerosi turisti hanno dovuto interrompere le loro vacanze a Castellammare per la carenza idrica, e ciò ovviamente determina un grave danno economico e di immagine per la nostra Città. Dobbiamo scavare nuovi pozzi e iniziare immediatamente il rifacimento della rete idrica, ormai fatiscente, contrastando anche il fenomeno degli allacciamenti abusivi con un monitoraggio costante della distribuzione. Altro intervento d’urgenza è il rifacimento del manto stradale delle vie urbane ed extraurbane, costellate di pericolose buche, e la creazione di una squadra di pronto intervento per gli interventi di manutenzione. Ancora ritendo indifferibile la soluzione del problema del PAI, il Piano per l’Assetto Idrogeologico, strumento fondamentale per una corretta politica di assetto territoriale; bisogna porre in essere azioni ed interventi celeri a difesa del rischio idrogeologico nel nostro territorio, consentendo in tal modo la ripresa di attività edilizie ad oggi bloccate dalla mancata attuazione del Piano.

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Marcello Contento
Marcello Contento nasce a Palermo nel 1982, vive la sua vita tra la Sicilia e la Toscana. Giornalista, insegnante di economia aziendale e lettore incallito di Tex e Alan Ford.