LA FAVOLA DELLE REGIE TRAZZERE – CAPITOLO XII – PARTE IV – Le Regie Trazzere di Alcamo nel piano regolatore.

di Antonino Messana

La Regia trazzera Trapani-Palermo 452 è stata disegnata dal Comune Alcamo nel “Piano Regolatore” in compagnia con altre 15 trazzere che attorniano ai quattro venti tutte le strade pubbliche esterne dell’intero territorio e si collegano con numerose vie cittadine (anch’esse trazzere armentizie). Ho abbozzato sicuramente un calcolo molto approssimativo di chilometri 80 di trazzere esterne a cittadino e chilometri 25 di strade cittadine. Nel calcolare non avevo il metro in mano però sicuramente ho dimenticato qualche via e qualche strada esterna; pertanto i valori di calcolo sono in difetto. Allora per pura informazione ho imbrattato la carta del piano regolatore indicando in ciascuna strada il numero di riferimento della Regia Trazzera, affiancata con la leggenda della loro denominazione. Così chi legge avverte con immediatezza la normalissima impossibilità che tutte le strade esterne ai quattro punti cardinali erano nei millenni trazzere armentizie larghe metri 38 e restano informati se per caso sono usurpatori. Tuttavia, tratterò della Regia trazzera 452 Trapani-Palermo ove osserveremo in chiusura, che l’attuale Corso Generale Medici non è più la Via di Castellammare e la Madonna delle Grazie non è di conseguenza la strada porta di Trapani. Osserveremo pure che la strada da Partinico (proveniente da Palermo-Montelepre) ad Alcamo non attraversa più la Via Porta Palermo e neanche l’antichissima Porta Corleone. Infine la strada di Castellammare in contrada Gammara gira verso Est per la “vecchia strada vicinale San Leonardo” lambisce il convento dei Cappuccini attraversa Orto Ballo e finisce allo Spiazzo dello Spirito Santo (Cristal Bar). Utilizzando le carte antiche del 1700, la visita ad Alcamo nel 1145 del geografo Idrisi e la storia di Alcamo dimostrerò che la strada Trapani-Palermo è sempre sbarcata a Porta Trapani attraversa il Corso e dalla porta Saccari si immetteva a Porta San Francesco o usciva dalla Porta Corleone.

Ecco il quadro del Piano Regolatore con l’indicazione delle Regie Trazzere

Vado al dunque e inizio con il frontespizio della Relazione di Demanialità

Abbiamo letto il seguente percorso: Bivio Gaggera (Castellammare – ponte Bagni)-Terme Segestane-Bivio Setterino (Alcamo-Madonna delle Grazie). Intanto è interessante osservare la sottostante carta topografica del Comune di Castellammare del Marchese Mortillaro di Villarena.

Schizzo topografico del Comune di Castellammare – Mortillaro 1843

La carta mostra:

 1)la strada ponte Bagni- Castellammare; 2) la strada che conduce alle terme e il ponte poco distante dal mulino Marcione, oggi diroccato, che unisce i territori di Alcamo e Castellammare. La carta  conferma pienamente il percorso che abbiamo appena letto della “Relazione” dell’Ufficio Trazzere: “bivio Gaggera-Terme Segestane”.

Questo percorso è rintracciabile pure nella “Tabula Peutingeriana” come Via Valeria ( Vedi capitolo I-parte IV. pubblicata il 25 luglio 2015).

Per altro verso, il percorso Mulino Marcione-Setterino è pienamente dimostrato dalla sottostante carta stradale IGM 1852.

Non esistono altra carte anteriore al 1852.

In conclusione  ottiene piena conferma la “Relazione di Demanialità per il seguente percorso che abbiamo letto: Bivio Gaggera (Castellammare)-Terme Segestane-Mulino Marcione-Setterino-Madonna delle Grazie”.

Passo a commentare la sottostante seconda pagina della Relazione di Demanialità.

Invito il lettore a leggere con attenzione la sottoriportata pagina riguardante il territorio di Alcamo.

Questa pagina ci chiarisce  che la trazzera camminando da Trapani  da ponte Bagni entra in territorio di Castellammare sbarca al Mulino Gurga-Marcione di proprietà di San Martino delle Scale; da qui attraverso il ponte (Marcione) entra in territorio di Alcamo. Pura verità come il pane e il vino, come abbiamo costatato sopra, con la carta IGM e la carta Mortillaro di Castellammare

Adesso riporto altro brano della medesima Relazione di Demanialità. Leggeremo altra verità evangelica.

Ripeto le parole in sintesi: LA TRAZZERA ESCE DALLA MADONNA DELLE GRAZIE E TERMINA AL FIUME (ENTRATA PUBBLICA DI MARCIONE E GURGA)

Il percorso che abbiamo appena letto trova perfetto riscontro nella sottostante e già vista carta IGM 1852 che mostra il tracciato in perfetta linea diretta del molino Marcione-Suore (Madonna delle Grazie). Detta mappa non è confutabile per la mancanza di simili altre carte più antiche.

Tuttavia l’ex Ufficio Trazzere nel 1952 proprio a Setterino modifica detto percorso sopra evidenziato con penna rossa. Da notare che sul quadrante destro non vi sono rappresentate altre strade che iniziano dal “Mulino” e terminano alle “Suore”.

A questo punto per capire lo scambio chiaramente reversibile perché falso  delle strade pubbliche con trazzere armentizie e viceversa operato dal’ex Ufficio Trazzere come premessa,  ritengo  opportuno visitare, in primo luogo  il Catasto, attraverso i fogli di mappa 39, 40 e 41 del 1938, collegandoli  con il Piano Regolatore. Chiaramente in questo caso un simile raffronto delle due carte rapportate anche con la “Relazione di Demanialità” permette di accertare, verificare e soprattutto capire che la strada antichissima o trazzera armentizia che si vuole chiamare, da Alcamo per andare a Trapani,  fin da tempi antichi, è stata l’attuale Corso Generale Medici fino a raggiungere  il fiume Freddo e il fiume caldo San Bartolomeo in territorio di Castellammare.

Ecco il Catasto 1938 foglio 39 di Alcamo

 

La carta mostra che la strada nazionale Segesta (vale a dire di Trapani), la strada Vicinale Crivara che arriva e si diparte dal fiume caldo, ponte Marcione e la Strada Comunale Ellera che anch’essa arriva e si diparte dal ponte Marcione. Tutte e tre le strade convergono in Contrada Setterino e si attaccano in contrada Virgine al Corso Generale Medici per terminare alla Madonna delle Grazie.

Foglio 40

Lo stralcio della carta mostra la strada Nazionale Segesta che sappiamo corrisponde alla strada di Trapani SS.113 e non altro che il tratto dell’attuale Corso Generale Medici che converge dalla contrada Gammara la Regia Trazzera (l’aggetivo “Regia” vale a dire “Regalia” di proprietà del “Re” e non strada armentizia) Alcamo-Castellammare; infine ho segnato pure la strada Vicinale Palmintelli che arriva pure al ponte Marcione. Da giovanotto assieme ad altri compagni, l’abbiamo attraversato a piedi ed abbiamo fatto anche il bagno nel fiume caldo.

Foglio 41

La carta ci indica, la strada “Nazionale per Segesta” che corrisponde senza ombra di dubbi all’attuale Corso Generale Medici con innesto o bivio (a pochi centinaia di metri dalla Madonna delle Grazie) con la Regia trazzera di Castellammare.  Infine ho segnato la Via Balduino che si unisce con il Corso dei Mille.

Foglio Catastale cittadino 124/A

Infine, il Corso Generale Medici che arriva al Monastero Piazza Pia Opera.

Adesso propongo lo stralcio della carta del Catasto Borbonico 1875

Stralcio delle carte del Catasto Borbonico 1875-Archivio di Stato Trapani.

Questa bella carta ci mostra a chiare lettere “la strada di Castellammare” che inizia dalla Madonna delle Grazie che anche oggi cammina per l’attuale Corso Generale Medici. Infatti la carta  mostra la parte estrema della città con poche abitazioni nell’attuale Corso dei Mille collegato con il Corso 6 aprile al centro delle due strade la Chiesetta lambita dalla strada di Castellammare.

La sequenza delle carte catastali che abbiamo visto, ci hanno mostrato che le due strade di Marcione (strada vicinale Crivara e strada comunale Ellera) e la strada di Segesta arrivano alla Madonna delle Grazie dall’origine della città è stata denominata Porta Trapani.

Mi preme anticipare altro scempioso  imbroglio da vergogna; proprio questa Regia Trazzera di Castellammare cosi denominata in contrada Gammara dal Catasto, così pure le altre strade di Marcione e di Segesta,  per opera dell’ex Ufficio Trazzere non attraversano più il Corso Generale Medici e non sbarcheranno alla Madonna delle Grazie; infatti il Piano Regolatore ci informa che dalla contrada Gammara alla Madonna delle Grazie arriva la “Regia trazzera Tonnara-Magazzinazzi-Alcamo n. 409”; mentre  la Regia Trazzera Trapani-Palermo 452 dalla contrada Setterino imbocca la Via Balduino che fa bivio al Corso dei Mille e da qui arriva alla Madonna delle Grazie.

Ecco lo stralcio del Piano Regolatore

Infine la grandissima  sofferta diatriba sulle seguenti denominazioni: strada di Trapani,  SS. 113 e Corso Generale Medici come unica strada di Trapani  lo risolve la sottostante carta di Orlandi Cesare del 1770.

La carta mostra il Corso 6 aprile e la lettera “M” al punto estremo della città con l’indicazione di “Porta Trapani”. E’ notorio a tutti gli alcamesi che lo spiazzo della Madonna delle Grazie è stato da sempre riconosciuto come “la porta di Trapani”.

Illustrate le autentiche corbellerie sull’arrivo dei falsi cammini delle Regie Trazzere alla Madonna delle Grazie, mi resta affrontare e delucidare come detta Trazzera continua a camminare verso Palermo, cioè dal versante Ovest (Porta Trapani o, ripeto, Madonna delle Grazie) al versante Est (Porta Palermo). Il collegamento o meglio la continuità del percorso della nostra trazzera 452 la dovremmo rintracciare nella Relazione di Demanialità (documento di supporto del Decreto Assessoriale). A tal fine leggiamo il seguente percorso:

Abbiamo letto che la trazzera proviene dal “ponte Faranna Scio” (cioè ponte Finocchio confine con Partinico) e fa bivio in Contrada Forche con la trazzera di Calatubo. Ecco la rappresentazione stralciata del Quadro Unico redatto dall’ex Ufficio Trazzere.

A sinistra ho evidenziato la strada di “Palermo” e il numero 452” che cammina dalla contrada Setterino alla Madonna delle Grazie (già evidenziato con cerchio di colore nero, rimarcato con  cerchio di colore rosso); segue il numero 452  in una opposta posizione  e a tramontana, esattamente nella Via San Leonardo che si attacca a sinistra con la Via Vivaldi (Regia Trazzera Alcamo-Castellammare segnata col numero 390) e a destra nell’antica Via Vicinale Nuccio Scio fino a raggiungere il ponte Finocchio. A colpo d’occhio osserviamo subito che la trazzera 452 non è in linea retta con la Madonna delle Grazie e con la strada “Palermo” distinta nel Quadro Unico e con la contrada Setterino. Allora la carta mostra a chiare lettere che nostra trazzera 452 per arrivare alla Madonna delle Grazie deve necessariamente unirsi in primo luogo con la 390 di Castellammare fino ad arrivare in contrada Timpi Rossi per collegarsi con la trazzera 409 Tonnara-Magazzinazzi-Alcamo, da questa contrada la trazzera cammina in contrada Gammara (Via Gammara) e infine attaccarsi alla strada per “Palermo” (percorrendo l’odierno Corso Generale Medici, cioè la statale 113).

Ecco la rappresentazione del Piano regolatore

La carta ci mostra a colpo d’occhio che la trazzera 452 non si unisce con la Madonna delle Grazie. Forse vola!

Ecco altra rappresentazione

La carta del Piano Regolatore ci fa osservare (cerchio di colore viola) la nuova statale 113 (scorrimento veloce Alcamo-Partinico costruita negli anni 1970). Questo nuovo tratto strada dal confine di Partinico-ponte del Finocchio cammina per la via vicinale Nuccio Scio arriva in contrada “Virgini” per proseguire per Setterino. Stando così le cose, scompare del tutto la famosa “Porta di Trapani” che si allaccia con la “Porta di Palermo” ed essenzialmente non scende più dalla Madonna delle Grazie, oggi Corso Generale Medici per la contrada Setterino come vuole la Relazione di Demanialità.

Per tagliare la testa al toro, mi esibisco con la sottostante carta IGM (avverto che non esistono altre carte del territorio di Alcamo più antiche). Il lettore è pregato tenere ben in mente la carta o rivisitarla nel corso della lettura perché il brano è lunghetto.

La splendida carta ottocentesca ci dimostra che la nostra trazzera 452 dal territorio di Partinico (evidenziato con cerchio rosso) cammina sulla Via Vicinale Nuccio Scio fino all’attuale Via San Leonardo (per l’impianto del Catasto Via Eremita). Invece la vecchia statale 113 (ben marcata nella mappa) al confine con le terre di Partinico camminava in strada con forma triangolare e arrivava addirittura alla Porta San Francesco. Questo percorso prima in salita in contrada Molinelli e poi a dirupo fino ad arrivare alla Porta San Francesco che non è più trazzera, ma per il Demanio Trazzerale è la Regia trazzera dei millenni trapassati, perché l’hanno deviata sulla vicinale Nuccio Scio. Ricaviamo a vista d’occhio che la trazzera 452 da Porta San Francesco non si attacca con il punto estremo della città lato sinistro della stessa carta (lato Ovest) dove leggiamo “SUORE”, vale a dire Madonna delle Grazie o anche Porta Trapani. Proprio in questa strada ove abbiamo letto “SUORE” ho riportato il numero 409 per ricordare, che alla Madonna delle Grazie non arriva né la strada di Castellammare e neanche la trazzera 452 in argomento, ma la nuova Regia Trazzera Bivio Tonnara Magazzinazzi-Alcamo 409.

N.409 ex Ufficio Trazzere

  IGM-Suore-Porta Trapani

Ci accorgeremo tra poco che la “Relazione di Demanialità” ci fornirà la prova scritta che quel percorso è una eccellente bugia.

Adesso leggiamo la sentenza della “Relazione di Demanialità” che costituisce titolo inoppugnabile consacrata nel Decreto Assessoriale. Questo cammino lo troviamo in un brano della “Relazione” che reca il numero 35 e il titolo “DESCRIZIONE DELLA TRAZZERA” che riporto in basso.

Abbiamo appreso a chiare lettere che la trazzera “NOMINATA FORCHE CARICA E SCARICA” scende dalla Porta San Francesco e cammina per la contrada Vallone Grande arrivando al confine del territorio di Alcamo e prosegue per la città di Partinico. Bene! Non ci resta che osservare le carte del Piano Regolatore come nostra abitudine.

Ecco una prima carta del Piano Regolatore

Lo stralcio della carta del Piano Regolatore mostra a chiare lettere che dalla Porta San Francesco cammina la sola Regia Trazzera 457 Bivio Pietralonga-Bivio Dammusi. Mentre dal bivio Pietralonga cammina una Via pubblica per la contrada Forche che non è segnata come la Regia Trazzera Trapani-Palermo 452. Quindi la carta ci dice a pieno titolo che dalla Porta San Francesco alla contrada Forche non cammina alcuna strada Regia armentizia diretta a Partinico per Palermo, ma una Via cittadina denominata Via Porta Palermo.

Il nostro discorso relativo al percorso della Trazzera Trapani-Palermo 452 anche con riferimento alla carta del “Quadro Unico” disegnato nel 1954 e alla “Relazione di Demanialità” redatti dall’ex Ufficio Trazzere si conclude con le seguenti carte del Piano Regolatore e con il Quadro Unico.

La carta è magistrale perché mostra con maggiore chiarezza che la Regia Trazzera 452 dalla contrada Forche alla Porta San Francesco è una strada cittadina denominata “Via Porta Palermo”; mentre la trazzera 452 dal territorio di Partinico fa bivio con la contrada Forche e prosegue per la Via Vicinale Nuccio Scio; allora, abbiamo piena conferma che dalla Porta San Francesco non “incomincia” la Regia Trazzera 452. Quindi le seguenti testuali parole, “… dalle Forche Carica e scarica che incomincia dalla Porta San Francesco della città di Alcamo e conduce al Vallone Grande …(confine) del territorio di detta città e Partinico…” “sono bugiarde falsità che non trovano riscontro nelle redatte carte topografiche”.

La sottostante del Catasto 1938 ci indica a chiare lettere che la statale 113 dalla contrada Forche arrivava alla “Porta San Francesco”.

Allora possiamo osservare che anche la Relazione di Demanialità concorda perfettamente con la superiore carta catastale non solo, ma aggiungo che la storia di Alcamo ci dimostrerà che la nuova statale 113 a partire dal 1145 attraversava  interamente il Corso 6 Aprile con ingresso dalla Porta Saccari.

Le sottostanti carte indicano in maniera chiara i percorsi. Nella carta IGM di sinistra ho segnato con tratto di penna di colore rosso l’intero percorso della strada da Partinico alla Porta San Francesco e la via Vicinale Nuccio Scio; a destra lo stralcio del foglio 35 del Catasto dove leggiamo a chiare lettere “strada vicinale Scio” e strada nazionale Palermo-Alcamo.

Ripropongo lo stralcio del Quadro unico dell’ex Ufficio Trazzere per significare che la “strada padronale” denominata correttamente in Catasto “strada Vicinale” è stato stabilito dall’ex Ufficio Trazzere che nei millenni passati era strada armentizia larga metri 38 perciò in piena contraddizione con la “Relazione di Demanialità” che dice a chiare lettere che la strada scende da Porta San Francesco. La male fede e la frode sono gemelle.

Ecco lo stralcio del Quadro Unico

In conclusione tutte le mappe antiche di Alcamo dal 1720   dimostrano a chiare lettere che la strada Trapani-Palermo arriva alla Madonna delle Grazie attraversa il Corso per camminare nella direzione di Porta San Francesco per Partinico e proseguire per Palermo da Montelepre.

Ecco una prima la carta Schmettau 1720

La carta mostra senza ombra di dubbi i seguenti percorsi: 1) ad Ovest la strada proveniente da Trapani che attraversa il fiume caldo San Bartolomeo in contrada Marcione arrivando alla punta estrema di Alcamo ed esce da Porta San Francesco, per Valguarnera e Partinico per sbarcare a Palermo. Quindi inequivocabilmente attraversa il Corso 6 aprile; 2) la strada di Castellammare che attraversa il fiume San Bartolomeo; 3) osserviamo correttamente il bosco d’Alcamo, però non è segnata nessuna strada per i Magazzinazzi.

Tuttavia è realistico dubitare che la via romana Valeria attraversasse l’attuale “Corso sei Aprile”. Infatti la Porta San Francesco fu aperta solo il 6 novembre 1616 con il prolungamento del Corso principale di Alcamo da Ovest verso Est con ingresso dal convento di San Francesco d’Assisi.

Riporto un lucido brano dello storico Alcamese Carlo Cataldo.

Pagina 106

Allora solo gli storici Alcamesi ci possono fornire tracce ed elementi come approccio verosimile del cammino Partinico-Alcamo-Segesta della Via Valeria consacrata nella sottostante “Tabula Peutingeriana”.

Ecco un ripetuto stralcio ove ho evidenziato Palermo-Segesta Trapani-Marsala.

Per altro verso la storia scritta e documentata della città di Alcamo comincia con l’occupazione araba, altre notizie sono frammentarie e incerte e non documentate con particolare riguardo alle carte toponomastiche. Pertanto ricercare una Via Romana o antica nel territorio di Alcamo che da Palermo arriva a Segesta passando per Alcamo, è un’avventura quasi del tutto impossibile; tuttavia, avendo approfondito gli studi storici del territorio di Alcamo, ed essendo il mio archivio ricco di documentazioni, testi antichi e di tutte le carte topografiche antiche a partire dal 1700 che restano inconfutabili per la totale assenza di altre carte anteriori ho maturato idealmente e ipoteticamente il  cammino in Alcamo della strada romana da Alcamo a Segesta per manifestare  un mio primo contributo e con tutte le riserve possibili e immaginabili. In altre parole accetto fin da ora qualsiasi commento anche negativo.

Comincio con la “Storia” che leggeremo insieme con i cari lettori. Inizio subito con il viaggiatore e geografo Arabo Muhammad al-Idrisi invitato da Ruggero II alla sua corte di Palermo nel 1145 per creare una grande opera geografica e il notorio “libro di Ruggero”.

Ecco l’opera geografica

Mi meraviglia vedere la città Partinico e Calatubo e non vedere la città di Alcamo rifondata dagli Arabi.

Custodito dalla Biblioteca Comunale di Alcamo collocazione 945.8.04 IDRI

Pagina 49

Pagina 50

Abbiamo letto che Alcamo è un casale industrioso, con terre ubertose coltivabili e con un castello di piccole dimensioni. Vedremo più avanti che Al Idrisi entra ad Alcamo dalla Porta Saccari (indicata porta a tramontana) attraversando la “Cittadella” che corrisponde all’attuale Via Rossotti che conduce con strada ampia al Castello; ricca di mercati, di negozi e di industriosi artigiani manufatturieri.

Proprio questa “Cittadella” ci fornisce un primissimo indizio del cammino di Idrisi da Giado e Calatubo alla città di Alcamo. Pertanto occorre risalire alle origini della viabilità nel territorio Alcamese.

Sulle origini di Alcamo esiste una immensa letteratura di storici antichi e attuali, tuttavia mi limito a citare Vito Maria Amico e Ignazio De Blasi.

Inizio subito con poche parole che Alcamo sorge con l’occupazione dei Greci e si localizza sul Monte Bonifato dove in cima esiste ancora un piccolo castello come punto di avvistamento dell’area Segestana (Segesta, Erice, Selinunte), tuttavia la città sorge alle vicine pendici in contrada “Funtanazza” per l’enorme recipiente di acqua che forniva la popolazione.

Ecco il rudere della Fontana

Al tracollo dell’occupazione araba e l’ingresso dei Normanni la città di Alcamo venne distrutta e ricostruita al piede della stessa montagna in zona del tutto pianeggiante.

L’avvenimento è ben descritto nell’opera ottocentesca di Ignazio De Blasi che propongo in basso anche gli stralci del libro di nostro interesse.

Fonte: Biblioteca Comunale di Alcamo collocazione RL 945824

Pagina 118

Abbiamo letto a chiare lettere che la città di Alcamo sorge nella pianura ai piedi del monte Bonifato molto prima del 1243 tanto che le chiese e i monasteri sono stati costruiti a partire dell’anno1032; solo in convento di San Francesco è stato edificato nel 1233 e così le altre chiese.

Nel frattempo restavano due città: la vecchia sul monte Bonifato e la nuova ai piedi di detto monte.

Pagina 136

Ho riportato l’intero brano della chiesa Madre Santa Maria della Stella per la devozione della poetessa a questa madre Chiesa tanto che l’attuale Via Veronica Lazio è collocata e inizia proprio dalla primitiva chiesa madre di Santa Maria della Stella.

Lo stralcio del Catasto Borbonico del 1875 sotto riportato specifica il borgo Santo Vituzzo e la Via Veronica Lazio che finisce o inizia dalla chiesa Madre di Alcamo (anche se mostra solo il luogo) costruita nel 1032.

Per altro verso Carlo Cataldo ci fa pure conoscere che la Via  Ingham del Catasto Urbano è denominata Via delle Concerie che ci conduce a Idrisi visitatore di Alcamo e della “Cittadella” per le fabbriche, i negozi e l’artigianato.

Pagina 134 Storia di Alcamo di Carlo Cataldo

Pagina 139 del libro di Ruggero

Il brano nomina per la prima volta il borgo San Vito che il popolo alcamese nel 1243 (dopo 123 anni dalla nascita di Veronica Lazio) numeroso e accresciuto ampliò detto Borgo accostandosi al Castello tanto dopo poco tempo la città fu cinta di muraglie.

Pagina 141

In questo brano riconosciamo la “Cittadella”.

Pagina 143

In questo brano apprendiamo che dopo qualche anno dal 1243 (vale a dire dopo 148 anni la visita ad Alcamo del geografo Idrisi) “furono state lasciate aperte quattro porte da oriente e l’ultima da settentrione”…. Se sono state costruite le porte, vale a dire a mio giudizio che esistevano le strade. A questo punto abbiamo un solo alibi per determinare la strada che ha percorso di Al Idrisi da Calatubo ad Alcamo.

Riprendendo la lettura del brano in parola, l’ultima porta a settentrione “guarda la marina vien detta Porta Palermo per mettere nella strada di tale città (con provenienza settentrionale, cioè da Est), ed oggi detta delli Saccari…”.

Ecco che apprendiamo come primo approccio che il nostro caro Idrisi nel 1145 camminando da Partinico per la strada della Madonna del Ponte e attraversato Giado e Calatubo entra necessariamente in Alcamo per la Porta Saccari denominata Porta Palermo.

Pagina 144

In questo brano abbiamo conosciuto ad Oriente l’unica Porta Corleone che da Partinico entra nella città di Alcamo proseguendo, attraversa la piazza e termina alla “porta opposta occidentale detta di Trapani”.

Con questo scritto si ricavano ben due strade da Calatubo o meglio da Partinico ad Alcamo: quella della Madonna del Ponte percorsa da Idrisi  (corrispondente Itinerarium  Antonini)  e quella di Valguarnera (della Tabula Peutingeriana). Tuttavia, Idrisi attraversa l’unico ingresso esistente, vale a dire la Porta Saccari per arrivare al piccolo castello (l’attuale Via Rossotti).

Allora la strada Regia Trapani-Palermo arriva a Porta Trapani attraversa la Piazza e il Corso il Collegio e si collega con porta Corleone; potevano esistere altre strade alternative nel rispetto delle porte d’ingresso. Chiaramente le porte si sono costruite ove esistevano le strade. Così Idrisi, ripeto camminando da Calatubo ad Alcamo ha sicuramente attraversato la strada di Porta Saccari.

La sottostante carta di Alcamo del 1770 ci aiuta a capire il percorso antico della Trapani-Palermo.

La lettera “P” indica la Porta Corleone; la lettera “N” la Porta antica di Trapani; infine la lettera B la Piazza Mercato. Quindi al sorgere della città di Alcamo ai piedi del Monte Bonifato, la strada da Trapani entra in città attraversa il Corso fino alla Piazza e sbarca a Porta Corleone da me disegnato con tratti di penna di colore rosso. All’epoca il Corso terminava ad Est (lato sinistro della carta) con il Convento del Francescani e solo nel 1616 è stata aperta la Porta San Francesco sventrando il Convento.

Continuazione della pagina 144

In questo ultimo brano del De Blasi, apprendiamo intanto il passaggio di Carlo V proveniente da Tunisi e poi Trapani, sostò ad Alcamo (il 1° settembre 1535) a seguito della sosta dell’imperatore furono aperte altre quattro porte. Ad occidente è stata aperta la nuova porta Trapani simile alla porta Felice di Palermo e nel 1610 è stata ingrandita. Successivamente per l’espansione della città esattamente il 6 novembre del 1616 con l’apertura della Porta San Francesco concessa dai frati Francescani i due punti estremi (occidente ed oriente, vale a dire Porta Trapani e Porta San Francesco) della città si collegarono attraverso l’intero Corso principale che incontrava verso oriente chiese, oratori monasteri e conventi fino a raggiungere l’attuale piazza Bagolino.

Concludendo, la storia vuole che i due punti estremi della città cioè Porta Trapani e Porta Palermo si sono sempre incontrati attraverso l’attuale Corso 6 Aprile che avvenne solo nel 1616. Per altro verso, ancora la sottostante carta del 1770 ci aiuta a chiare lettere a capire il cammino di Idrisi e il nuovo percorso della strada Trapani-Palermo

Per restare in argomento con il nostro viaggiatore Idrisi mi pronuncio subito nel dire che la Via che taglia le due lettere “RR”, vale a dire la Porta Saccari chiamata pure Porta Palermo antica o addirittura Porta della Fontana è stata la strada di Idrisi che ha camminato da Calatubo ad Alcamo.

Per altro verso la strada da me segnata con tratto di penna di colore rosso e con le lettere: “P” (Porta Corleone); lettera “N” Porta antica di Trapani);lettera “B” (Piazza Mercato);“M (Porta Trapani [nuova]) è l’antico percorso della strada Trapani-Palermo (invito il lettore a rivedere la pianta). Eccellente prova inconfutabile che annulla del tutto il percorso della Regia Trazzera Trapani-Palermo 452 sulla strada vicinale Nuccio Scio che osserviamo in basso con lo stralcio del piano regolatore del comune di Alcamo.

Disegnare addirittura una strada armentizia larga metri 38 che non calpesta la Via Porta Palermo segnata con tratto di penna rossa è solamente un delitto. Per restare in argomento con il De Blasi la Via Porta Palermo che leggiamo sulla carta è valida sia per la Porta Corleone, sia per la nuova Porta San Francesco, che è situata a meno di metri 100 dall’ingresso di Porta Corleone.

Gli argomenti appena esposti riguardante la visita di Idrisi ad Alcamo nel 1142 costituiscono vere testimonianze indefettibili sulla viabilità nel territorio Alcamo per la strada Trapani-Palermo e provano a pieno titolo la falsità e invenzione totale della strada armentizia creata nella vecchia Via Vicinale Nuccio Scio dall’ex Ufficio Trazzere. Tuttavia ancora non conosciamo l’ulteriore cammino da Alcamo alle terme Segestane per seguire anche la carta Peutingeriana riguardante la Via Valeria. Allora è la volta di sfogliare le pagine dell’eccellentissimo storico Vito Maria Amico che ebbe a scrivere il “Lessicon topograficum Siculum – Panormi, 1757-1760” si trattava di un dizionario topografico riguardante tutte le città della Sicilia, tradotto nel 1855 da Giacchino di Marzo direttore della Biblioteca Comunale di Palermo Casa Professa.

Ecco la copertina come fonte bibliografica

Pagina 71

Il brano è abbastanza chiaro che non ha bisogno di commenti, tuttavia per ulteriore sostegno riprendo l’argomento delle due porte Porta Palermo e Porta Trapani che già conosciamo; però mi limito a rimarcare che la “…porta Palermo per dove apresi un’ampia e retta via verso il castello…” non è altro che la Porta Saccari o la Porta della Fontana. Andando avanti con la lettura abbiamo le seguenti testuali parole: “…e quella di mezzo appellasi di Trapani cui corrisponde una via retta e più larga che conduce alla porta del lato opposto…”  Allora “la retta via e più larga”, non è altra che l’attuale Corso 6 aprile e “conduce al lato opposto” non è altra che la Porta Palermo o anche Porta San Francesco. La pubblicazione originale del libro di Amico risale al 1760 quando la Porta San Francesco era rimasta aperta da 144 anni (1760-1616= 144). Ad ulteriore prova che le due porte Porta Trapani e San Francesco si univano camminando nel Corso principale di Alcamo soccorrono tutte le carte antiche a partire dal 1720: la carta Spagnola dell’archivio di Stato di De Simancas (Spagna) e la carta Schmettau che riporto in basso entrambi stralciate. Seguono le carte IGM a partire dal 1852 che già conosciamo.

Tirando le somme il libro di Amico del 1760 ci confermano in definitiva gli scritti di De Blasi del 1880 anche in riferimento alla più antica visita unica nella storia del viaggio in Sicilia del geografo Idrisi che ha camminato da Calatubo ad Alcamo. Infatti, la più antica strada da Trapani a Palermo che entra all’estremità orientale della città di Alcamo e che i più volte nominati autori ci hanno fatto conoscere è la Porta Trapani che attraversava il Corso ed esce per la Porta Saccari (porta d’ingresso di Idrisi proveniente da Calatubo), prima dell’apertura della Porta San Francesco; peraltro proprio questo percorso è indicato dalla carta di De Simancas con ingresso da Nord, ossia a tramontana come ha scritto bene il De Blasi.

In chiusura non ci resta che individuare un’antica strada da Ovest che dalle acque Segestane camminano per Trapani (Depranis) e Marsala (Lilybeo) rispettando la “Tabula Peutingeriana” che riporto in basso per comodità di lettura.

Leggiamo Panormo, Segesta, Depranis, Lilybeo. Da Alcamo il percorso, se pure limitato anche al territorio di Castellammare è bene esposto e abbastanza chiaro dalla sottostante carta IGM.

La carta mostra a chiare lettere che la strada per Segesta cammina per il Mulino Marcione dove i romani hanno costruito il ponte (diroccato alcuni anni addietro dalle correnti) continua per le terme Gorga (mulino della famiglia Cutino di Alcamo) e prosegue per ponte Bagni incontrando oggi la statale 113 per Trapani.

La prova è fornita, come abbiamo già visto dal catasto di Mortillaro per il comune di Castellammare che ripropongo per comodità di lettura.

In quest’ultimo percorso si incontra un fonte esterna delle terme segestane. Ecco una bellissima foto.

L’anzidetto percorso è confermato, come già sappiamo dalla intestazione della Relazione dimostrativa della demanialità della Trazzera Trapani-Palermo, ma disatteso, come abbiamo visto, in campo e in ciascun singolo percorso. Riporto per comodità di lettura lo stralcio del frontespizio della detta “Relazione”.

Abbiamo già visto e dimostrato che la nostra trazzera proveniente da Trapani arriva al fiume Gaggera (ponte bagni in territorio di Castellammare) a poca distanza prosegue per le Terme attraversa i mulini Gurga e Marcione e infine cammina dritto per Setterino. Ripropongo le mappe catastali con le indicazioni delle strade

Quadro Unico del Catasto

Foglio 39

Carta IGM 1852

Stralcio del quadro unico che rappresenta la sintesi della autentica falsità.

Osserviamo subito che  una prima trazzera 452 arriva al fiume in contrada Fegotto che sbarca in contrada Calatafimi, la seconda trazzera con lo stesso numero 452 attraversa il  Fiume San Bartolomeo in contrada Marcione e sbarca in territorio di Castellammare; a Setterino fa un salto e arriva in Via San Leonardo prosegue in strada curvilinea e arriva in contrada fino a poca distanza dal ponte Finocchio confine con il territorio di Partinico. La 409 cammina dritto alla Madonna delle Grazie segnata col cerchio. Il tutto non è altro la totale negazione di ciò che è scritto e abbiamo letto nella “Relazione di Demanialità”.  Ecco le testuali parole che abbiamo letto; “la trazzera esce dalla Madonna delle Grazie per andare a Trapani…;La trazzera NOMINATA CARICA E SCARICA che incomincia dalla porta San Francesco…e conduce…a Partinico

Come si vuol chiamare simile falsità? Forse Innocente!

Antonino Messana

Bibliografia

Caruso Enrico e Nobili Alessandra – Le Mappe del Catasto Borbonico in Sicilia. Territori comunali e centri urbani nell’archivio cartografico Mortillaro di Villarena (1837-1853), Assessorato Regionale Siciliano ai BB.CC.AA., Palermo 2001. Custodito dalla Biblioteca Sebastiano Bagolino di Alcamo;

Cataldo Carlo – Storia di Alcamo – Territorio, archeologia, eventi e personaggi-volume I dall’età del Paleolitico al 1847-Edizione Lossografica Caltanissetta- finito di stampare dalle ARTI GRAFICHE CAMPO Alcamo;

Abd Allah ibn Idrīs – Il libro di Ruggero Custodito dalla Biblioteca Comunale di Alcamo collocazione 945.8.04 IDRI.

De Blasi Ignazio – Discorso storico della OPULENTA CITTA’ DI ALCAMO – Tipografia Bagolino Alcamo 1880- custodito dalla Biblioteca Comunale di Alcamo collocazione RL 945824;

Amico Vito – Dizionario Topografico della Sicilia- tradotto dal latino ed annotato da Gioacchino Di Marzo – Volume I Arnoldo Editore 1855-custodito dalla Biblioteca Comunale di Alcamo collocazione 457.

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