Alfano ucciso perché la sua attività era legata a valori di legalità e giustizia

“Nel trentesimo anniversario dell’uccisione di Giuseppe Aldo Felice Alfano, mi unisco al cordoglio dei familiari, ricordando il suo inestimabile impegno civico”. Lo dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel giorno dell’anniversario della morte del cronista e corrispondente del quotidiano “La Sicilia” da Barcellona Pozzo di Gotto ucciso dalla mafia l’8 gennaio del 1993. “Beppe Alfano fu vittima di un vile attentato di matrice mafiosa mentre era alla guida della sua auto: un evento tragico che sconvolse la Città di Barcellona Pozzo di Gotto – aggiunge Mattarella -. I valori di legalità e giustizia, fondamento del nostro sistema democratico, a cui Alfano si ispirava nello svolgimento della sua attività, non furono scalfiti da un delitto così spregevole”. “Con le sue inchieste Beppe Alfano narrava una realtà complessa, con l’obiettivo di svelarne le verità contro ogni forma di connivenza e corruzione – continua il Presidente della Repubblica -. La lotta alla criminalità organizzata era per lui un impegno da perseguire con dedizione, all’insegna di una società libera dalla sopraffazione. Una dedizione che è rimasta impressa nella memoria collettiva: la sua immagine rappresenta un modello per le generazioni di ogni tempo”. “Il contrasto alle mafie è una responsabilità comune. Il contributo di ciascuno è elemento imprescindibile per una effettiva cultura della legalità che sia esperienza e dovere sociale. La Repubblica rende omaggio alla sua memoria” conclude. (ITALPRESS).

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