Ipotesi di peculato per un liquidatore di una società indirettamente partecipata dal Comune di Palermo

PALERMO. I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo per un ammontare complessivo di oltre 59 mila euro, corrispondente al profitto del reato di peculato. Le indagini hanno consentito di ipotizzare che l’indagato, Pietro Orlando, liquidatore di una società in house, controllata da altra società partecipata al 100% dal Comune di Palermo, avrebbe liquidato-utilizzato in proprio favore somme non dovute. Sulla base degli elementi acquisiti allo stato delle indagini, sarebbe emersa una gestione privatistica del ruolo ricoperto dal pubblico ufficiale, il quale si sarebbe appropriato indebitamente di rimborsi per le seguenti spese:

– manutenzione di autovetture intestate all’indagato ed alla propria moglie;

– acquisto di personal computer;

– servizio fotografico in occasione della cerimonia di prima comunione dei propri figli;

– pagamento di bollette per la fornitura di energia elettrica e per servizi telefonici in relazione a contratti intestati all’indagato e ai suoi familiari.

Inoltre Orlando avrebbe effettuato prelevamenti in contanti e disposto bonifici bancari in proprio favore dal conto della società senza alcuna giustificazione. In esecuzione del citato provvedimento cautelare, successivamente convalidato dal G.I.P. del Tribunale di Palermo e confermato dal Tribunale del Riesame, sono state sottoposte a sequestro disponibilità finanziarie ed un immobile nella disponibilità dell’indagato fino alla concorrenza di euro 59.377,13, pari alla somma che nel tempo sarebbe stata indebitamente percepita dall’indagato che, ad oggi, non ricopre più funzioni di rilevanza pubblica.

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