Regeni: dalla Cassazione no al ricorso dei pm, resta lo stop al processo

Con la questa decisione si riducono i margini di potere per celebrare un processo in Italia

Manifestazione e fiaccolata in ricordo di Giulio Regeni, a 4 anni dalla sua scomparsa a Il Cairo, Torino, 25 gennaio 2020.
ANSA/EDOARDO SISMONDI

Il processo in Italia per i quattro 007 egiziani accusati di avere sequestrato, torturato e ucciso Giulio Regeni nel febbraio del 2016 rischia di arenarsi definitivamente. I giudici della Cassazione hanno, infatti, dichiarato inammissibile il ricorso della Procura di Roma contro la decisione del gup che l’11 aprile scorso ha disposto, così come già fatto dalla Corte d’Assise nell’ottobre scorso, la sospensione del procedimento disponendo nuove ricerche degli imputati a cui notificare gli atti. Una decisione che impone un ulteriore, drastico, colpo di freno sul procedimento incardinato davanti al tribunale di Roma.

“Attendiamo di leggere le motivazioni ma riteniamo questa decisione una ferita di giustizia per tutti gli italiani. “Abnorme” è certamente tutto il male che è stato inferto e che stanno continuando a infliggere a Giulio. Come cittadini non possiamo accettare né consentire l’impunità per chi tortura e uccide”, affermano i genitori di Regeni, Paola e Claudio Regeni, assistiti dall’avvocato Alessandra Ballerini, commentando la decisione della Cassazione.

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