Incidente ascensore: Consorzio Italia, problema sottovalutato

Nasca, impianti vetusti e troppa confusione su competenze

Stazione mettropolitana Cipro con scale mobili e ascensore in manutenzione, Roma 12 settembre 2019. ANSA/GIUSEPPE LAMI

PALERMO. “Chi non l’ha ancora abbastanza chiaro deve comprendere che l’ascensore non è un grande elettrodomestico ma un autentico e diffusissimo mezzo di trasporto in funzionamento continuativo, completamente automatizzato, in grado di fare migliaia di ‘viaggi’ giornalieri e sposta in Italia circa 45 milioni di persone al giorno”.

Lo dice Salvatore Nasca, presidente del Consorzio per l’Italia, organismo no-profit che conta oltre 150 aziende del settore, nato con lo scopo di migliorare la qualità e la fruizione degli impianti e garantire la sicurezza degli utenti, all’indomani dell’incidente in un condominio di Palermo in cui sono rimaste gravemente ferite 3 persone.

“L’incidente di ieri – aggiunge – pone ancora una volta all’attenzione generale l’infinita e controversa questione delle manutenzioni degli impianti in funzionamento nel nostro Paese. Il ripetersi, sempre più frequente, di seri incidenti in ascensori deve sollecitare le nostre istituzioni in maniera decisiva ad un esame approfondito di tutte le problematiche legate al mondo del trasporto verticale che continuano ad essere colpevolmente ed inspiegabilmente sottovalutate”.
In Italia, ne abbiamo in funzionamento oltre un milione, secondi al mondo soltanto alla Cina, ma regna confusione anche con riferimento agli organismi sui quali ricade la competenza in materia di ascensori; inoltre il 40% circa degli impianti è stato installato oltre 30 anni fa e non soddisfa le norme europee in vigore in materia di sicurezza. “Se ne occupano tre diversi ministeri – precisa Nasca -. La creazione di un tavolo di lavoro unico con esperti del settore contribuirebbe in maniera decisiva da un lato alla comprensione delle problematiche tecniche derivanti dallo stato di vetustà degli impianti, dall’altro alla definizione di criteri oggettivi e di procedure snelle che permettano alle ditte di manutenzione, le uniche autorizzate ad accedere ai locali degli impianti, di avere interlocutori affidabili sia per le operazioni ordinarie che straordinarie e nelle decisioni, a volte anche drastiche (fermo degli ascensori che presentano condizioni di sicurezza critiche) necessarie alla salvaguardia degli utenti”. (ANSA).

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