Palmeri: “Ospedale San Vito e Santo Spirito. Occorre arrestare il depotenziamento. Occorrono proposte concrete”

Si è svolto giovedì scorso ad Alcamo, presso il Centro Congressi Marconi, il Consiglio Comunale in seduta straordinaria e aperta per discutere le ‘PROBLEMATICHE RELATIVE AL PRESIDIO OSPEDALIERO DI ALCAMO’.

Tra i partecipanti, oltre il primo cittadino, i sindaci dei Comuni di Castellamare del Golfo e di Calatafimi Segesta, il Comitato ‘Alcamo 32’, presente anche l’onorevole Valentina Palmeri, deputato regionale che da diversi anni ha cercato di evitare l’ulteriore depotenziamento nonché la chiusura di alcuni reparti del nosocomio.

Varie le riflessioni emerse durante l’incontro, non sono mancate le proposte, ma anche le accuse nei confronti dell’azienda sanitaria trapanese. Relativamente alle proposte, dichiara la deputata: “Spesso sono dovuta intervenire in difesa del nostro nosocomio, chiedendo audizioni, incontri in assessorato, presentando atti ispettivi. Diversi decenni addietro, in seguito ad ingiustificate scelte politiche e tecniche, è avvenuta la chiusura di diversi reparti e, conseguentemente, la riduzione di posti letto, trasferimenti di medici presso altri ospedali, depotenziamenti che hanno messo in difficoltà la nostra struttura. Si è invertito il sistema invece di rispondere alle esigenze dei cittadini , si pretende che i cittadini debbano emigrare per coprire antiche incongruità politiche .

. Tuttora la situazione è difficile, con diversi reparti, come Psichiatria e chirurgia, che hanno rischiato di chiudere in più occasioni perché costrette a turni massacranti. I cittadini oggi sono spesso costretti a rivolgersi presso altre strutture, spesso dell’Asp di Palermo, difatti aumentando disservizi e la spesa sanitaria della nostra ASP. Al contempo, in seguito alla conversione dell’ospedale di Partinico in ‘Covid-hospital’, si rivolgono al nostro piccolo nosocomio cittadini anche della confinante provincia di Palermo”. Ritengo – continua Valentina Palmeri – che occorrerebbe prospettare una revisione dei distretti sanitari ed individuare un distretto dell’area del Golfo; l’ampliamento del distretto ad altri comuni del Golfo rispecchierebbe la realtà già operante, in quanto il nostro nosocomio già serve diversi comuni, oltre a quelli del distretto – Alcamo, Calatafimi Segesta e Castellammare del Golfo – , ossia serve già anche diversi comuni vicini dell’area costiera della provincia di Palermo.

Questo potrebbe consentire di ripristinare reparti sottratti in passato senza un’adeguata giustificazione tecnica, reparti ormai stabilmente trasferiti in altri ospedali, o quantomeno consentirebbe di riaprire la discussione sul reale fabbisogno territoriale e sui numeri e le necessità di un’area di Golfo soggetta ad enormi fluttuazioni demografiche stagionali dovute al turismo,

soprattutto nelle more della realizzazione del nuovo ospedale di Alcamo.

La Proposta a breve sarà depositata presso la Commissione Sanità dell’Assemblea regionale, ma auspicherei, prima della discussione all’ARS, anche un confronto nel merito con i consigli comunali dei tre comuni appartenenti al nostro distretto”.

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