Covid, mascherine made in Sicily da oggi nelle farmacie

Da oggi sarà possibile trovare in farmacia le mascherine Ffp2 prodotte da imprese siciliane. Si partirà con una fornitura di 150mila pezzi settimanali, ma l’obiettivo è quello di incrementare i volumi. È quanto prevede l’accordo siglato nella sede degli industriali di Palermo, dai presidenti di Sicindustria, Gregory Bongiorno, del distretto Meccatronica, Antonello Mineo, e di Federfarma Palermo, Roberto Tobia. Il protocollo permetterà di tutelare, a un prezzo competitivo, la produzione made in Sicily di Dpi, garantendo la tracciabilità dei prodotti e rifornendo le farmacie di mascherine certificate, di qualità e a “chilometro zero”, con tutto ciò che ne deriva in termini di risparmio relativo ai costi accessori. Bongiorno si è detto “particolarmente contento di aver sottoscritto un accordo che garantirà non solo un ulteriore canale di sbocco per i dispositivi prodotti in Sicilia attraverso le farmacie, ma anche un incontro diretto tra le imprese che, attraverso Sicindustria, potranno approvvigionarsi direttamente dai produttori risparmiando sui tempi e sui costi”. E ha sottolineato che è anche “un modo anche per premiare chi ha saputo in un momento di enorme difficoltà rimettersi in gioco, dando così un futuro a impresa e lavoratori”.

La fornitura

“Con questo accordo – ha spiegato Tobia – le farmacie territoriali di Palermo e provincia da un lato si assicurano una fornitura tempestiva e continua e dall’altro contribuiscono a sostenere l’attività e i livelli occupazionali delle imprese locali del Distretto della Meccatronica offrendo una prospettiva di continuità per il futuro. Dopo questo primo passo, l’intento è quello di estendere la convezione a tutte le farmacie siciliane e anche a quelle nazionali”. “E’ un risultato importante – ha concluso Mineo – che valorizza lo sforzo compiuto dalle imprese sin dal primo periodo pandemico. Rispondendo a una precisa sollecitazione, infatti, le aziende hanno riconvertito i propri impianti per produrre dispositivi anti-Covid19. In questi due anni, però, il loro sforzo non è certamente stato ripagato dalle istituzioni che hanno continuato a rifornirsi di Dpi cinesi. Adesso, come Distretto abbiamo fatto richiesta alla struttura commissariale nazionale per poter essere inseriti nell’albo dei fornitori”.

Fonte LiveSicilia

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