Palermo, arbitro alcamese aggredito a fine partita con un pugno al volto

L’arbitro alcamese Nicolò Melodia, della sezione di Trapani, è stato colpito al volto a fine partita. Per lui prognosi di 20 giorni

PALERMO. L’arbitro alcamese della sezione di Trapani Nicolò Melodia è stato aggredito al termine della partita di campionato di Prima categoria (girone A) tra Altofonte e Iccarense, finita 3 a 0 per gli ospiti. Il direttore di gara è stato colpito violentemente al volto da un pugno da una persona entrata in campo senza essere autorizzata. L’aggressore, entrato in campo senza averne titolo, ha colpito il direttore di gara mentre stava per raggiungere gli spogliatoi al termine del match. Il fatto è accaduto ieri pomeriggio nel campo Santa Cristina del quartiere Borgo Nuovo a Palermo.

L’arbitro è stato immediatamente condotto in ambulanza all’Ospedale Ingrassia di Palermo. Fortunatamente nulla di grave per l’arbitro alcamese: dopo le cure è stato dimesso in serata, per lui 20 giorni di prognosi. Solidarietà unanime espressa dai vertici dell’Associazione Italiana Arbitri, locali e nazionali, per la violenta aggressione subita.

Sull’episodio è intervenuto Sandro Morgana, Presidente della Federcalcio Siciliana. “Non ci sono motivazioni che possano giustificare un atto così deprecabile: nel calcio si può vincere e si può perdere e tutti possiamo commettere degli errori, ma è giusto che si sappia che la violenza non trova accoglienza presso la nostra organizzazione e, pertanto, sarà combattuta con tutti i mezzi che il regolamento ed il codice di Giustizia Sportiva mettono a nostra disposizione. Esprimo – sottolinea Morgana in una nota – solidarietà all’arbitro Melodia di Trapani ed a tutta la struttura arbitrale facendo presente che l’organizzazione sportiva che ho l’onore di presiedere vigilerà a fianco di tutti coloro che spendono la propria vita per l’affermazione dei principi di legalità e giustizia nel territorio siciliano”.

Anche il deputato del Pd, Carmelo Miceli, esprime solidarietà all’arbitro. “Un fatto grave, che andrebbe punito in modo severo come previsto nella proposta di legge contro la violenza sugli arbitri che ho presentato il mese scorso insieme all’onorevole Luca Lotti, già ministro dello Sport e sottoscritta da deputati di tutte le forze politiche presenti in parlamento. Chiederò al Comune di Palermo – aggiunge Miceli ai colleghi di PalermoToday – di costituirsi parte civile nell’eventuale processo ed esprimo la mia solidarietà anche all’Aia, l’Associazione italiana arbitri, con cui il Partito Democratico sta condividendo il percorso della proposta di legge. La mia richiesta è che quel testo possa approdare in Parlamento immediatamente in modo da punire duramente casi come quello accaduto a Palermo”. La proposta di legge prevede aggravanti speciali di pena (da un minimo di un terzo alla metà) per i reati di omicidio preterintenzionale e lesioni gravi e gravissime, oltre al Daspo automatico e all’obbligo di presentazione alle forze dell’ordine durante gli eventi sportivi per chi si macchia dei citati reati.

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