Il caso “Stefania Mode”

Processo “Mare Monstrum”: sentiti ieri due testi. Fazio torna a parlare

L’avvocato Vincenzo Scontrino è stato sentito ieri nel processo scaturito dall’operazione “Mare Monstrum”, la cosiddetta “tangentopoli del mare”, e dove è imputato – davanti al collegio del Tribunale presieduto dal giudice Agate – di corruzione, traffico di influenze e rivelazione di segreti d’ufficio, l’ex sindaco di Trapani ed ex deputato regionale di Forza Italia, Girolamo Fazio. Scontrino è stato chiamato a deporre, citato dal pm Franco Belvisi, a proposito della vicenda che vide l’allora deputato Fazio presentare all’Ars un disegno di legge per permettere la destinazione d’uso commerciale per immobili presenti all’interno delle aree industriali. Scontrino, noto avvocato tributarista trapanese, all’epoca era consulente della ditta Stefania Mode, una impresa parecchio presente nel mercato internazionale per la commercializzazione di importanti marchi, e si occupò di definire l’acquisizione da parte della società di “Palazzo Europa”, un edificio dismesso all’interno dell’Area Industriale di Trapani (ex Asi, ora Irsap). La formalizzazione dell’acquisto però doveva avere come garanzia la modifica della destinazione d’uso dell’edificio da industriale (in precedenza era usato da una impresa che produceva prodotti per la sanità) a commerciale. “Ebbi – ha ricordato Scontrino – diversi incontri all’Irsap ma sostanzialmente la risposta fu negativa. Nel gennaio del 2016 incontrai il dirigente dell’Irsap, ingegnere Reina, con il dirigente della Stefania Mode dottor Giani, e ci fu ribadito che all’interno dell’area non era possibile modificare la destinazione d’uso. In quella occasione Giani mi disse di fermare il progetto visto che l’Irsap aveva dato quella risposta”. “Nel febbraio 2016 recandomi all’Irsap per altre questioni, incontrai un impiegato che mi chiese se ancora ero io il consulente della Stefania Mode. Rimasi sorpreso della domanda, risposi di si, e questi proseguì dicendomi che per due volte aveva visto l’avv. Girolamo Fazio venire negli uffici a nome della Stefania Mode”. Scontrino, rispondendo alle domande del difensore dell’imputato, l’avvocato Lillo Fiorello, ha poi continuato ricordando che a quel punto scrisse ai vertici della società una mail nella quale scriveva che era stata trovata una soluzione per potere ottenere la destinazione commerciale di Palazzo Europa. “Ovviamente – ha detto – il contenuto non era vero, serviva per snidare la società. Un atto il mio che può apparire sleale, ma che serviva semmai a far scoprire la loro slealtà, quella di avermi esautorato senza comunicarmi nulla, mettendomi peraltro alla berlina”. Il racconto dell’avv. Scontrino fa parte di un verbale di interrogatorio del 12 settembre 2017, fu sentito infatti dai Carabinieri come persona informata dei fatti, e questo dopo che nell’ambito dell’indagine “Mare Monstrum” Fazio era stato arrestato per la corruzione a proposito della concessione da parte della Regione delle rotte navali onorate di servizio pubblico a favore della società navale Ustica Lines, poi Liberty Lines, appartenente alla famiglia degli armatori Morace, Vittorio, ex patron del Trapani calcio, e suo figlio Ettore, che venne arrestato assieme a Fazio. Nell’ambito di questa indagine vennero poi fuori i rapporti tra Fazio e la ditta Stefania Mode, per la Procura un’altra corruzione. “Dopo quella mail – ha proseguito l’avv. Scontrino – Giani mi chiese un incontro. Incontro durante il quale mi disse di non dovermi più occupare di Palazzo Europa perché’ Fazio da deputato regionale avrebbe presentato un disegno di legge”. Nel verbale Scontrino riferì’ anche che gli fu detto di dare a Fazio tutta la documentazione legale. Il disegno di legge fu presentato, prevedeva la modifica delle destinazioni d’uso all’interno delle aree industriali, ci fu anche una conferenza stampa, ma la proposta non divenne mai legge della Regione, perché’ non arrivò mai in Parlamento per il voto. A seguire e’ stato sentito Giuseppe Anelli, ex dipendente della Cantina Primavera, a proposito di due fatture emesse dalla Cantina per ottenere da Stefania Mode il pagamento di una fornitura di vino per 800 bottiglie. Anelli, citato dal pm, anche in questo caso, come per Scontrino, e’ entrato nel fascicolo del processo il verbale di interrogatorio da parte dei carabinieri risalente al gennaio 2018, ha spesso detto di non ricordare alcune circostanze rispondendo all’avv. Fiorello, ma ha confermato che di fatto la Cantina Primavera era da considerare sovrapponibile alla Cantina Fazio Wines di proprietà dell’on. Fazio. Ha poi detto che un bonifico girato a Fazio dopo aver ricevuto il pagamento da Stefania Mode era da considerarsi un parziale ristoro rispetto a un prestito fatto da Fazio in un momento di difficoltà finanziaria della Cantina Primavera. Le risposte di Anelli si sono incespicate proprio sulla circostanza se davvero via era stata quella fornitura di 800 bottiglie alla Stefania Mode. Per la Procura un fatto che sarebbe prova che quei soldi sarebbero stati il prezzo di una “mazzetta”: due fatture emesse nel giro di pochi mesi del 2017, dove in una risulta scritto merce da consegnare e nell’altra risulta scritto una data come inizio trasporto. Anelli ha spiegato che quella scritta talvolta usciva in automatico dal sistema e che comunque fu Fazio a dirgli di rifare la fattura. A conclusione dell’udienza Fazio ha chiesto di rendere dichiarazioni spontanee e questo per spiegare intanto una produzione documentale, sulla cui acquisizione il Tribunale deciderà alla prossima udienza di ottobre, dopo che il pm darà il suo parere, documentazione inerente alcuni passaggi di un suo emendamento a proposito di gare di appalto e offerte più vantaggiose nell’ambito delle gare per i trasporti marittimi, “sostanzialmente si trattava di recepire una norma esistente già a livello nazionale” e poi si e’ soffermato sulla nomina dell’ex comandante della Siremar, Giuseppe Prestigiacomo, a consulente della commissione parlamentare ambiente e trasporti dell’Ars. Nomina che nell’altro troncone dell’indagine “Mare Monstrum”, ferma ancora dinanzi al gup di Trapani per l’udienza preliminare, risulterebbe essere stata ostacolata dall’armatore Ettore Morace. “Di Prestigiacomo – ha detto Fazio – mi aveva parlato il deputato messinese Alongi (Ncd) chiedendomi di come potere contattare Morace per parlare del destino che era toccato ad alcuni dipendenti della Siremar, in particolare Prestigiacomo, dopo che questa società era stata acquistata da Morace e da un imprenditore messinese (Franza ndr) e che si erano divisi i due rami, trasporto veloce e trasporto in nave. Con Alongi però non avevo buoni rapporti e quindi lasciai cadere, informai però Morace. Successivamente da Morace seppi di una sua convocazione in commissione Bilancio per parlare proprio dell’impiego fatto nella nuova società degli ex dipendenti Siremar, la cosa era irrituale, non era una competenza della commissione entrare nel merito di scelte di una azienda privata, Morace mi disse che non poteva andare alla convocazione perché fuori sede, gli consigliai di mandare una mail al presidente della commissione che l’aveva convocato. Accertai che quella convocazione era stata chiesta da Alongi. Ancora dopo – ha proseguito Fazio – seppi che all’ordine del giorno della commissione ambiente e trasporti c’era la nomina di Prestigiacomo come consulente, proposta che arrivava sempre dall’on. Alongi. Non ci fu alcuna persecuzione nei confronti di Prestigiacomo solo che quella nomina non era prevista dal regolamento. La proposta andò tre volte all’esame della commissione e io nel merito non presi mai la parola, perché a parlare fu il capogruppo 5 Stelle che contestò quella nomina che poi non fu approvata”.

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