Un plastico del castello di Baida

Riprodurre com’era il Castello di Baida durante una visita di re Ferdinando III di Borbone
Il plastico sarà mostrato il 17 Luglio nella piazza antistante l’ingresso del Castello di Baida a cura dell’associazione Kernos.

Un plastico del castello di Baida, del quale rimane ben poco, che lo riproduce come era all’inizio del 1800, quando fu visitato dal Re Ferdinando III di Borbone durante una visita per una battuta di caccia.
Il plastico sarà reso pubblico il 17 Luglio alle ore 19,30 nella piazza antistante l’ingresso del Castello di Baida nel corso dell’iniziativa patrocinata dal Comune ed organizzata dall’Associazione Kernos – Promozione del Territorio, che ha finanziato il plastico, realizzato da Giuseppe Bosco in base agli studi del professore Giuseppe Internicola.
Il sindaco Nicolò Rizzo, che sarà presente sabato alla cerimonia di scopertura del plastico con monsignor Ludovico Puma e la sovrintendente Girolama Fontana, plaude «all’iniziativa della Kernos, presieduta da Rosaria Vitale, poichè conferma l’impegno dell’associazione, finalizzato alla promozione della storia, della cultura e dell’arte del nostro territorio -dice il sindaco Nicolò Rizzo-. Iniziativa lodevole e concordo sul fatto che il plastico del castello di Baida restituisce alla memoria collettiva un pezzo di storia altrimenti destinato all’oblio».
Il professore Internicola scrive che il castello di Baida
“…fu costruito alla fine del 1200, quando in seguito ai Vespri siciliani fu costituita la baronia ed assegnata alla famiglia Passaneto, che si era distinta nella ribellione siciliana contro gli Angioini…
…Le attività economiche fondamentali della baronia erano la coltivazione del frumento e l’allevamento del bestiame, per questo i Tarallo, succeduti nella baronia, costruirono nel 1770 dinanzi al castello un grande abbeveratoio, i cui resti sono stati da poco messi in luce. I Tarallo dedicarono la cappella a Sant’Anna, facendo realizzare la pala d’altare purtroppo rubata. Soggiornò nel castello, come un’iscrizione ricorda, nel 1801 re Ferdinando III di Borbone, impegnato in battute di caccia. Esiste presso l’archivio di Stato di Palermo un disegno con l’utilizzazione degli ambienti del castello in occasione di tale visita, molto interessante perché ci ha consentito di ricostruire completamente le varie parti del castello, di cui purtroppo sono rimaste tracce limitate e non sempre leggibili…”

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