Operazione “Black Farm”: misura di prevenzione nei confronti di un imprenditore gibellinese evasore seriale

Nell’odierna mattinata, la Guardia di Finanza di Trapani ha eseguito un provvedimento di sequestro emesso dal Tribunale di Trapani – Ufficio Misure di Prevenzione a carico di un imprenditore di Gibellina, storicamente incline alla commissione di plurimi reati in materia tributaria, fallimentare e patrimoniale.

Il servizio scaturisce da specifiche investigazioni di natura economico-finanziaria effettuate dalla Tenenza di Castelvetrano, all’esito delle quali si è appurato come il soggetto sottoposto alle indagini, attivo nel settore dell’allevamento e della commercializzazione di carni suine, sin dall’anno 2001, si fosse reso autore, nel corso del tempo, di molteplici delitti in ambito fiscale, qualificandosi come persona “socialmente pericolosa”, in quanto tale suscettibile di essere attinta da misure di prevenzione patrimoniali. Trattasi di uno strumento giuridico grazie al quale è possibile sottoporre a vincolo beni di cui un soggetto abbia la disponibilità e che, in virtù di un rilevato disallineamento con le effettive capacità reddituali, si ritiene rappresentino il provento delle attività delittuose perpetrate, oppure, semplicemente, costituiscano il reimpiego di attività illecite.

Gli accertamenti effettuati dalla Guardia di Finanza hanno avuto riguardo, in primis, alla ricostruzione della “biografia criminale” dell’imprenditore, consentendo di verificare come il medesimo, negli ultimi venti anni, abbia riportato numerose condanne penali per omesso versamento di tributi, utilizzo di fatture false, bancarotta, furto e violazioni in materia di salute e sicurezza dei lavoratori. Fulcro dell’attività delittuosa, secondo quanto ricostruito dall’organo requirente, sarebbe costituito dal susseguirsi di operazioni di intestazione fittizia di imprese, fallimenti e presentazione di false dichiarazioni fiscali.

Acclarata la “pericolosità sociale” del soggetto, con specifico riguardo al periodo 2014-2018, i finanzieri di Castelvetrano, setacciando un’ingente e diversificata mole di documentazione, hanno accertato come all’imprenditore, anche per il tramite della moglie, fossero riconducibili disponibilità patrimoniali acquisite mediante la spendita di denaro derivante dai vari reati tributari e fallimentari commessi nei predetti anni, grazie ai quali, in maniera sistematica e non occasionale, è stato possibile per il proposto acquisire beni capaci di inquinare il circuito economico.

Tali riflessioni ispettive, condivise dalla Procura della Repubblica di Sciacca e sottoposte all’attento vaglio della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani, hanno determinato l’Autorità Giudiziaria del capoluogo trapanese ad emettere il decreto di sequestro oggi eseguito dalla Tenenza di Castelvetrano.

Con l’odierno provvedimento ablativo, si è giunti al sequestro di aziende, conti correnti, immobili ed autovetture, per un valore pari a circa 1 milione e mezzo di euro. Tali beni sono stati affidati ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale, che, nelle more della definizione dell’iter giudiziario, avrà ora l’incarico di gestire secondo giustizia il patrimonio sequestrato e garantire la prosecuzione dei rapporti di lavoro dipendente in essere con le imprese vincolate dalla Guardia di Finanza, assicurando così il sostentamento delle famiglie degli operai assunti da tali ditte.

L’operazione eseguita dalle Fiamme Gialle Trapanesi testimonia l’incessante impegno profuso dal Corpo della Guardia di Finanza nel reprimere ogni genere di illecito, garantendo, a maggior ragione nell’attuale fase storica, un trasversale presidio di legalità nell’ambito delle attività economiche e finanziarie ed un’attenta e costante opera di vigilanza sui rischi connessi al reimpiego dei proventi da reato.

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