Castellammare, il Consiglio Comunale “archivia” l’impianto di cremazione

Votato anche il regolamento sul canone unico patrimoniale e sul Daspo urbano. Tari ridotta per le zone periferiche non raggiunte dal servizio

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Con una mozione approvata da 9 dei 10 consiglieri presenti (astenuto Mistretta), il consiglio comunale presieduto da Mario Di Filippi  invita la giunta a revocare la delibera di indirizzo al responsabile di settore con la quale lo invitava a valutare “la sussistenza delle condizioni per la prosecuzione dei lavori iniziati nel 2017 sul  progetto finanza per la costruzione e gestione dell’impianto di cremazione con annessa sala del commiato, all’interno del cimitero comunale”, presentato dalla ditta Soc. Lumara s.r.l.”.

Sulla possibile costruzione e gestione di un impianto di cremazione in città erano scaturite discussioni ed accesi dibattiti, in particolare dal fronte contrario.

Sulla questione il sindaco Nicolò Rizzo aveva già specificato che “l’iter era stato avviato dalla precedente amministrazione e dovrà essere chiuso definitivamente dal consiglio comunale valutando con attenzione e tenendo in considerazione perplessità di cittadini ed attività, previa effettuazione di studi approfonditi”.

Il consiglio comunale ha messo adesso un punto fermo con la mozione presentata dai consiglieri D’Aguanno, Stabile, Titola, Di Simone, Coppola, Di Gregorio, Crociata e Como, ritenendo “necessario un pronunciamento del consiglio contro la realizzazione di tale “opera” prima degli approfondimenti tecnici”.

Il sindaco Nicolò Rizzo ed il suo vice Giuseppe Cruciata affermano che l’amministrazione comunale “accoglie l’orientamento del consiglio comunale poiché l’intento era proprio quello di decidere sulla delicata questione che doveva essere definitivamente chiusa. Grazie al consiglio che si è espresso chiaramente sull’indirizzo da seguire”.

Il consiglio comunale ha anche approvato all’unanimità dei 9 consiglieri presenti, il regolamento sul canone unico patrimoniale che dall’anno in corso raggruppa la tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, l’imposta comunale sulla pubblicità e pubbliche affissioni.

“L’amministrazione ha dato indirizzo agli uffici perché non ci siano aumenti e – ha spiegato il vicesindaco Giuseppe Cruciata in consiglio- in considerazioni delle difficoltà causate dalla pandemia, abbiamo anzi previsto alcuni abbattimenti”. Tra le riduzioni previste: 70% per le occupazioni temporanee realizzate da venditori ambulanti, pubblici esercizi e da produttori agricoli che vendono direttamente il loro prodotto nel mercato settimanale. Esclusivamente per l’anno 2021 la riduzione sarà dell’80%.

Il consiglio comunale all’unanimità dei 9 consiglieri presenti ha anche votato le modifiche agli articoli 9 e 25 del regolamento sulla tassa sui rifiuti che prevede l’esenzione per “locali ed aree degli impianti sportivi destinati esclusivamente allo svolgimento di attività ginnico sportive quali palestre, campi etc”. Provvedimento “scaturito dopo più incontri e richieste della attività all’amministrazione che ha proposto l’esenzione al consiglio comunale” che l’ha accolta.

Inoltre dall’avvio del nuovo servizio rifiuti da giorno 1° ottobre 2020, sono state individuate come non servite, ed il tributo è ridotto del 60% esclusivamente per le seguenti due zone: Contrada Inici e strada comunale n. 16 Lisciandrini in Contrada Dagala Secca.

Sempre all’unanimità dei 9 consiglieri presenti, è stato approvato anche il regolamento per il “Daspo Urbano”, composto da 11 articoli. Si tratta di misure a salvaguardia della sicurezza e del decoro della città che dettagliano cosa non è consentito nei luoghi pubblici come ad esempio “compiere atti contrari al pubblico decoro o che possano recare molestia, compreso lo sputo, il proferimento di bestemmie e l’uso di turpiloquio, nonché soddisfare le esigenze corporali” oppure il divieto di campeggio libero e bivacco, divieto di accattonaggio sedersi o sdraiarsi per terra nelle strade, piazze, sui marciapiedi, sotto i portici, recando intralcio e disturbo e tanto altro.

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