Inchiesta sanità, Abate e Maltese (DB): “Si alla presunzione d’innocenza, no alla gogna mediatica”

TRAPANI. “Gli Stati membri adottano le misure necessarie per garantire che, fino a quando la colpevolezza di un indagato o imputato non sia stata legalmente provata, le dichiarazioni pubbliche rilasciate da autorità pubbliche e le decisioni giudiziarie diverse da quelle sulla colpevolezza non presentino la persona come colpevole.” Art. 4 comma 1 Direttiva n. 2016/343. Proprio nel giorno in cui alla Camera dei Deputati il nostro Parlamento si accinge ad allinearsi (con un ritardo di 3 anni) alla normativa comunitaria che sancisce il principio della presunzione di innocenza, sull’Assessore Regionale alla Salute Ruggero Razza, sul vice Capo di Gabinetto Ferdinando Croce e su alcuni dirigenti del DASOE, si abbatte la scure mediatica e giustizialista di una ben definita classe politica”. Lo affermano in una nota congiunta gli Avvocati Vincenzo Abate e Vincenzo Maltese di Diventerà Bellissima.

“Il nostro auspicio è che Ruggero Razza sarà in grado di fornire agli organi inquirenti i dovuti chiarimenti in relazione su quanto accaduto, al fine di far luce su di una vicenda di interesse pubblico. L’avviso di garanzia sottolineano gli Avvocati Vincenzo Abate e Vincenzo Maltese –  non è una sentenza di condanna ma un atto dovuto a garanzia dell’indagato.  Ma sui social si è scatenata una vergognosa gogna mediatica con anticipazioni dei soliti avversari politici e persino di qualche sindaco, di costituzioni di parte civile nei confronti di un assessore che per questi fatti, non è stato neanche oggetto di misure cautelari e purtuttavia, per meglio chiarire la sua posizione, per rispetto delle istituzioni e dei cittadini, ha scelto di dimettersi.  C’è chi purtroppo invece è restato e resta al suo posto innalzando la bandiera  del garantismo di convenienza”.

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