I guai degli aliscafi della Liberty

Nostra inchiesta: I mezzi veloci hanno navigato senza le dovute certificazioni di sicurezza

Aliscafi che per mesi hanno viaggiato senza i relativi certificati di idoneità e sicurezza. La società Liberty Lines che ha utilizzato sulle sue rotte mezzi veloci privi di nulla osta. Capitanerie di Porto che per fare i controlli invece di farli di presenza li facevano da remoto. L’emergenza Covid ha giustificato tali comportamenti che però sono stati pesantemente giudicati dal Comando Generale. L’antefatto. Lo scorso 25 luglio ci fu parecchio caos al porto di Trapani per la cancellazione della partenza di un aliscafo della Liberty Lines verso Pantelleria. In totale 122 passeggeri lasciati per ore nel porto di Trapani in balia di nulla, niente notizie e niente giustificazioni di sorta. L’aliscafo “Mirella Morace” doveva partire da Trapani per l’isola di Pantelleria alle 13,40. La partenza c’è stata ma solo poco dopo le 22, con arrivo sull’isola all’incirca alle 2, nelle prime ore di domenica. Ad imbarcarsi però furono solo 54 degli originari 122 passeggeri, gli altri furono riprotetti per la partenza da Trapani alle 13,40 della successiva domenica. Una vera e propria odissea in pieno periodo estivo. Fu svelato che il ritardo fu provocato dal fatto che l’aliscafo era rimasto bloccato a Porto Empedocle dall’autorità marittima di quel porto, causa l’assenza di una certificazione del mezzo veloce. “Mi hanno detto – spiegò alla stampa e ai passeggeri il sindaco di Pantelleria Vincenzo Campo – che questa certificazione mai era stata chiesta prima, per questa ragione protesterò con quella Capitaneria”. L’accaduto provocò l’apertura di due inchieste da parte dell’Autorità Portuale di sistema, e da parte dell’Autorità marittima. Oggi siamo in possesso di un documento del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie Marittime, risalente al 13 agosto 2020, che rappresenta quello che è accaduto. Qualcosa di parecchio grave. L’assenza delle certificazioni anche di sicurezza per buona parte dei mezzi veloci della Liberty Lines. Altro che certificati mai richiesti. Lo stop all’aliscafo “Mirella Morace” fu imposto dall’autorità marittima di Porto Empedocle per l’assenza dei certificati necessari, e l'”Ettore M.” non restò fermo per avaria, come fu detto dalla società armatrice, ma anche questo perché privo dei medesimi certificati. L’intervento del Comando Generale delle Capitanerie di Porto è risultato essere severo intanto con le proprie strutture. In periodo di emergenza Covid infatti una serie di controlli, utili al rilascio dei certificati, sono stati condotti da remoto che non è la stessa cosa di verificare lo stato di un mezzo di presenza, concedendo proroghe che non potevano essere date, in modo particolare quelle annuali che già di per se hanno un range di sei mesi per poterle fare. La Liberty Lines ben sapeva lo stato delle cose, e forse ancora oggi la situazione non è stata superata. E sembra che le stesse condizioni riguardano anche alcuni traghetti della Caronte & Tourist. La situazione si complicherebbe se risultano vere alcune denunce venute anche dai sindacati: assenza di personale qualificato, in modo particolare Comandanti e Direttori di macchina, assenza di formazione, organizzazione a terra carente per fare navigare i mezzi in efficienza e sicurezza. Ma tornando ai “guai” degli aliscafi della Liberty Lines. Le Capitanerie hanno rilasciato l’istituto della proroga al di fuori dei parametri previsti: le proroghe potevano essere concesse per i soli certificati in scadenza e non anche, come erroneamente per l’esecuzione delle visite annuali/periodiche. Tanti sapevano soprattutto da quando l’ammiraglio Luigi Giardino per la disobbedienza dei propri sottoposti e per l’indifferenza della Liberty Lines, aveva ordinato alle Capitanerie di porto di intraprendere con immediatezza le opportune iniziative per ripristinare la validità di tutte i certificati scaduti. Risultato. Sono stati illegittimamente prorogati i certificati di metà della flotta di mezzi veloci della Liberty Lines, come mai dopo il richiamo dell’Ammiraglio Giardino, la Liberty Lines e la Capitaneria “interessata” non si sono adoperati con urgenza per sottoporre alle previste ispezioni i mezzi veloci? Capitanerie che avrebbero dovuto fare ciò che talvolta fanno con le navi delle Ong, sequestrate se manca qualche salvagente e invece i mezzi veloci della Liberty Lines possono anche navigare indisturbati con i certificati scaduti. Allo stato ad accorgersi di tutto questo è stata la sola Capitaneria di Porto Empedocle. Sebbene la Liberty naviga anche da altri porti come Trapani, Palermo, Milazzo. Nessuna delle corrispondenti autorità marittime sono intervenute. Sicurezza calpestata. Per fortuna non è accaduto nulla, ma sapere che migliaia di passeggeri hanno navigato, o forse navigano ancora, su mezzi privi di obbligatorie certificazioni non è certo bella cosa, sopratutto dovendo tenere conto che questi aliscafi viaggiano sovvenzionati da ingenti finanziamenti pubblici.

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.