Sequestro di beni per circa 5 milioni di euro a Fabrizio Vinci VIDEO

Il 25 gennaio 2021, i Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Trapani hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro e contestuale confisca dei beni del valore di circa 5 milioni di euro (2 beni immobili, 37 mezzi d’opera e 1 compendio aziendale), emesso dal Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Procura Distrettuale di Palermo, nei confronti di Fabrizio VINCI. Questo, arrestato il 10.05.2017 dal ROS nell’operazione “VISIR”, è stato condannato il 9.04.2020 dal Tribunale di Marsala a 12 anni di reclusione quale “imprenditore mafioso” a disposizione dell’articolazione di “Cosa Nostra” trapanese operante nel territorio di Mazara del Vallo e Marsala.

Il provvedimento, che ha riguardato la provincia di Trapani, si fonda sulle risultanze della citata indagine, svolta in direzione del mandamento di Mazara del Vallo e della famiglia mafiosa di Marsala al tempo capeggiata dall’uomo d’onore RALLO Vito Vincenzo, operante secondo le direttive del latitante Matteo MESSINA DENARO.

Le investigazioni, oltre a documentare gli assetti di vertice e i delitti perpetrati dalla predetta  famiglia mafiosa, hanno consentito di raccogliere importanti elementi sul suo collocamento baricentrico nelle relazioni criminali tra le province di Trapani e Palermo, nonché riscontri sulla costante operatività del citato latitante.

In tale contesto, è stato accertato come il VINCI abbia stabilmente messo le proprie imprese a disposizione degli esponenti della famiglia mafiosa di Marsala per favorirne l’infiltrazione nel settore dell’edilizia e del calcestruzzo, nonché preso parte a riunioni della organizzazione in cui venivano trattate rilevanti questioni inerenti alla spartizione dei lavori da svilupparsi nel territorio di riferimento.

Il provvedimento ablativo costituisce ulteriore progressione dell’indagine “VISIR” del ROS che ha già portato alla condanna di 14 imputati per oltre 173 anni di reclusione.

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteAggressione alla Polizia Penitenziaria, Uil: “Chiederemo al Garante dei Detenuti di visitare Ucciardone”
Articolo successivoRitrovamento munizioni e materiale archeologico