Covid nelle carceri, “necessità di screening periodico tra personale della polizia penitenziaria”

Focolaio covid tra detenuti ristretti alla Casa Circondariale di Palermo Pagliarelli. Necessità di screening periodico tra personale della polizia penitenziaria. Missiva del coordinamento nazionale polizia penitenziaria con destinatari Musumeci e Razza

“Non ci aspettavamo una risposta in tempi brevi sulla richiesta di vaccinazione con priorità per la Polizia Penitenziaria operante sul territorio siciliano, ma a distanza di una settimana non ci aspettavamo nemmeno di essere del tutto ignorati nelle nostre legittime richieste”. Inizia così la missiva del Coordinamento Polizia Penitenziaria indirizzata al Presidente Musumeci e all’Assessore alla Salute Razza in riferimento alla vaccinazione e alla emergenza nelle carceri, e continua:

“Siamo perfettamente consapevoli dell’impegno che Ella ed il suo assessore state mettendo nel cercare di contrastare questa terribile pandemia, ma ribadiamo ancora una volta di essere stati trascurati anche a livello di screening periodico per il personale che opera nelle carceri.

A parte qualche rara eccezione dove lo screening dei tamponi al personale viene effettuato periodicamente (ad esempio C.C. Pagliarelli) ci sono realtà, ad esempio Trapani solo per citarne una dove i tamponi al personale di Polizia Penitenziaria risalgono ai primi di novembre.

Dopo quella data più nulla.

Le notizie che oggi provengono dalla C.C. Palermo Pagliarelli ove vi sarebbe un focolaio Covid con 31 detenuti positivi ci preoccupano molto come operatori penitenziari.

E mentre una parte di sigle sindacali che rappresentano i poliziotti penitenziari siciliani vedono nel famoso protocollo sanitario (che dovrà essere firmato con enfasi a giorni tra la regione e gli uffici superiori dell’Amministrazione Penitenziaria), la panacea per tutti i mali del Covid, noi riteniamo più concretamente che vadano eseguiti i tamponi al personale di P.P. siciliano ogni 15 giorni ed in questo senso richiediamo a Ella signor Presidente uno sforzo straordinario se non vogliamo che le carceri ritornino ad essere polveriere pronte ad esplodere.

Ma tanto, pare che la situazione esplosiva delle carceri dove sta diventando difficilissimo operare per noi poliziotti penitenziari, non interessi a nessuno.

Purtroppo dobbiamo constatare amaramente che tutte le istituzioni alle quali ci siamo rivolti con precedente nota sulle vaccinazioni, del 7 gennaio u.s., nessuna fino ad oggi ha dato riscontro alle nostre richieste.

Si chiede, quindi ancora una volta, agli organi competenti e preposti al contrasto Covid 19 di dare le opportune disposizioni, nelle more di una risposta sui vaccini in ambito penitenziario (vedi le notizie di oggi a sostegno della richiesta) di effettuare lo screening dei tamponi ogni 15 giorni al personale di polizia penitenziaria così come avviene oggi in realtà come Palermo Pagliarelli”.

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