La notizia della probabile “chiusura” del reparto cardiologia dell’Ospedale “San Vito e Santo Spirito” di Alcamo arriva dopo le novità sulla realizzazione del nuovo nosocomio. Quest’ultimo sarà “fumo negli occhi”?
Meno personale ad Alcamo per inviarlo a Marsala convertito in Covid Hospital
Questione Ospedale di Alcamo che ritorna preminente, si va dalle notizie positive per la realizzazione del nuovo nosocomio alla chiusura momentanea, almeno così sembra, del reparto cardiologia di quello esistente, le ragioni risiederebbero nella necessità di inviare personale presso l’ospedale marsalese convertito per assistere pazienti Covid.
Il nuovo in periodo elettorale, ma i servizi diminuiscono
Alti e bassi per la sanità alcamese, però qualcuno fa notare che si parla del nuovo, ma si interviene negativamente sul vecchio, quindi una cosa è certa: si penalizza un territorio. I cittadini alcamesi, ormai abituati al sentir parlare di nuovo ospedale in prossimità di elezioni, sono preoccupati perché nel tempo si è smantellato il vecchio, quindi meno servizi nel settore della salute, che certo non può far star tranquilli, visto anche il periodo di Covid 19. Oltretutto nel nuovo ospedale sembrerebbero non previste: terapie intensive, ginecologia ed ostetricia. Reparti che però potrebbero essere previsti nell’edificio del “vecchio” nosocomio, quindi discussione aperta, che non deve distrarre dalle problematiche dell’esistente.
Al netto di polemiche politiche, che sempre hanno accompagnato la nascita del nuovo ospedale e la riduzione del vecchio nosocomio, i cittadini alcamesi e non solo, perché l’ospedale di Alcamo interessa 100 mila cittadini circa del comprensorio, si vedono sempre di più privare di un presidio all’altezza, quindi una riduzione dei servizi e un peggioramento degli stessi, se si pensa che bisogna raggiungere mete non proprio vicine.
La reazione del territorio
Non si sono fatte attendere le reazioni, infatti si notano prese di posizioni del mondo politico, ma in primis della società civile. Dal punto di vista politico si registrano le dichiarazioni del Sindaco di Alcamo, Domenico Surdi, che ha affermato, in sintesi, che a decidere, il 24 dicembre, la momentanea chiusura di cardiologia sarebbe stato l’attuale responsabile dell’Ospedale “San Vito e Santo Spirito, a causa di carenza di personale”. Di seguito Surdi da’ notizia che “la settimana scorsa” si è confrontato “sul tema con il commissario dell’Asp di Trapani il quale ha scongiurato qualsiasi intenzione dell’azienda di procedere ad accorpamenti con altri reparti”, e sembrerebbe che la sofferenza di personale “sia dovuta al fatto che alcuni sanitari siano stati trasferiti momentaneamente al centro covid di Marsala: questo, tuttavia, non può andare a danno del nostro ospedale. Serve allora chiarezza e assunzione di responsabilità“, lo stesso Sindaco avrebbe chiesto ai vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale di intervenire per risolvere la questione.
Ad esprimersi in merito anche il movimento VIA, che in un comunicato afferma: “Pur avendo chiaro che le priorità in questo difficile momento riguardano il pieno funzionamento dei reparti Covid di tutta l’isola, non possiamo restare in silenzio di fronte alla chiusura di un reparto così importante per tutto il comprensorio, tenendo conto che anche il reparto di Cardiologia dell’ospedale di Partinico, nosocomio più vicino, è stato anch’esso temporaneamente dismesso”.
“Preso atto – continua – della situazione e della crescente e diffusa preoccupazione, chiediamo a tutti gli organi competenti di attivare tutte le procedure necessarie affinché venga ripristinata l’operatività del reparto Cardiologia dell’Ospedale di Alcamo, da sempre eccellente punto di riferimento di tutto il territorio”.
Arriva anche la precisazione dell‘Assessore regionale alle Attività Produttive, Mimmo Turano, che di contro in una nota sottolinea: “La Cardiologia di Alcamo non chiuderà, ho ricevuto ampie rassicurazioni dal collega Ruggero Razza e dal commissario Zappalà”. Inoltre Turano parla di “fake news che ingenerano ingiustificato allarmismo”.
Nascita Comitato Civico Spontaneo a Tutela della Salute Pubblica Alcamese
Dopo le reazioni del mondo politico, sin da subito si è registrata la presa di posizione di associazioni e movimenti civici come il Comitato Civico Spontaneo a Tutela della Salute Pubblica Alcamese, che ha redatto una lettera aperta inviata alle autorità politiche e sanitarie del territorio e della Sicilia, dove ha espresso tutta la preoccupazione da cittadini e sottolineando “la trentennale e vacua promessa della costruzione di un nuovo ospedale, che invece sembra non essere tale, rimanendo relegato al rango di presidio sanitario di base, senza che sembrerebbe siano stati previsti i reparti di terapia intensiva, di ginecologia ed ostetricia, tanto per citare due punti estremi della vita degli uomini, offendendo e mettendo a rischio la nostra salute, nei casi critici che si possono determinare durante l’esistenza, e privandoci della gioia di assistere, nella nostra stessa città, della nascita dei nostri figli e nipoti”.
Petizione
Preoccupazione sulla vicenda espressa anche dal Forum Civico di Alcamo, che in una nota afferma: “In un momento di gravissima emergenza sanitaria, la notizia della chiusura del reparto di cardiologia dell’ospedale S. Vito e S. Spirito di Alcamo desta grande preoccupazione e conferma, al di là degli annunci, la volontà di smantellare progressivamente il nosocomio alcamese”.
“Il Forum Civico per Alcamo nel denunciare l’ennesimo atto lesivo del diritto alla salute dei cittadini alcamesi, esprime apprezzamento e sostegno per le iniziative civiche attivate con solerzia per sensibilizzare le istituzioni e la politica in merito a questa incresciosa vicenda”.
Il Forum Civico inoltre mette in evidenza, in riferimento al nuovo Ospedale, che le notizia su questo “andrebbero trattate con la dovuta cautela, onde evitare di generare false aspettative ed illusioni” e che l’iniziativa “appare sottodimensionata rispetto alle reali esigenze” perché con “il nuovo edificio, poco o nulla cambia dal punto di vista dei servizi sanitari offerti. Il S. Vito e S. Spirito rimarrà relegato al rango di presidio sanitario di base, senza che sia stato previsto, per esempio, alcun posto di terapia intensiva né un reparto di ginecologia ed ostetricia, con la conseguenza che gli alcamesi continueranno a nascere lontano da Alcamo”.
“Crediamo, pertanto, che sia necessario rivedere radicalmente il progetto, il cui valore economico è limitato, cercando di sfruttare le enormi opportunità offerte dal Recovery Fund, per adeguarlo alle ben più grandi necessità di Alcamo e del territorio del Golfo di Castellammare. Nel frattempo si provveda senza indugio a rimettere in funzione il reparto di cardiologia” conclude il Forum Civico.
ASP di Trapani: “Il Reparto non chiude”
Nello specifico “per qualche giorno, i posti letto di degenza cardiologica saranno accorpati con il reparto di Medicina, e che alcune risorse di personale sono state temporaneamente destinate a supportare i reparti Covid del presidio ospedaliero di Marsala”, quindi una conferma della motivazione già espressa nella prima parte dell’articolo”.
L’Asp inoltre sottolinea che “è stato necessario assumere questa iniziativa al fine di impiegare al meglio le risorse di personale tra i reparti di Cardiologia e di Medicina considerato l’elevato numero di pazienti attualmente ricoverati in Medicina (17) e il basso numero di pazienti ricoverati in Cardiologia (4). Nel caso specifico, quindi, si conferma che si tratta di un accorpamento temporaneo dei posti letto e che le cure per le patologie cardiologiche, anche in regime di ricovero continuano ad essere garantite h24”.
Il commissario straordinario dell’Asp di Trapani, Paolo Zappalà, come già spiegato nelle settimane scorse alla stampa e ai Sindaci della provincia, sottolinea che l’azienda sanitaria provinciale è riuscita a garantire fino ad oggi le cure ai pazienti Covid senza interrompere le attività cliniche per le altre patologie. “Anche nel caso di Alcamo è così”.
“Tutti gli sforzi organizzativi compiuti per sostenere i reparti Covid allestiti nell’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo e Paolo Borsellino di Marsala sono stati compiuti con questa finalità – ha precisato Zappalà – Per raggiungere lo scopo, in alcuni casi, sono stati necessari accorpamenti e trasferimenti temporanei” in varie parti del territorio trapanese.
Zappalà continua: “La pressione sugli ospedali sta diminuendo e il numero di ricoveri Covid nelle ultime due settimane è sceso sensibilmente. Sono pertanto fiducioso che già da gennaio si potrà gradualmente tornare alla normalità e agli assetti organizzativi ordinari.
In questa fase emergenziale, l’Asp di Trapani sta dando grande prova di unità, partecipando attivamente in tutte le sue componenti professionali e territoriali alla lotta contro il virus. Per questo ringrazio ancora una volta il personale tutto per l’impegno quotidiano e i sacrifici sopportati con la massima professionalità”.