Il casolare in cui fu ucciso Peppino Impastato espropriato dalla Regione

La Regione prenderà possesso il prossimo 15 dicembre. Sulla destinazione deciderà il Comune di Cinisi e la Città Metropolitana di Palermo

CINISI. “La forza e la tenacia con cui Felicia Bartolotta Impastato ha testimoniato – fra le prime donne in Sicilia – il suo “no” alla mafia è stata una scelta che rimane da esempio e che va sempre ricordata. L’anniversario della sua scomparsa (2004) assume quest’anno un significato particolare: il casolare dove è stato rinvenuto il corpo straziato del figlio Peppino è ormai patrimonio della Regione Siciliana, che lo ha voluto sottrarre alla completa distruzione. Il 15 dicembre avrà luogo la nostra formale presa in possesso del fabbricato. È stata una procedura di esproprio lunga e complicata ma alla fine siamo riusciti a non cancellarne il valore simbolico che rappresenta nella lotta allo strapotere mafioso. Sulla destinazione, saranno il Comune di Cinisi e la Città Metropolitana di Palermo a decidere”. Lo dichiara il presidente della Regione, Nello Musumeci, nell’anniversario della scomparsa di Felicia Bartolotta, madre del giornalista e militante della Sinistra Peppino Impastato.

 “Bene di interesse storico-culturale”

“Un altro importante passo è stato fatto! Il Casolare dove Peppino Impastato fu ucciso da mano mafiosa il 9 Maggio del 1978 è stato finalmente espropriato dalla Regione Sicilia che, il 15 dicembre ne prenderà formalmente possesso. – affermano in una nota da Casa Felicia e Peppino Impastato –  La notizia ha coinciso con la data in cui ricordavamo mamma Felicia, al 16° anniversario dalla sua scomparsa. Felicia, donna e madre tenace, ha affermato con forza il suo no alla mafia e da subito ha trasmesso il coraggio e la determinazione nel portare avanti l’impegno di verità e giustizia per Peppino. Restituire il Casolare alla collettività è una battaglia cominciata molti anni fa, consapevoli di quanto i luoghi abbiano un forte significato nel mantenimento della memoria. Già nel 2003 si riuscì ad ottenere il vincolo sul Casolare ritenendolo “bene di interesse storico-culturale”. Nel 2014, dopo una petizione popolare fatta da una rete di associazioni, dalla famiglia Impastato e da Radio 100 passi, il presidente della regione di allora, accogliendo parte delle richieste, consegnò il provvedimento di vincolo. Seguì un lungo silenzio da parte delle istituzioni che veniva rotto dai tanti appelli di Giovanni Impastato e delle altre associazioni come quella dei compagni di Peppino (ass. Peppino Impastato) e del Centro Impastato. Negli anni il Casolare, pur rimanendo in uno stato di abbandono, continuava ad essere visitato ogni 9 Maggio da tutte le persone che arrivavano a Cinisi per ricordare Peppino, soprattutto giovani e studenti. Il 13 dicembre del 2019 finalmente veniva firmato a Palazzo Orleans, il Protocollo di intesa tra Regione Siciliana, Città metropolitana di Palermo e Comune di Cinisi per il recupero e la valorizzazione del “Casolare Impastato” alla presenza di ass.ne Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, Centro Impastato e ass. Peppino Impastato. Adesso – concludono da Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato – finalmente questa importante notizia, una vittoria di tutti, ci fa sperare che presto il Casolare tornerà alla collettività, ci impegneremo affinché sia luogo di memoria, riscatto e lotta contro mafia e oppressione, per la difesa dei valori della democrazia, della libertà e della giustizia sociale”.

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