Il caso pneumologia

Chiude il reparto del Sant’Antonio Abate, ma per l’Asp va tutto bene

E’ la solita storia. La coperta è troppo corta e da qualunque parte la si tiri ci sarà qualcuno che resterà scoperto. Ma per il commissario dell’Asp di Trapani va tutto bene. Gli operatori degli ospedali, medici e infermieri, però continuano a raccontare una storia diversa. Ci dicono che per fortuna la curva epidemiologica non tende a crescere almeno come gravità di casi, ma se così fosse allora lo scenario sarebbe parecchio grave. Il commissario dell’asp Zappalà ha tenuto a dire che “la situazione è seria, ma non drammatica”, sicuro nell’affermare che la sanità trapanese sta dando le giuste risposte, che ogni giorno in provincia vengono eseguiti mille tamponi, che all’emergenza Covid sono interessate tre strutture sanitarie, Mazara, Marsala e Salemi. 98 posti letto ordinari e di sub intensiva, ma solo 6 sono i posti di terapia intensiva, concentrati a Marsala. Intanto chiude il reparto di pneumologia a Trapani, per l’Asp si è trattata di una scelta obbligata per rafforzare i reparti Covid degli altri ospedali. Ma allo stato Trapani resta scoperta. Cosa questa che ha fatto allarmare il Consiglio comunale di Trapani e il segretario cittadino del Pd, Andrea Rallo, con un comunicato ha voluto far proprio il malessere mostrato dai consiglieri di Palazzo Cavarretta. La situazione nonostante le rassicurazioni del commissario asp, Paolo Zappalà, non sembra essere buona. La sanità trapanese già in crisi per affrontare le quotidiane emergenze, deve fare i conti con l’epidemia Covid-19, la conseguenza è quella che potrebbero restare senza adeguata assistenza i pazienti affetti da altre patologie, anche gravi, come quelle dell’apparato respiratorio. L’Asp replica dicendo che sono garantite chirurgia d’urgenza e pronto soccorso cardiologico, ma sembra essere poca cosa. Non viene in aiuto il Governo regionale che sembra cambiare idee e opinioni sull’agire nemmeno da un giorno all’altro, ma nell’arco di un paio di ore, tanto da avere sovraccaricato le strutture trapanesi con pazienti fatti spostare da altre provincie, mentre malati trapanesi si sono visti ricoverare anche a Caltanissetta. No non va tutto bene, la speranza è quella che la diffusione del virus non diventi virulenta come sta accadendo purtroppo in altre parti d’Italia. Oggi non c’è dubbio stiamo pagando errori commessi la scorsa estate, quando tutti si era convinti che il virus non avrebbe avuto la diffusione che invece ha cominciato ad avere dalle prime settimane di autunno. Non desideriamo infondere paure o sconforto, vorremmo che invece ci si parli chiaramente senza proclami di vittoria, che diritto a parlare possano avere i tanti che nella sanità pubblica trapanese lavorano in modo encomiabile e instancabile e però sono costretti a fare i cosiddetti salti mortali. Dovrebbero aver diritto a parlare anche i malati e i loro familiari. Ascoltando tutti i problemi possono essere risolti, star chiusi nelle cabine di regia non è cosa saggia. Ogni giorno negli ospedali si combatte una battaglia, avveniva in tempi in cui non era comparso il virus del Covid, figurarsi adesso. Lavoriamo tutti per vincere questa guerra non lasciando però morti e feriti alle spalle.

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.