Merola a Roma, Pagliaro a Trapani

Avvicendamento nel gruppo investigativo dei Carabinieri

Il lungo periodo di permanenza del tenente colonnello Antonio Merola alla guida degli investigatori del Comando provinciale dei Carabinieri di Trapani, si è interrotto.I suoi sette anni di attività all’interno del Reparto Operativo provinciale sono stati già una eccezione rispetto alla tradizione dell’Arma di mantenere per un paio di anni i propri ufficiali nei settori del comando. I successi investigativi, la qualità delle indagini, che hanno consentito di fare terra bruciata attorno al clan mafioso dei Messina Denaro, ma anche di colpire diversi centri del malaffare, o ancora la criminalità organizzata e la corruzione nel mondo della politica, dimostrano le ragioni che hanno visto il tenente colonnello Merola percorrere una parte importante della sua carriera nel Comando provinciale dei Carabinieri di Trapani. Merola arrivò da capitano a Trapani, nel 2013, provenendo dal comando della Compagnia di Corleone e assunse il comando del Nucleo Investigativo mettendosi subito a lavoro nel campo delle investigazioni e dell’antimafia. Nel 2017 assunse il comando del Reparto Operativo dove in poco tempo giunge al grado di Tenente Colonnello eseguendo in tre anni numerose importanti operazioni come Mare Monstrum, la cosiddetta “tangentopoli del mare” che vide travolti gli armatori Morace, l’ex deputato Fazio e il Governatore della Sicilia Crocetta, e poi ancora le inchiesta antimafia Visir, Ebano, Scrigno, Anno Zero, Alqamah, Pionica, Mafia Bet. Sono le indagini che hanno permesso di scoprire l’interesse di Cosa nostra nei settori delle energie alternative, nel mondo delle scommesse, i rapporti tra politica e mafia, la compravendita dei voti, i voti di scambio politico mafiosi, la riorganizzazione dei mandamenti della provincia di Trapani, la scoperta dei responsabili di delitti irrisolti come quello di Salvatore Lombardo, commesso a Partanna nel 2009 e per il quale è stato condannato il partannese Domenico Scimonelli, uno dei mafiosi più vicino al latitante Matteo Messina Denaro. All’attivo anche la cattura dei tre evasi dal carcere di Favignana nel 2017 e di Luca Leke evaso dal carcere di Trapani un anno fa. Merola è riuscito a organizzare un gruppo di investigatori capaci di guardare con attenzione al territorio, alle evoluzioni della criminalità organizzata, colpendo, col sostegno degli investigatori al Comando delle Compagnie, trafficanti e spacciatori di droga. Quelle contro la coltivazione delle sostanze stupefacenti sono state investigazioni incessanti, che videro cadere in un teatro operativo a Marsala, un maresciallo, Silvio Mirarchi, colpito a morte mentre faceva irruzione in una serra che con altre venivano usate dai trafficanti di droga. Merola adesso è stato destinato ad essere tra i docenti della scuola ufficiali di Roma, a lui nuove responsabilità, quella di preparare dal punto di vista teorico i nuovi investigatori dell’Arma. Al tenente colonnello Merola subentra un giovane ufficiale pari grado, Andrea Pagliaro, si troverà al suo fianco quale comandante del nucleo investigativo il maggiore Gennaro Cascone, già a Trapani dal settembre dell’anno scorso. Il Tenente Colonnello Pagliaro, classe 77, ha all’attivo precedenti esperienze lavorative in Sardegna, Umbria, Calabria e Roma, presso il Comando Generale dell’Arma; ha partecipato inoltre a diverse missioni di pace all’estero, precisamente in Bosnia, Palestina e Iraq. Questo non è l’unico avvicendamento nell’ambito del Provinciale di Trapani, infatti, presso la Compagnia di Mazara del Vallo, il comandante Diego Miggiano ed il Vice Marco Colella sono stati trasferiti presso altra sede, al loro posto sono subentrati con l’incarico di comandante della Compagnia, il Capitano Domenico Testa, classe 89, proveniente dal NORM di Locri e, al comando del NORM, il Tenente Luigi Di Costanzo, classe 93 al primo incarico operativo dopo la scuola militare Nunziatella e l’Accademia di Modica e la Scuola Ufficiali dell’Arma. A Castelvetrano, il Capitano Pietro Calabrò, classe 91, con pregresse esperienze lavorative in Lombardia, Puglia e una missione di pace all’estero in Libano, è subentrato al posto del Cap. Colangeli mentre, ad Alcamo, il Tenente Mario Sauchelli classe 93 ha assunto il comando del NORM al posto del Capitano Nicola Parente, affiancando così il Capitano De Vito. Nello scomparto territoriale, dopo circa tre anni, gli Ufficiali dell’Arma sono soggetti al cambio di incarico e posizione di comando sempre con i valori che contraddistinguono l’Arma dei Carabinieri portando con loro oltre all’esperienza acquisita nel reparto di provenienza le qualità presenti in ogni singolo Carabiniere come il senso del dovere la disponibilità, l’affidabilità e soprattutto la vicinanza ai cittadini. A disposizione del comandante provinciale Colonnello Gianluca Vitagliano una squadra di investigatori, di quelli che l’Arma, sopratutto perché operanti in una provincia ritenuta ancora oggi lo zoccolo duro di Cosa nostra, dovrebbe maggiormente valorizzare con adeguata attenzione. Ufficiali, questi, che onorano la divisa.

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