I familiari dei pescatori fermati in Libia ricevuti anche alla Farnesina

Dopo l’incontro, nella tarda mattinata di ieri, con il consigliere diplomatico del presidente del Consiglio, Pietro Benassi, a Palazzo Chigi, i familiari dei pescatori fermati in Libia dopo il sequestro dei pescherecci Medinea e Antartide sono stati ricevuti anche alla Farnesina.

Pescherecci di Mazara sequestrati, i familiari ricevuti a Palazzo Chigi
IN LIBIA
Pescherecci di Mazara sequestrati, i familiari ricevuti a Palazzo Chigi
I 13 familiari che si erano recati a Roma per chiedere aiuto sono stati accolti dal Capo dell’Unita di Crisi del Ministero, in costante contatto con loro fin dalle prime fasi del fermo. L’incontro, svoltosi su indicazione del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, ha consentito di confermare ai familiari dei connazionali che la Farnesina continua a lavorare sul caso senza sosta con tutti gli attori internazionali rilevanti.

E’ stato quindi loro ribadito il massimo impegno del governo e del ministero per raggiungere più rapidamente possibile una positiva soluzione della vicenda.

Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil Trapani hanno organizzato per venerdì 25 settembre, a partire dalle 19, una fiaccolata in piazzale Giovan Battista Quinci a Mazara del Vallo in segno di solidarietà nei confronti dei pescatori attualmente sequestrati in Libia, ma anche nei riguardi delle famiglie e degli armatori.

La fiaccolata si svolgerà nel rispetto del distanziamento sociale, per cui non si terrà corteo, ma una sorta di sit in nel piazzale mazarese.

Macaddino (Uila): “Vogliamo invitare la cittadinanza a partecipare a questa manifestazione, per mostrare che questa città dove c’è un’importante flotta peschereccia, non lascia da soli famiglie e pescatori che si trovano in stato di fermo. Solo il Governo nazionale è deputato a risolvere la questione e speriamo che lo faccia in tempi celeri”

Santoro (Fai Cisl): “Intendiamo rialzare l’attenzione da parte delle Istituzioni nazionali nei confronti di questa vicenda, che vede coinvolti lavoratori e famiglie, colpiti non solo sotto il profilo umano, affettivo, ma anche sotto quello economico. È bene che i riflettori non si spengano se si vuole ottenere un rapido rilascio dei nostri pescatori”.

Di Dia (Cgil): “La politica al momento annaspa nel trovare una soluzione. Noi ci siamo sentiti in dovere di unire il mondo del lavoro e quello civile affinché ci potesse essere un momento di vicinanza vera con chi sta vivendo questo momento terribile”.

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