L’assegnazione pilotata delle invalidità

“Artemisia” seconda fase: la Procura ha chiesto il processo per i componenti della commissione medica dell’Inps in carica nel 2018

Centosessantadue capi di imputazione, quante sarebbero le false invalidità riconosciute dalla “commissione medica per il riconoscimento delle invalidità civili”

Immagine di repertorio

nel periodo compreso gennaio/marzo 2018. In totale si tratta di 28 indagati, medici, componenti della commissione nei diversi periodi, quasi tutti sotto inchiesta per falso e falsità ideologica. In capo a tutti il nome di Rosario Orlando, presidente della commissione medica, che avrebbe pilotato le decisioni; dietro le quinte a spingere l’ex deputato regionale Giovanni Lo Sciuto. Orlando e Lo Sciuto sono protagonisti principali nell’indagine “Artemisia”, l’inchiesta condotta dai carabinieri e coordinata dalla Procura di Trapani che ha fatto scoprire l’esistenza di intrecci e accordi illeciti all’ombra di una sorta di massoneria “fatta in casa”. L’indagine sulle false invalidità è un troncone dell’indagine “Artemisia”, le intercettazioni che gli investigatori facevano nei confronti di Lo Sciuto hanno disvelato in che modo l’ex parlamentare riusciva a raccomandare all’Inps di Trapani le pratiche che gli interessavano. Poi le “cimici” e le video camere poste all’interno della commissione hanno permesso di accertare falsi clamorosi che sarebbero stati commessi. Indagati con Orlando sono, Alberto Adragna, castellammarese, 65 anni, Rosalba Caizza, marsalese, 64 anni, Francesca Pellegrino, di Paceco, 52 anni, Antonietta Barresi, castelvetranese, 58 anni, Patrizia Todaro, di Carini, 53 anni, Agostino Tomasello, di Santa Flavia, 48 anni, l’ex consigliere comunale e provinciale della Dc, Mario Sugamiele, pneumologo di Paceco, 76 anni, Gaetano Salerno, castelvetranese, 43 anni, Antonio Di Giorgio, palermitano, 47 anni, Sebastiano Genna, ericino, 69 anni, Adelina Barba, agrigentina, 50 anni, Tommaso Savì, palermitano, 36 anni, Pietro Genna, ericino, 36 anni, Joseph Dispensa, palermitano di 48 anni, Giuseppe Badalamenti, palermitano, 57 anni, Pasquale Petruzzo, palermitano, 46 anni, Giuseppe Francesco Simone, alcamese 63 anni, Simona Gioè, palermitana, 36 anni, Giovanni Di Peri, palermitano, 47 anni, Pietro Alfano, di Cinisi, 41 anni, Viviana Cutaia, palermitana, 42 anni, Ivana Di Liberto, alcamese, 34 anni, Alessio Cammisa, palermitano, 45 anni, Viviana Catania, palermitana, 40 anni, Elisa Vegna, marsalese, 42 anni, Maria Boatta, palermitana 47 anni. Tra gli indagati anche la psicologa Gaetana D’Agostino, ennese di nascita, residente a Palermo, 42 anni presidente dell’ordine regionale degli psicologi. Agli atti dell’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio chiesta dalle pm Morri e Urbani, fissata per il 12 novembre davanti al gup giudice Corso, c’è il verbale di un suo interrogatorio. Avrebbe ammesso e svelato qualcos’altro. La richiesta di rinvio a giudizio è sostenuta dai pm con voluminosi faldoni contenenti le prove: verbali dove risultavano presenti medici diversi da quelli effettivamente in commissione, soggetti che dichiaravano invalidità gravi, incapaci di deambulare senza stampelle e sedia a rotelle, che miracolosamente una volta superata la visita venivano visti camminare normalmente appena fuori dall’edificio dell’Inps. Addirittura in un caso i Carabinieri hanno registrato una visita…senza il malato.

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.