Il calcio alcamese ai tempi della guerra: Di Salvo sbarca in libreria con “Il pallone al fronte”

Ottorino Barassi e Orazio Siino

Ripercorrere uno dei periodi più bui della nostra storia, la seconda guerra mondiale, attraverso il calcio siciliano: è questo l’intento di Giovanni Di Salvo, da poco in libreria col suo “Il pallone al fronte”, edito da Bradipolibri. Lo sport più popolare al mondo rappresentò uno dei rari momenti di fuga dagli orrori bellici e l’ingegnere siciliano ci racconta come le vicende del campo da calcio si incrociarono con quelle del campo di battaglia.

Rispetto alla situazione durante la Grande Guerra, momento storico in cui ancora lo sport siciliano non era perfettamente inserito in una dimensione nazionale, nel 1940 – anno dell’entrata dell’Italia fascista nel secondo conflitto mondiale – il movimento era più progredito e organizzato. La Sicilia, però, fu la prima regione a interrompere le manifestazioni sportive, evento che naturalmente rallentò l’evoluzione di un settore in crescita. Il pallone riprese a correre grazie all’intervento di Orazio Siino, ideatore tra il 1944 e il 1945 dei tornei provinciali e, principalmente, del Campionato misto siciliano che vide protagonista l’Alcamo.

Alcamo Calcio 1945-1946

Questo libro, frutto di meticolosa ricerche compiute nel corso degli anni, ricostruisce in maniera dettagliata anche la storia del calcio alcamese soprattutto nel periodo della Seconda Guerra Mondiale” – spiega Di Salvo. E aggiunge: “Il lettore potrà rivivere anche le imprese di quel mitico Alcamo che nel campionato misto siciliano del 1944/1945 arrivò al girone finale per la vittoria del titolo. Inoltre, nella sezione ‘almanacco’ i tifosi bianconeri troveranno i tabellini per scoprire quali furono i giocatori artefici di quella favolosa stagione“.

Come nasce l’idea di scrivere questo libro?
Qualche anno fa mi ha incuriosito questo momento storico. Fu molto particolare in Sicilia perché, essendo un’isola, le vicende non furono vissute come nel resto d’Italia. C’erano tante differenze tra i due conflitti mondiali: nella Grande Guerra, l’isola non fu teatro di combattimenti, ma diede il suo contributo in termini di uomini e risorse; nella seconda guerra mondiale, invece, soprattutto dal 1943 in poi si combatté anche sul nostro territorio. Anche a livello sportivo ci furono differenze tra i due conflitti. Ho cercato fonti ed informazioni, ma ho trovato ben poco sia in rete che sui libri. E quel poco era pure lacunoso. Così decisi di effettuare delle ricerche per riempire questi ‘buchi’.

Quanto ha inciso la figura di Orazio Siino nella ripartenza dello sport siciliano?
Dopo la liberazione, gli alleati affidarono a lui la rinascita dello sport nell’isola. Fu istituita la Federazione siciliana degli sport e lo misero a capo di questo nuovo organismo. Gli alleati avrebbero voluto abolire il CONI, in quanto istituzione legata al regime fascista. Da qui, l’idea di creare una Federazione siciliana che si occupasse di sport nel nostro territorio. Giulio Onesti però riuscì a salvare il CONI e quindi la Federazione siciliana ebbe vita breve. A quel punto, Siino venne nominato Commissario del Comitato Olimpico in Sicilia. Fu lui a censire atleti e società e fece ripartire lo sport regionale. Ebbe un ruolo di primo piano nella creazione dei campionati provinciali e del Campionato misto regionale di calcio, iniziato nel dicembre del 1944. Nell’estate dello stesso anno, si disputarono i vari tornei provinciali, i primi dopo la sospensione bellica avvenuta all’inizio del 1943.

A proposito dei campionati, non posso non chiederle qualche aneddoto sulla cavalcata dell’Alcamo
L’Alcamo, vincitore del torneo trapanese del 1944, fu tra le protagoniste del Campionato regionale misto. Venne inserito nel girone A con Juventus Trapani, Marsala, Diana e Reduci D’Oltremare. Vinse questo girone e passò al successivo, dove si piazzò secondo a pari merito con il Frates Termini Imerese: per decidere chi avrebbe superato il turno si giocò uno spareggio, che l’Alcamo si aggiudicò con un secco 2-0. Nel girone di assegnazione del titolo, l’Alcamo scese in campo contro Spal e Palermo e rinunciò ad affrontare il Siracusa, preludio al ritiro.

Come mai?
I giocatori denunciarono l’insolvenza della società nel pagare i compensi pattuiti. Naturalmente, tutto ciò non cancella l’ottimo percorso nella competizione.