Coronavirus, l’Osservatorio per la legalità e un epidemiologo trapanese propongono all’ASP alcune misure prevenzione

TRAPANI. Nelle ultime settimane diversi migliaia di cittadini provenienti da regioni con un più alto numero di casi di malattia sono rientrati in Sicilia e nei vari Comuni della provincia di Trapani. L’Osservatorio per la Legalità sta seguendo l’evolversi della situazione emergenziale e nei giorni scorsi ha iniziato a confrontarsi con alcuni medici. “Abbiamo iniziato a confrontarci e ad avere uno scambio di idee con il Dr. Biagio Pedalino, medico epidemiologo siciliano e attualmente residente nel nostro territorio, con esperienza internazionale nella gestione di epidemie di Ebola (fra le altre) che in un’intervista pubblicata ieri su LiveSicilia – spiega l’Avv. Vincenzo Maltese, presidente dell’Osservatorio per la Legalità e Componente dell’Ufficio legale regionale dell’associazione di consumatori Codici – dice “Un’arma efficace di prevenzione è il pronto isolamento dei possibili soggetti infetti asintomatici. Il monitoraggio epidemiologico dei soggetti rientrati in Sicilia, l’effettuazione del tampone agli stessi lo permetterebbe. Per far questo ovviamente necessiterebbe individuarli in tempo, e non dopo la comparsa dei primi sintomi”. Per questo, garantendo la privacy, sarebbe opportuno acquisire da Trenitalia, compagnie aeree e Compagnie Autolinee gli elenchi dei passeggeri che hanno fatto rientro nei Comuni della provincia almeno negli ultimi sette giorni. Questi elenchi permetterebbero di completare la lista dei nominativi di coloro che responsabilmente si sono iscritti nella piattaforma messa a disposizione dalla Regione. Per questo, con il Dott. Pedalino, abbiamo inoltrato una istanza dettagliata al Direttore generale dell’ASP Avv. Fabio Damiani per chiedere se si potesse agire in tale direzione. Spiega il Dr. Biagio Pedalino: “i costi per effettuare i tamponi in via preventiva risulterebbero essere di gran lunga inferiori rispetto alle, lunghe e non necessariamente con esito positivo, cure necessarie per gestire i casi gravi di malattia (es. terapia intensiva) in ambiente ospedaliero. Al fine di limitare i contagi da COVID -19, visti gli aumenti di casi positivi, non appare sufficiente cercare di far rispettare le misure restrittive imposte dai decreti e dalle ordinanze, perché i soggetti appena arrivati (se positivi asintomatici), anche se rispettano l’isolamento previsto, si trovano attualmente integrati nei rispettivi nuclei familiari cui stanno potenzialmente trasmettendo la malattia (come già accaduto a Paceco, e a Marsala). Occorre pertanto individuare quei cittadini che hanno fatto rientro in città, non si sono posti volontariamente in quarantena e non si sono neanche registrati sulla piattaforma regionale. Peraltro – conclude l’epidemiologo trapanese – anche l’Assessore regionale alla sanità, Avv. Ruggero Razza, sembra andare in questa direzione e voler effettuare il tampone in via preventiva tra coloro che hanno fatto ingresso in Sicilia intanto negli ultimi sette giorni. Purtroppo anche un solo caso positivo e asintomatico potrebbe generare decine di casi di malattia”.

La richiesta inoltrata al Direttore dell’Asp è quindi di acquisire gli elenchi dei passeggeri e procedere con le due misure di prevenzione suggerite, ossia monitoraggio epidemiologico e test diagnostico a tutti i soggetti rientrati nei Comuni della Provincia di Trapani.

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteSalemi, 5 casi di positività al Covid-19. Venuti: “Serve screening sul territorio”
Articolo successivoCoronavirus, i casi in provincia di Trapani: salgono a 7 ad Alcamo