Guai finanziari in vista

Liberty Lines: il ministero della Ricerca revoca il finanziamento per la costruzione di aliscafi

La Liberty Lines ha ereditato dall’Ustica Lines una battaglia legale cn il “MIUR” – ministero dell’Istruzione e della Ricerca Scientifica – che ha chiesto la restituzione di 1,6 milioni di euro concessi appunto all’Ustica Lines, la società armatrice dei Morace rinominata poi Liberty Lines.  Battaglia legale quindi sui fondi pubblici concessi nel 2011 all’armatore siciliano per la realizzazione di un aliscafo presso il cantiere di Trapani  Potrebbe costare molto più del previsto a Liberty Lines la realizzazione in house di un aliscafo (presumibilmente il Carlo Morace) presso il proprio cantiere trapanese HSC Shipyard.

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, infatti nel dicembre scorso ha revocato un’agevolazione concessa nel 2011 ad Ustica Lines (vecchio nome della compagnia marittima facente capo ai Morace, almeno fino alle recenti disposizioni giudiziarie legate a tutt’altra vicenda) nell’ambito di un progetto di ricerca intitolato “Innovativa imbarcazione a sostentamento alare a basso consumo ed elevato confort per trasporto passeggeri”, chiedendo la restituzione di quanto già erogato, vale a dire oltre 1,6 milioni di euro.

La revoca delle agevolazioni è stata adottata per due motivi. Da una parte “è stato accertato che non sussiste il requisito della stabile sede per tre delle cinque sedi (…) essendo emerso che, per la sede indicata di via Isola Zavorra in Trapani, la società ricorrente disponeva di una concessione di durata inferiore al prescritto periodo quinquennale”. Inoltre, in sede di verbale di valutazione del SAL (stato di avanzamento lavori) “risultavano mancanti e privi di riscontro gli obiettivi fissati in capitolato e riferibili all’ottimizzazione manutenzione ed alla riduzione impatto ambientale e miglioramento confort di bordo”.

A riferire quanto sopra è l’ordinanza del Tar del Lazio che pochi giorni fa, a seguito del ricorso di Liberty Lines avverso la revoca, ha dichiarato la propria incompetenza territoriale, invitando la società a rivolgersi al Tribunale amministrativo di Palermo.

Stando alla scheda del PON Ricerca e Competitività 2007-2013 cui faceva riferimento, scopo del progetto era “lo studio e la realizzazione di una innovativa imbarcazione a sostentamento alare che la renderanno efficace per il trasporto passeggeri, sia su tratte piccole che di media distanza, facendola preferire ad altri mezzi di trasporto veloce quali i monocarena e i pluriscafi”. Su 5,4 milioni di euro di costo complessivo, il contributo pubblico ammontava a 3,2 milioni (al 98% provenienti da fondi PON R&C), di cui circa 2 destinati ad Ustica Lines e il resto all’Università di Palermo, costituitasi in giudizio a fianco del MUIR.

Un progetto con la medesima intestazione e relativo sicuramente al Gianni M varato all’inizio del 2016 (fra il 2011 ed oggi HSC ha varato anche il Carlo Morace), con un costo totale di circa 7 milioni di euro, beneficiò di un contributo di circa 5,5 milioni da parte del medesimo PON, ma in questo caso il beneficiario fu il “Consorzio di ricerca per l’innovazione tecnologica, Sicilia Trasporti Navali, Commerciali e da Diporto”, entità formata da imprese, università, enti di ricerca ed enti territoriali fra cui Ustica Lines.

*fonte Ship2shore
CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteOperazione “Giano Bifronte”, arrestati due consiglieri del Comune di Palermo (VIDEO)
Articolo successivoCastellammare, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali: un giovane arrestato dalla Polizia