Cane ucciso a fucilate tra Castellammare e Calatafimi, indagini in corso

CALATAFIMI SEGESTA. Un cane di grossa taglia è stato brutalmente ucciso a fucilate nelle campagne di Contrada Ponte Bagni, tra i Comuni di Castellammare del Golfo e Calatafimi Segesta lo scorso 11 febbraio. Ad accorgersi dell’animale gravemente ferito sul bordo di una strada sterrata nella zona delle terme libere, una turista del nord Italia in compagnia di alcuni turisti olandesi che hanno immediatamente avvertito un veterinario della zona rintracciato su internet. Da lì sono partite le segnalazioni alla Polizia Municipale di Castellammare e di Calatafimi, anche se la zona è di competenza di quest’ultima. Data la mancanza di pattuglie disponibili, il veterinario, vista l’urgenza, ha avvertito un volontario ENPA (Ente nazionale per la protezione degli animali) di Castellammare, Stefano Ficalora, che ha immediatamente raggiunto l’animale sul posto. Al suo arrivo una scena raccapricciante. “Il cane, di circa 50 kg, era in una pozza di sangue in condizioni davvero critiche. Probabilmente si trovava lì da più di un giorno e presentava delle profonde ferite in direzione della bocca. Perdeva tantissimo sangue e non riusciva più a muoversi, era praticamente agonizzante” – ha raccontato ad Alqamah.it Ficalora.

Dopo averlo recuperato a fatica in fondo a una discesa sconnessa, la corsa nell’ambulatorio del veterinario che aveva ricevuto la segnalazione. Il medico ha costatato immediatamente, mediante una radiografia, che l’animale, sprovvisto di micro chip, era stato ferito a colpi di arma da fuoco direttamente in bocca e non poteva essere operato a causa delle numerose e gravi ferite riportate in tutta la bocca. Per il povero cane, quindi, non c’è stato nulla da fare.

“Si tratta di un fatto gravissimo e di una crudeltà mai vista prima. – ha raccontato Stefano Ficalora ad Alqamah.it – Come ENPA abbiamo sporto regolare denuncia contro ignoti alle forze dell’ordine perché un fatto del genere non può restare impunito. Siamo ancora sconvolti per l’atrocità del gesto. Più volte abbiamo chiesto maggiori controlli e un’azione di prevenzione sul territorio con interventi di sterilizzazione per gli animali randagi.”

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Emanuel Butticè
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.