La Mare Jonio torna libera, dissequestrata dal Tribunale di Palermo. “Ripristinata legalità”

PALERMO. Il Tribunale Civile di Palermo ha integralmente accolto il ricorso presentato dalla compagnia armatrice di Mediterranea Saving Humans, per il dissequestro della nave Mare Jonio, ordinando a tutte le Autorità coinvolte di far cessare con effetto immediato il sequestro cui era sottoposta dallo scorso 3 settembre 2019. Così, la Mare Jonio, nave della ong Mediterranea Saving Humans torna libera dopo 5 mesi.

“La decisione del Giudice civile di Palermo ripristina finalmente la legalità. La Mare Jonio è di nuovo libera, dopo un sequestro illegittimo durato cinque mesi. – ha dichiarato Alessandra Sciurba, presidente dell’associazione Mediterranea Saving Humans – E, dopo l’archiviazione delle accuse contro il comandante Pietro Marrone e il capomissione Luca Casarini, questo è un altro fondamentale passo verso la cancellazione dal basso dei Decreti Salvini.

“Viene sancito – prosegue Sciurba – ancora una volta quello che abbiamo sempre affermato: il diritto e i diritti delle persone sono sempre state la nostra bussola, mentre i governi europei, quello italiano in testa, li hanno traditi e oltraggiati nel Mediterraneo per propaganda e calcoli politici, giocati sulla pelle di migliaia di donne, uomini e bambini.”

“Il governo attuale – conclude la presidente di Mediterranea – non ha avuto il coraggio di fare politicamente quello che un tribunale oggi ha ritenuto essere l’unica cosa giusta. La nostra nave è libera, e adesso vogliamo tornare in mare al più presto, a salvare i profughi di una guerra terribile dall’annegamento e dalle catture delle milizie libiche, a salvarci, insieme alle altre navi della società civile, da scelte criminali e velenose come quelle del rinnovo del memorandum con la Libia. Ma per farlo, abbiamo bisogno di tutto il sostegno dei nostri equipaggi di terra.”

La nave, ormeggiata al porto di Licata, era sottoposta a sequestro dallo scorso 3 settembre, dopo aver salvato, nella notte tra il 27 e il 28 agosto 2019, 98 persone nella zona Sar libica.

Sullo stesso argomento:

Stefano, infermiere sulla Mare Jonio, la “nave dei bambini”: “A bordo storie di violenze e torture scritte sulla pelle”

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteAlcamo alla Bit di Milano: “In vetrina i nostri tre castelli e l’itinerario dedicato a Cielo d’Alcamo”
Articolo successivoIPAB, nel trapanese lavoratori senza stipendio da 136 mesi, M5S: “Situazione inaccettabile”
Emanuel Butticè
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.