Kemoko cittadino onorario di Buseto Palizzolo: “Grazie Buseto, grazie Italia”. FOTO. VIDEO

Il giovane maliano, visibilmente commosso, ha ringraziato tutta la comunità di Buseto Palizzolo e l’Italia intera: “Qui sto bene e lavoro. Vi ringrazio di cuore”. VIDEO

BUSETO PALIZZOLO. Il Consiglio Comunale di Buseto Palizzolo ha approvato all’unanimità le mozioni che conferiscono le cittadinanze onorarie alla Senatrice Liliana Segre e al ragazzo maliano Kemoko Kanoutè. Dopo il minuto di silenzio voluto dal Presidente del Consiglio Angelo Fileccia per ricordare tutte le vittime della shoah, il consiglio ha approvato, davanti ad alcuni cittadini e al ragazzo maliano seduto in prima fila, le due mozioni. Chiaramente, come ha spiegato lo stesso Presidente Fileccia, si tratta di cittadinanze onorarie che non producono effetti giuridici, ma dal forte significato simbolico. Infatti quella voluta dal Sindaco Roberto Maiorana è una forte azione simbolica che rappresenta una novità assoluta non solo per la Sicilia, ma per l’intero Paese. Un gesto che aggiunge un significato profondo e concreto.

Le due mozioni, approvate e condivise dall’intero consiglio comunale, sono state lette in aule, così come il messaggio che lo staff della Senatrice Liliana Segre ha inviato alla nostra redazione dopo aver appreso della decisione dell’Amministrazione Comunale busetana di conferire, in occasione della giornata della memoria, la cittadinanza onoraria alla Senatrice Segre e al giovane migrante.

“Sono importanti le parole della Senatrice Liliana Segre in merito al valore della lotta all’antisemitismo e al razzismo, per questo motivo l’Amministrazione ha ritenuto opportuno conferire la cittadinanza onoraria anche al giovane Kemoko Kanoutè, individuato dopo un’attenta valutazione con la responsabile del centro di accoglienza di Buseto. La Senatrice Segre rappresenta senza dubbio una delle figure più rappresentative del nostro Paese, testimone vivente del valore della memoria come leva fondamentale per mantenere vivo il ricordo del passato contro ogni forma di discriminazione e di totalitarismo. La Senatrice rappresenta un baluardo instancabile di valori civili come, per esempio, la lotta all’indifferenza. A lei esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza”.

Kemoko, entrato al centro SPRAR di Buseto nel 2014, ha partecipato a numerose iniziative, eventi e laboratori e da 3 anni lavora presso un’azienda busetana con contratto a tempo indeterminato preceduto da un tirocinio SPRAR/SIPROIMI e nel giugno 2017 ha conseguito la licenza media. Adesso, dopo 6 anni a Buseto, vive in un appartamento in affitto e sta frequentando la scuola guida a Trapani per conseguire la patente.

La dichiarazione di voto del consiglio comunale è stata chiara: “Kemoko Kanoutè è conosciuto da tutti per il suo carattere socievole e gioviale ed è bene integrato anche nella lingua, infatti parla bene il nostro dialetto. Con il messaggio di integrazione, inclusione e accoglienza che la Senatrice Segre ha inviato tramite un giornale online, tutto il consiglio comunale non può che condividere e sostenere le mozioni di conferimento delle cittadinanze onorarie a Kemoko Kanoutè e alla stessa senatrice Segre. Da parte nostra – ha scritto il consiglio comunale – la massima stima e solidarietà alla Senatrice Segre e profondo rispetto per la sua storia personale.”

Dopo l’approvazione del consiglio, Kemoko ha chiesto la parola per ringraziare tutta la comunità di Buseto e il consiglio comunale. “Voglio ringraziare veramente tutti i busetani e il consiglio comunale, da oggi sono a tutti gli effetti un vostro concittadino. Qui sto bene. Buseto – ha sottolineato visibilmente commosso Komoko – è un paese tranquillo e ho un lavoro che mi piace; per questo motivo vi sono grato. Io amo l’Italia e qui vorrei creare una famiglia e iniziare una nuova vita.”

L’Amministrazione Comunale, dopo l’approvazione delle due mozioni, ha annunciato che seguirà nei prossimi giorni un momento in cui consegnerà a Komoko una targa ricordo in segno di affetto.

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Emanuel Butticè
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.