Spaccio di sostanze stupefacenti e reato di resistenza a pubblico ufficiale

Nella giornata di venerdì 11 ottobre 2019, i Carabinieri della Sezione Radiomobile dipendente dalla Compagnia di Marsala sono stati impegnati in due operazioni distinte che hanno condotto all’arresto di un marsalese per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e di un libanese per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di esibizione di documento di identificazione e del permesso di soggiorno.

Nel pomeriggio, durante un servizio di controllo del territorio, i militari operanti hanno effettuato un intervento presso la via Fazio in Marsala, dove era stata segnalata la presenza di un giovane, successivamente identificato in ALARBI Rami, cl.89, disoccupato, senza fissa dimora e gravato da precedenti di polizia, intento a lanciare delle bottiglie in vetro contro le autovetture in transito. Alla vista dei Carabinieri il cittadino extracomunitario si dava alla fuga al fine di sottrarsi all’identificazione, tuttavia, cercando di scavalcare un muro di recinzione, perdeva l’equilibrio e scivolava, riportando delle lievi escoriazioni poi medicate da personale del 118 senza riportare giorni di prognosi. Una volta raggiunto, l’ALARBI, pur continuando a divincolarsi e ad opporre resistenza, veniva condotto presso gli uffici del Comando Compagnia di Marsala dove, concluse le formalità di rito, veniva dichiarato in stato di arresto in attesa dello svolgersi del giudizio direttissimo che convalidava l’arresto applicando contestualmente la misura del divieto di dimora nel comune di Marsala.

Sempre nella stessa giornata, nel corso di un servizio finalizzato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, i militari operanti hanno eseguito una perquisizione personale e domiciliare a carico di DEMMA Piero Giuseppe, cl.82, gravato da precedenti di polizia, rinvenendo nell’occasione circa 25 grammi di cocaina, 16 grammi di mannite, una sostanza adoperata per “tagliare” lo stupefacente, 2 bilancini di precisione e un block notes contenete nomi e cifre, verosimilmente  riconducibile all’attività di spaccio. Quanto rinvenuto veniva posto sotto sequestro mentre il Demma, concluse le formalità di rito, veniva dichiarato in stato di arresto e condotto presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari, in attesa del giudizio direttissimo.

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