Castellammare ricorda il naufragio del 3 ottobre 2013. Rizzo: “Salvare vite umane è un atto di coraggio”. FOTO

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Si è svolta ieri la giornata del ricordo del terribile naufragio avvenuto a Lampedusa il 3 ottobre 2013 in cui persero la vita 300 persone, quasi tutte eritree. La città di Castellammare da quel giorno ne accoglie 25 nel cimitero comunale, per volontà dell’allora Amministrazione guidata dal Sindaco Nicolò Coppola. La giornata, promossa dal circolo Metropolis, si sviluppa in tre giorni. Ieri mattina, al cimitero comunale, i ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado hanno partecipato alla cerimonia della “adozione delle lapidi anonime”. Un momento di ricordo, riflessione e di condivisione delle storie che i ragazzi hanno fatto proprie. Storie di sofferenza, di disperazione. Storie di chi non ce l’ha fatta. Alcuni delle lapidi oggi riportano soltanto un numero, non si conoscono le identità di molti dei ragazzi sepolti. Alla cerimonia, tra gli altri, hanno partecipato diversi consiglieri comunali. Il Sindaco Nicola Rizzo ha sottolineato: “Sono orgoglioso della mia città. In un periodo difficile come questo che sta attraversando il nostro Paese, la nostra città risponde con un gesto importante. Per questo motivo voglio ringraziare la precedente Amministrazione che ha voluto accogliere nel nostro cimitero queste persone che hanno perso la vita in mare. È giusto dare un nome a questi ragazzi, è giusto ricordarle. Oggi salvare vite umane in mare è un atto di coraggio, ed è impensabile che chi lo fa rischia il carcere. Questo non è concepibile in un Paese civile. La scuola, e ne sono convinto, ha un ruolo importante su questi temi. La scuola ha il ruolo determinante nella formazione delle coscienze dei cittadini, per questo ringrazio gli insegnanti per questo lavoro straordinario di memoria e di condivisione. Salvare vite umane e ricordare questi ragazzi che non ci sono più è qualcosa di davvero importante che ci aiuta a crescere”.

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