Cala Marina, la “scalinata della Pace” intitolata a Donna Franca Florio, spazio pubblico all’ex Sindaco Munna

La Commissione Toponomastica ha deciso: la scala di “Porta Marina” o “scalinata della Pace” sarà intitolata a Donna Franca Florio, mentre uno spazio pubblico in marina all’ex Sindaco Giuseppe Munna

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. La commissione Toponomastica, composta dallo storico Francesco Bianco, lo scrittore, giornalista ed insegnante Enzo Di Pasquale, i consiglieri comunali Giovanni Portuesi, Liliana Crociata e Antonino Mistretta, e presieduta dal Sindaco Rizzo, a pochi mesi dall’insediamento ha deliberato due intitolazioni per la Cala Marina. L’ok definitivo è arrivato con la delibera pubblicate nei giorni scorsi del Sindaco Nicola Rizzo.

Sarà intitolata a Francesca Jacona della Motta ovvero “Donna Franca Florio” la scalinata detta di “Porta Marina o Punenti” informalmente denominata “Scalinata della Pace”. La commissione ha deciso “nella consapevolezza che la famiglia Florio ha sicuramente influenzato economicamente e socialmente la cittadina di Castellammare del Golfo, e che ancora oggi gli eredi sono promotori di iniziative volte a privilegiare il territorio castellammarese”.

Inoltre lo spazio pubblico antistante l’Hotel Cala Marina diventerà “piazzetta Giuseppe Munna”, avvocato ed ex Sindaco democristiano della città “per l’impegno politico profuso alla guida della città di Castellammare del Golfo che lo ha designato sindaco per tre mandati. Personaggio di spicco e referente politico della Democrazia Cristiana durante l’epoca politica dell’onorevole Piersanti Mattarella”.

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteLa mafia è contro il “sorriso”
Articolo successivoLa 61a “Monterice” ad appannaggio del fiorentino Simone Faggioli
Emanuel Butticè
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.