Il casolare dove venne ucciso Peppino Impastato acquisito dalla Regione: “Una delle cose più belle per la memoria di Peppino”

Finalmente una notizia che in tanti aspettavano: il casolare in cui è stato ucciso Peppino Impastato il 9 maggio del 1978 diventerà di proprietà dell’intera collettività a seguito di un decreto di acquisizione da parte della Regione Siciliana.

Un iter che va avanti da diversi anni e che ha visto tanti impegni assunti che, per motivi vari, non erano mai giunti all’effettiva acquisizione dell’immobile.

Alcuni giorni fa abbiamo saputo che la Regione, su proposta del Presidente Musumeci ha approvato la delibera di esproprio di quel casolare tanto caro alla mia famiglia” ci dice Giovanni Impastato, fratello di Peppino.

Per l’acquisizione dell’immobile, già dichiarato di “interesse culturale” cinque anni fa, è stata impegnata la somma di € 106.345. La stima del valore è stata effettuata dal Dipartimento regionale delle Infrastrutture, mentre al Dipartimento dei Beni culturali è stata affidata la procedura espropriativa dell’immobile, di proprietà privata.

Per me è stata una delle cose più belle che siamo riusciti ad ottenere in memoria di mio frarello: insieme a Casa Memoria, Casa Badalamenti, ai processi e alla Commissione Antimafia l’acqusizione del casolare è uno dei risultati più importanti che abbiamo raggiunto – afferma Giovanni Impastato che, ieri, ha affidato ad una lunga lettera i suoi ringraziamenti e la sua soddisfazione su questo importante risultato.

Dopo 41 anni finalmente si sta muovendo qualcosa riguardo il casolare, sta accadendo ciò a cui ormai non speravamo più. Non ci siamo però mai rassegnati, abbiamo lottato, fatto appello a tutte le istituzioni, denunciato tramite i giornali, raccolto firme, aperto il casolare alle scuole per il 9 Maggio, fino ad arrivare al punto, come famiglia, di impegnarci a livello economico cercando un prestito bancario per acquistarlo e donarlo successivamente alla società civile, come abbiamo fatto con la nostra casa che adesso è diventata “Casa Memoria”. Purtroppo l’acquisto del Casolare non è stato possibile per la richiesta veramente eccessiva del proprietario.
 
Oggi siamo davvero soddisfatti perché finalmente la questione si sta risolvendo, anche se con notevole ritardo.
 
Ringrazio coloro che si sono impegnati in questi anni, dalle associazioni che fanno riferimento alla figura di Peppino, ai giornali e le televisioni che ci hanno dato ampio spazio.
 
A questo punto mi sembra doveroso riconoscere l’impegno del Governatore Nello Musumeci, che ha avviato la delibera di esproprio, ringraziandolo per la promessa mantenuta alcuni anni fa, nel 2013, in visita a Casa Memoria, quando era Presidente della Commissione regionale antimafia.
 
Allo stesso modo vogliamo ringraziare anche il Sindaco della città metropolitana di Palermo Leoluca Orlando ed il Sindaco di Cinisi Giangiacomo Palazzolo che si sono attivati per un finanziamento ed un progetto, approvati, per l’acquisto e per il restauro del Casolare e del terreno adiacente.
 
Ora è il momento di unirci per decidere insieme cosa fare, un tavolo tra tutte le parti per trovare la soluzione migliore per la collettività. Quando le  Istituzioni ti sono vicine è più facile che i problemi si risolvano, bisogna per questo restare uniti per raggiungere un obiettivo comune.
 
 
Giovanni Impastato

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Eva Calvaruso
Eva Calvaruso, classe 1984, vive ad Alcamo, spirito da ventenne e laurea in Economia. Animo hippie e fan sfegatata di Guccini. Curiosità, passione e una continua ricerca della verità l’hanno spinta a diventare una giornalista.