Spari nel quartiere Amabilina di Marsala, arrestato per tentato omicidio

MARSALA. Nella notte di domenica 14 luglio, i Carabinieri della Compagnia di Marsala hanno tratto in arresto – per i reati di tentato omicidio, illecita detenzione e porto in luogo pubblico di arma da sparo modificata – Maggio Alessandro, quarantenne marsalese già noto alle forze dell’ordine.

Nello specifico, alle ore 2 circa, giungeva alla Centrale Operativa della caserma “Silvio Mirarchi” di Marsala, una chiamata anonima che segnalava una lite animata con esplosione di colpi d’arma da fuoco nel quartiere popolare di Amabilina. Immediatamente l’operatore inviava una pattuglia della Sezione Radiomobile, diretta dal Luogotenente Antonio Pipitone, per verificare quanto riferito. Giunti sul posto, i militari accertavano che il Maggio, venuto a conoscenza  di una lite in corso tra la propria figlia e il compagno, si era recato presso l’abitazione di quest’ultimi e, notando il giovane intento a fumare una sigaretta dalla finestra dell’appartamento, avviava con lo stesso una discussione molto violenta, al culmine della quale decideva di impugnare la pistola che portava al seguito, e di esplodere diversi colpi d’arma da fuco all’indirizzo del compagno della figlia, mentre era ancora affacciato alla finestra, senza tuttavia colpirlo. Nel corso dei rilievi effettuati dai Carabinieri, sono state rinvenute due ogive, di cui una – in particolare – aveva bucato il soffitto della camera da letto, stanza ove il giovane era intento a fumare alla finestra. La pistola utilizzata – successivamente sottoposta a sequestro – dai primi accertamenti effettuati, è risultata essere una scacciacani opportunamente modificata per essere pienamente offensiva. Il Maggio, dunque, condotto presso la Compagnia Carabinieri di Marsala, al termine delle formalità di rito, è stato tratto in arresto per i reati di tentato omicidio, illecita detenzione e porto in luogo pubblico di arma da sparo modificata. All’esito dell’udienza di convalida, tenutasi nella mattinata di mercoledì 17 luglio, il giudice lilybetano, condividendo pienamente le risultanze investigative dei militari dell’Arma, ha convalidato l’arresto, disponendo nei confronti del Maggio la misura cautela della custodia in carcere.

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