Luca Leke, l’evaso arrestato tra i campi di Fulgatore come due anni fa a Civitavecchia

Individuato e arrestato dai reparti della Polizia Penitenziaria e dei Carabinieri del nucleo provinciale dopo meno di 48ore tra le campagne di Fulgatore, esattamente come due anni fa a Roma. I dettagli dell’arresto

FULGATORE. È finita tra le campagne di Fulgatore la fuga dell’albanese Luca Leke, 34 anni, il pericoloso fuggitivi evado dal Carcere “Pietro Cerulli” di Trapani  lo scorso 24 giugno. A conclusione delle ricerche immediatamente messe in atto a seguito della sua evasione, è stato individuato ieri pomeriggio tra le campagne di Fulgatore dalla Polizia Penitenziaria e dai Carabinieri. La Procura della Repubblica di Trapani, che ha nell’immediatezza del fatto assunto la direzione delle indagini, ha coordinato le attività di un unico gruppo investigativo formato dai reparti che hanno poi proceduto all’arresto.

Si è rivelata fondamentale la copertura capillare del territorio sia rurale che urbano eseguita in perfetta collaborazione tra le forze dell’ordine.

Dopo appena 48ore dall’evasione, Luca Leke è stato avvistato a piedi lungo la ferrovia che collega Trapani a Palermo ed è stato immediatamente bloccato a seguito di un breve inseguimento in quanto, alla vista dei militari, ha provato invano una repentina fuga attraverso i campi circostanti. Nei prossimi giorni la Procura ed i Reparti che hanno operato orienteranno le attività per fare ulteriore chiarezza sugli avvenimenti.

“Il risultato raggiunto è frutto di un oculato ragionamento degli investigatori che, dopo aver predisposto punti d’osservazione permanenti su tutte le arterie stradali di collegamento con il centro di Trapani e presenziato le basi di partenza di autobus, navi e treno, dopo le prime 24 ore trascorse senza avere nessuna indicazione positiva, si immedesimavano nella mente del fuggitivo, ipotizzando quello che avrebbe potuto fare un soggetto in quelle condizioni: ossia solo, senza denaro, non conoscitore dei luoghi e di nazionalità straniera” – spiegano i Carabinieri in una nota.

Così gli investigatori si sono spostati nelle campagne di Trapani, ipotizzando che il fuggitivo potesse aver scelto quella via di fuga per evitare i controlli. A tale scopo Leke poteva attuare il suo piano di fuga solo seguendo la linea ferrata che collega Trapani a Palermo che attraversa zone di aperta campagna disabitate, in parte coltivate a grano o ricoperte da estesi canneti.

Dopo aver fatto un calcolo approssimativo sulla velocità che avrebbe potuto tenere un soggetto, obbligato a muoversi in condizioni ostili e con altissime temperature (37° al momento della sua cattura) ed ipotizzato in quale punto sarebbe potuto arrivare qualora l’ipotesi investigativa fosse stata attuata, si provvedeva a circoscrivere la zona d’interesse suddividendola  in un unico grande quadrante. Venivano quindi attivati, congiuntamente al personale del NIC, diverse squadre operative di ricerca che, partendo dai quatti punti cardinali, al termine del rastrellamento, si sarebbero dovuti trovare tutti nel probabile punto percorso dall’evaso.

Tale strategia, in effetti, si è rivelata vincente, poiché, nel tardo pomeriggio di ieri, quasi in prossimità della linea ferroviaria della frazione di Bruca, è stato avvistato e, alla vista delle prime pattuglie, ha tentato la funga nei campi di grado adiacenti. Il suo tentativo, comunque, è stato vanificato dal contestuale arrivo delle altre pattuglie che, avendo avvistato il fuggitivo dai rispettivi punti d’osservazione, si lanciavano anch’essi all’inseguimento. Dopo alcuni minuti l’evaso, che nel frattempo si era liberato di uno zaino e della maglietta, evidentemente per potersi muovere in modo più agevole, vedendosi circondato da più punti, si è arreso senza opporre resistenza.

L’immediata perquisizione personale attuata dal personale operante, permetteva di rinvenire e sequestrare alcuni oggetti artigianali, ma estremamente efficaci: un cacciavite, un coltello, una coperta ed una banconota da 50 euro.

Leke, che stava scontando il carcere per traffico di droga e furti, sarebbe uscito il prossimo anno, ma ha anticipato i tempi con una rocambolesca fuga, proprio come due anni fa in provincia di Roma. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia Penitenziaria l’evaso avrebbe approfittato di un momento di distrazione delle guardie per scavalcare in maniera acrobatica il muro di cinta.

Leke però non è nuovo alla fuga dal carcere. Nel luglio del 2017 infatti fuggì in circostanze simili insieme ad un altro detenuto dal carcere di Civitavecchia. Anche in quell’occasione gli uomini della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria lo individuarono in meno di 24 ore in una zona boschiva, tra i campi vicino la via Aurelia, non lontana dalla casa circondariale.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.