Vandalizzata dopo poche ore che era stata affissa, nel quartiere Cep a Palermo, la targa dedicata a Peppino impastato, ucciso dalla mafia.
Davvero una brutta vicenda, che ha colpito tanti ed tra questi esprime la propria amarezza “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato”:
“Apprendiamo con amarezza che la targa dedicata a Peppino Impastato, posta ieri nel giardino pubblico del quartiere San Giovanni Apostolo a Palermo (iniziativa che stamattina abbiamo raccontato nel nostro sito), è stata vandalizzata da ignoti durante la notte.
Chi compie questi gesti non ha a cuore i ragazzi del quartiere, non vuole la loro emancipazione. Noi incontriamo ogni giorno a Casa Memoria tanti ragazzi e bambini e sappiamo che molti sognano un mondo migliore. Chi compie questi gesti pensa a distruggere e non a costruire il futuro di questi giovani.
Peppino era un ragazzo come tanti, un ragazzo nato in una famiglia mafiosa ed ha deciso di essere libero e non piegarsi al potere della mafia, rinunciando ad ogni privilegio che le sue origini potevano dargli. Ha preferito lottare per le sue idee, per il miglioramento della vita di tutti, soprattutto dei più poveri, degli sfruttati, si è battuto per la giustizia sociale aggregando ragazzi e ragazze che come lui volevano alzare la testa e cambiare le cose, partendo dal rispetto dell’ambiente e dalla cura del territorio che appartiene a tutti noi.
Siamo solidali con la scuola I.C. Giuliana Saladino, con Michele Maraventano Presidente della VI circoscrizione, con tutti quelli che si sono spesi per rendere il giardino un bene comune, ma soprattutto siamo solidali e vicini ai ragazzi del quartiere San Giovanni Apostolo che meritano di avere sempre di più: un giardino curato, spazi pubblici, servizi e tanta bellezza che li circondi.
Sappiamo che chi si è impegnato per migliorare il giardino non si fermerà per l’azione pochi vandali, continueremo a sostenere la scuola ed il quartiere e tutte quelle realtà che vogliono affermare una cultura fuori dalle logiche mafiose, che parta dal rispetto dell’ambiente, degli altri e del bene comune”.