Truffa contro l’associazione “Paceco Soccorso”

Condannato a sei mesi Maurizio Pocorobba

di Laura Spanò*

Con le accuse di truffa e appropriazione indebita, il Tribunale di Trapani, giudice monocratico Francesco Giarrusso ha condannato a sei mesi di reclusione (pena sospesa), Maurizio Pocorobba, 48 anni di Erice. L’imputato, nei confronti del quale c’è stata una citazione diretta a giudizio firmata dal pm Andrea Tarondo, inoltre è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al risarcimento del danno in favore della parte civile, l’Associazione P.A Paceco Soccorso Onlus, presieduta da Rosanna Di Maggio. Pocorobba fu querelato dalla Di Maggio. I fatti sono antecedenti al 2015. Maurizio Pocorobba, si legge negli atti giudiziari, si presentò all’associazione facendo intendere di essere interessato a farvi parte nella qualità di operatore volontario. Gli venne affidata una ambulanza dalla quale come scrive il Pm “traeva un ingiusto profitto dall’esecuzione dei servizi a pagamento di trasporto infermi con artifici e raggiri”. Racconta ancora oggi Rosanna Di Maggio che in particolare Pocorobba ha eliminato dall’ambulanza alcuni loghi, come  le utenze telefoniche dell’Associazione P.A Paceco Soccorso Onlus, applicando invece i propri recapiti telefonici e questo per garantirsi l’esecuzione di questi servizi, senza poi dover rendicontare all’associazione l’attività espletata. “Tutto questo – evidenziò Rosanna Di Maggio – nonostante le ripetute richieste  di avere tutti i brogliacci”. Ancora il Pocorobba distribuiva all’interno dell’ospecives, materiale pubblicitario (biglietti personali) con tutti i servizi resi, senza mai fare cenno all’associazione di riferimento, dove lui risultava sempre operatore volontario. “Fa ancora di più – sottolineò  Rosanna Di Maggio, assistita dall’avvocato Antonio Agliastro  – pubblicizzava i servizi offerti attraverso una specifica cartellonistica nei pressi dell’ospecives, senza menzionare l’associazione di volontariato di riferimento e per fare questo addirittura ha stipulato arbitrariamente un contratto con una ditta pubblicitaria per la fornitura di materiale pubblicitario, riportando però i dati di fatturazione della P.A. Paceco Soccorso Onlus”. Oltre a questo nella qualità sempre di operatore volontario della stessa associazione, si è appropriato dell’attrezzatura medica che si trovava all’interno dello stesso mezzo e degli accessori in dotazione, disinstallandoli dal mezzo per trarne un ingiusto vantaggio. “Nonostante i tantissimi richiami fatti a consegnare i rendiconti – concluse nella querela Rosanna  Di Maggio, oggi soddisfatta per come si è conclusa la vicenda – Pocorobba non ha mai consegnato nulla all’Associazione di cui sono presidente, da qui la querela e poi il processo con rito abbreviato ed ora la condanna”.

*fonte Giornale di Sicilia

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