Sea Watch: a bordo arrivano i deputati Pd

di redazione*

“La delegazione del Pd salirà sulla Sea Watch”. Lo conferma Maurizio Martina, parte della delegazione del Pd, al termine dell’incontro alla prefettura di Siracusa. L’orario indicato resta quello delle 15.30. La delegazione parlamentare composta da Martina, Matteo Orfini, Davide Faraone, Fausto Raciti e il deputato regionale siciliano del Pd, Giovanni Cafeo, è stata autorizzata a recarsi a bordo di una imbarcazione dopo che da stamane attorno alla Sea Watch vige il divieto di navigazione. Il deputato Cafeo spiega che si muovono con una imbarcazione privata, scortata dal ‘Gruppo di barcaioli’ – il cui compito è quello di assistere le navi in entrata e in uscita dal porto – con il controllo della Capitaneria di porto che aveva messo oggi l’ordinanza di navigazione attorno alla nave. “Sono persone da troppo tempo ostaggio – dice Martina – di una condizione per noi incredibile. Un Paese serio come l’Italia merita di gestire queste situazioni in altro modo. Bisogna dare una mano a rendere chiara questa situazione. Dobbiamo provare a verificare insieme le condizioni di queste persone e chiedere con forza al governo di non voltarsi dall’altra parte. Non si può gestire questa vicenda come il terzo tempo di una campagna elettorale. Confermo che non c’è nessun decreto di chiusura dei porti italiani. Questo rimpallo di slogan tra ministeri è inaccettabile. Continuiamo a tenere alta l’attenzione su questa vicenda perchè non è ammissibile che finisca nel dimenticatoio. Valuteremo i passi conseguenti perché a nostro avviso ci sono analogie con il caso della Diciotti che vanno chiarite”.

All’iniziativa del prefetto di Siracusa, naturalmente ispirata dal Viminale, di isolare di fatto la SeaWatch impedendo a qualsiasi imbarcazione di raggiungerla, aveva risposto la prima valutazione del procuratore di Siracusa, Fabio Scavone, sull’operato del comandante della nave. Salvini dice di avere denunciato quest’ultimo per aver violato le leggi ed essersi diretto verso l’Italia, anziché verso la Tunisia, in vista del peggioramento delle condizioni meteo.

“Il comandante non ha commesso alcun reato, ha scelto la rotta per lui più sicura”, la prima valutazione del magistrato che, da ex ufficiale della Marina, ha una approfondita conoscenza delle norme della navigazione. Sembra sfumare così l’auspicio del governo di veder sequestrare la nave per il comportamento dell’equipaggio della Sea Watch. La Ong tedesca, da parte sua, precisa che la Tunisia non ha mai risposto alla richiesta del governo olandese di far riparare la nave nel porto di Zarzis, che già in una precedente occasione si era rifiutato di accogliere la Sea Watch. Per questo il comandante avrebbe deciso di far rotta verso l’Italia.

Sul tavolo del procuratore di Siracusa potrebbe però arrivare un altro esposto, preannunciato dal deputato Davide Faraone, che ricorda come – bloccando lo sbarco dei 47 migranti – Salvini stia reiterando il reato di sequestro di persona che – secondo il tribunale dei ministri di Catania – avrebbe commesso ad agosto per l’analogo caso della Diciotti. Se il pm condividesse l’assunto dei colleghi potrebbe intervenire per interrompere il reato disponendo la discesa a terra dei 47 migranti.

Salvini intanto torna sulla questione migranti. “E’ mia intenzione chiudere il Cara di Mineo entro quest’anno. Più grossi sono i centri più facile è che si infiltrino i delinquenti”.

“Salvare vite umane significa bloccare le partenze – continua il vicepremier – Quelle donne e quei bambini, che per la verità non ci sono sulla Sea Watch, non devono essere messi in mano agli scafisti. Chi arresta gli scafisti vuole salvare queste vite. Ai primi di marzo tornerò in Africa, dove stiamo lavorando a progetti di sviluppo per aiutare a non scappare quelle donne e quei bambini”. Poi invita il sindaco di Siracusa a occuparsi dei problemi della sua città: “In queste ore mi hanno scritto tantissimi cittadini di Siracusa segnalandomi enormi problemi della città di cui il sindaco non si preoccupa con altrettanta solerzia”. A seguire il messaggio lanciato su Facebook dal deputato Pd Carmelo Miceli.

fonte Repubblica.it

Non c’è animale più crudele dell’uomo di potere.#fateliscendere

Pubblicato da Carmelo Miceli su Lunedì 28 gennaio 2019

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