Presentate le linee guida per la Diocesi di Trapani

Difendere ed accompagnare “l’anima” delle nostre feste popolari. Presentato ieri, alla presenza del direttore dell’ufficio liturgico nazionale, il direttorio diocesano “Accompagnare la pietà popolare”.

“A cinque anni dal mio ingresso come vescovo di Trapani, oggi consegniamo uno strumento per riflettere su come difendere, far crescere e accompagnare l’anima delle nostre feste popolari e delle nostre processioni. Questa è una giornata storica”. Così il vescovo Pietro Maria Fragnelli ieri sera a conclusione del convegno che si è tenuto nella Chiesa di Sant’Agostino, nel centro storico di Trapani per presentazione le linee guida diocesane sulla pietà popolare con cui la Diocesi, per la prima volta, si dota di un orientamento organico per la cura di tutte le feste popolari, processioni, sacre rappresentazioni, il culto delle reliquie e delle immagini.

“Quella che ad alcuni potrebbe risuonare come indebita invasione di campo, in realtà è una precisa responsabilità del vescovo e soprattutto espressione della sua cura pastorale nei confronti delle nostre significative manifestazioni di devozione popolare. Il Vescovo diocesano, quale moderatore, promotore e custode di tutta la vita liturgica nella Chiesa a lui affidata, è chiamato infatti a regolare e incoraggiare le forme di pietà popolare, purificare ed evangelizzare le forme distorte, verificare la coerenza con le celebrazioni liturgiche, approvare i testi di preghiere e di formule connesse con atti pubblici di pietà e pratiche di devozione,  ha spiegato il direttore dell’ufficio liturgico diocesano don Alberto Giardina. Sin dal titolo del documento emerge  il metodo, quella dell’accompagnamento, come scelta pastorale del vescovo nel solco dell’Evangelii Gaudium di papa Francesco. Il Vescovo  non intende stare col dito puntato per giudicare, ma desidera custodire il patrimonio popolare trapanese e avviare un ulteriore cammino comunitario di discernimento e valorizzazione. In particolare il documento diocesano invita a classificare le nostre feste e a non inserire nuove manifestazioni, invita a  programmare distinguendo in modo chiaro gli appuntamenti religiosi dagli eventi culturali e ricreativi.  In tutte le feste religiose ci sia ‘gusto evangelico’ per garantire un dignitoso apparato esterno, senza eccedere nello spreco. Inoltre, il 10% della somma complessiva sia destinato a iniziative caritative”, ha continuato.

A spiegare il senso e il valore che la Chiesa riconosce alle manifestazioni di pietà popolare ieri sono intervenuti il direttore dell’ufficio liturgico nazionale don Franco Magnani, colpito dal patrimonio di tradizioni della Diocesi ma anche Anna Pia Viola filosofa che si è soffermata sugli aspetti antropologici e culturali e don Luca Perri, responsabile della Commissione liturgica della Conferenza episcopale calabra che ha portato l’esperienza maturata in Calabria negli ultimi vent’anni per purificare e valorizzare il senso più autentico di feste e processioni, soprattutto dopo i casi allarmanti degli “inchini” davanti alle case di boss della ‘ndrangheta.

Tra le indicazioni contenute nel documento che è stato diffuso ieri alle autorità, rappresentanti di confraternite, ceti e comitati feste e ai giornalisti presenti per la festa di San Francesco di Sales patrono della categoria, alcune riguardano la processione dei “Misteri” del venerdì santo a Trapani. “Alla luce del costruttivo cammino di dialogo intrapreso e delle richieste fatte dall’Unione Maestranze, il Vescovo non ritiene opportuno allo stato attuale inserire nuovamente gli incappucciati. Nel direttorio, inoltre, suggerisce di evitare le girate che potrebbero creare fraintendimenti di tipo economico, oltre che esser confusi con gli inchini reverenziali. Sono da valorizzare le annacate delle vare, le marce delle bande e i canti dialettali che esprimono le devozioni e i sentimenti del Venerdì Santo. Le indicazioni offerte su incappucciati e girate valgono per tutte le processioni e le sacre rappresentazioni del territorio diocesano”, ha puntualizzato il direttore dell’ufficio liturgico.

Il vescovo Fragnelli, infine, ha citato San Francesco di Sales, il santo noto a tutti per la sua amabilità e dolcezza che invitava tutti a “praticare le devozione” in modo coerente con la propria condizione di vita, umana e sociale. Fuori da questo stile, ha ricordato mons. Fragnelli sempre citando il santo patrono dei giornalisti, ogni devozione rischia di essere “ridicola, disordinata e inammissibile”.

Le linee guida diocesane entreranno in vigore il prossimo 6 marzo, mercoledì delle ceneri.

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