I nomi degli indagati

Operazione Eris: perquisiti l’ex deputato Leone e il prof. Aurelio Giardina della Società di Storia Patria di Palermo

Sono nomi importanti quelli destinatari dei 22 ordini di perquisizione spiccati dalla Procura antimafia di Palermo nell’ambito dell’ultimo capitolo, in ordine temporale, dell’inchiesta per arrivare alla cattura del boss latitante Matteo Messina Denaro. Le perquisizioni si sono concluse nel tardo pomeriggio di oggi. I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani hanno sequestrato materiale definito importante, oltre a documentazione anche apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni come pc e tablet. Durante le perquisizioni per due dei 22 indagati sono scattati arresti in flagranza, quelli del castelvetraneseGiovanni Como e del mazarese Diego Vassallo, perchè trovati in possesso di armi e munizioni. Vassallo e socio in un’attività commerciale a Mazara col nipote , Vito Vassallo, assessore nella Giunta comunale di Mazara guidata dal sindaco Nicola Cristaldi. Tra i perquisiti ci sono nomi legati alla politica castelvetranese, come quelli dell’ex deputato regionale del Psi, il prof. Vincenzo Leone e dell’ex consigliere comunale Franco Martino, che a suo tempo fu intercettato a ricevere da un altro allora consigliere, Lillo Giambalvo, confidenze sui suoi rapporti intimi con i famigerati Messina Denaro. Perquisita anche la casa di Maria Guttadauro, figlia di Filippo, capo mafia del mandamento palermitano di Brancaccio e nipote del capo mafia Matteo Messina Denaro. Perquisito anche un nome illustre della Società Siciliana di Storia Patria, il farmacista Aurelio Giardina. I nomi degli altri perquisiti sono quelli dei castelvetranesi Vito Signorello, professore di educazione fisica, Baldo Triolo, Francesco Verde , Luigi Caradonna, Giuseppe Oliviero Oliveri, dei campobellesi Salvatore ed Epifanio Stellone, Gioacchino Sorrentino e Diego Angileri di Marsala, e ancora Mario Mazzara di Custonaci, imparentato con il killer della cosca trapanese Vito Mazzara (condannato all’ergastolo per delitti e sospettato di essere il killer del giornalista Mauro Rostagno, sebbene assolto in secondo grado), continuando con i mazaresi Giovanni Vassallo, Giovanni Lamberta, Baldassare Di Gregorio e Ignazio Chiaramonte, Giovanni Petralia di Salemi, Giuseppe Bianco di Santa Ninfa. L’indagine “Eris” ruota attorno alla figura dell’imprenditore mazarese Matteo Tamburello. Tornato libero nel 2015 si è mosso per riprendere le redini del mandamento mafioso di Mazara, utilizzando al solito l’intromissione nel mondo degli appalti. Strada preferita l’infiltrazione degli interventi per la costruzione di parchi eolici. Ma Tamburello è risultato essere il titolare di una cava per l’estrazione di inerti, una cava di tufo nel mazarese.

 

 

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.