Allmayer: la politica dell’oggi che non guarda al domani

Arriva l’aiuto da parte della Regione che rinvia ma non risolve il problema del Liceo Statale V.F. Allmayer di Alcamo. L’affitto dell’immobile adibito a scuola persiste e la proroga del contratto diventa causa di immobilità per il Libero Consorzio Comunale di Trapani che non presenta alcuna proposta per l’Allmayer al bando regionale per l’edilizia scolastica.

di Marco Pitò

A differenza da quanto affermato dai vari proclami trionfalistici, la questione dell´Allmayer è ben lontana dall’essere risolta. Nell’estate 2017, dopo alcune difficoltà finanziarie, il Libero Consorzio Comunale di Trapani (ex Provincia) decise di disdire il contrattato pluridecennale di fitto passivo dell’immobile utilizzato come sede del Liceo Statale V.F. Allmayer di Alcamo. Alcuni reclami da parte della stessa scuola e dal Comune di Alcamo portarono al rinvio di un anno della dismissione del contratto.

Successivamente a mobilitazioni studentesche, raccolte firme, tavoli tecnici, nonché ad una sentenza del Tar dalla quale non uscì alcun vincitore, nel giugno 2018 la Regione ha trasferito la somma di 650 mila euro al libero Consorzio di Trapani per l’affitto del Liceo.

Un anno fa come oggi, il problema, lungi dall’essere risolto, permane. Sicuramente però adesso si trova incorniciato da vari proclami di vittoria da parte di politicanti presunti salvatori della patria. Il problema è stato solamente rinviato “fino ad ulteriore ratifica”. La questione dell’Allmayer non è certamente una questione recente. Da quasi mezzo secolo infatti il Libero Consorzio Comunale di Trapani paga un canone d’affitto a cinque zeri per permettere il diritto allo studio agli studenti del Liceo. Il problema però, anche se sembra essere sorto solo recentemente, esiste e persiste da quasi cinquanta anni. Esso non è mai stato posto finché, anche a causa del rimodellamento delle province, i soldi iniziarono a scarseggiare e dunque andavano contenute le spese. Si è cercata così una soluzione immediata ad un problema che non è mai stato affrontato. Una soluzione che, come da pronostici, è risultata impossibile soprattutto dato lo scarso tempo a disposizione.

Il trasferimento dei soldi da parte della Regione, anche se inevitabile per garantire il regolare proseguimento degli studi di 700 alunni, costituisce così un ulteriore depauperamento delle risorse pubbliche. E se il Libero Consorzio Comunale di Trapani aveva un’ulteriore carta in mano per uscire da questo interrotto stallo, dopo aver ricevuto i soldi dalla Regione, ha deciso di non giocarla. Ha infatti deciso di non presentare alcuna proposta inerente l’Allmayer al nuovo bando per la programmazione in materia di edilizia scolastica 2018-2020 che avrebbe dato la possibilità  di costruire una nuova scuola. Se la scadenza per la presentazione delle domande era fissata per il 20 giugno, al Libero Consorzio non ha suscitato alcun interesse la proroga di quest’ultima prima al 26 e poi all’1 luglio. Dopotutto il 12 giugno, il Commissario Straordinario del Libero Consorzio, il Dott. Cerami, aveva già ricevuto la conferma dell’aiuto da parte della regione. In oltre, quando si verrà a ripresentare lo stesso problema il suo mandato sarà già finito e ci sarà qualcun altro a doverlo affrontare.

Il caso Allmayer è però solo un’estrema declinazione di una situazione presente ovunque a livello nazionale. Le locazione passive di immobili adibiti a scuole sono infatti presenti  in quasi tutte le province d’Italia e ciò costituisce nuovamente un enorme sperpero di soldi pubblici.

L’ utilizzo di misure urgenti che riescono a mettere in letargo il problema solo per un po’, correlate all’assenza di misure strutturali volte a risolvere il problema in modo radicale, sono del tutto in armonia con l´umore dei tempi. L’assenza di pressione da parte dei cittadini è stata e sarà culminante nella soluzione, o meno, del problema. Ad oggi però i cittadini non riescono a guardare più in là della momentanea messa in stallo di un problema, della prossima riduzione fiscale o integrazione pensionistica. E così il populismo dirompe nei dibattiti politici e gli elettori, incapaci di partecipare in modo costruttivo alla politica del paese, preferiscono un oggi diverso ad un domani migliore. 

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