Musumeci perde l’avv. Mattozzi

Declassamento dell’ospedale: la professionista, ex assessore a Castelvetrano, lascia il movimento Diventerà Bellissima..e non le manda a dire solo al presidente della Regione

Una lettera aperta diretta al presidente della Regione Nello Musumeci, una serie di parole bene allineate per dire chiaramente che il progetto “Diventerà Bellissima” del presidente Musumeci è uguale uguale, pari pari, ai sistemi politici e parlamentari del passato che Musumeci diceva di volere cambiare. A scrivere la lettera è stata l’avvocatessa Matilde Mazzotti, ex assessore comunale nell’ultima giunta del sindaco Felice Errante. E le critiche, sembra di leggere, l’avv. Mattozzi non le indirizza solo al presidente Musumeci, ma tra le righe parla ai suoi concittadini, a quelli che settimane addietro hanno sfilato denunciando indignazione a più non posso sul tema di come lo Stato a Castelvetrano ha scelto di contrastare la mafia e l’infiltrazione nella pubblica amministrazione. Oggetto della lettera e quindi delle dimissioni dal movimento che fa capo a Musumeci “Diventerà Bellissima” è l’avvenuto declassamento dell’importante ospedale di Castelvetrano. “E’ l’ennesima offesa alla mia città – scrive l’avv. Mattozzi – perpetrata col declassamento dell’Ospedale, nell’assordante silenzio del Movimento sulle problematiche che da mesi attanagliano i castelvetranesi , mi sento tradita dall’amministrazione regionale, mi sento tradita come cittadina prima e come sostenitrice del Movimento poi. Mi sento tradita da chi mi aveva garantito una amministrazione lontana dalle vecchie logiche che invece oggi ritrovo più attuali che mai: un deputato =un ospedale di primo livello, zero deputati= un presidio di base”. Parole cariche di verità. Per le quali c’è da chiedersi come mai contro si sono alzate solo poche voci e determinate come quella dell’avv. Matilde Mattozzi, in una città che spesso ha l’indignazione facile su altre faccende. ” Quando nel 2016 – scrive ancora l’avvocato Mattozzi – durante il mio mandato di assessore del Comune di Castelvetrano mi è stato proposto di aderire al movimento del Presidente Musumeci e di entrare a far parte del tavolo provinciale , ho accettato perché davvero credevo nei principi sbandierati come ispiratori del Movimento: trasparenza, legalità , interesse per il cittadino e non per la poltrona, per una Sicilia che, in mano a gente che avrebbe amministrato con l’esperienza del passato ma con una nuova impostazione, doveva nel breve diventare Bellissima. Il mio mancato tesseramento è stato solo una casualità ; chi mi conosce sa che se prendo un impegno, la mia parola vale più di un contratto o di una tessera”. In politica la parola data da certuni spesso è solo cosa parolaia. “Ho sostenuto il Presidente Musumeci – continua Matilde Mattozzi – lavorando non nell’interesse del movimento ma di una Sicilia nuova, rimanendo nell’ombra senza mai chiedere le luci della ribalta e rifiutando anche candidature che avrebbero potuto darmi lustro ma che, in quel momento, richiedevano impegni che non potevo onorare ed ho preferito lasciare spazio piuttosto che tradire l’eventuale mandato di potenziali elettori”. E rivolta agli elettori del Belice: “Mi chiedo quale risposta pensino oggi di dare gli eletti agli elettori della Valle del Belice, come potranno giustificare ad un cittadino della Valle del Belice che se rischia di morire e deve essere rianimato non potrà più venire a Castelvetrano ma dovrà sperare di sopravvivere fino a Mazara o come potranno garantire alle partorienti di giungere in tempo in ospedale, partendo magari da Partanna o da Santa Ninfa, con un bambino che sta per nascere e che magari avrà bisogno, per venire al mondo in piena salute, di un complesso parto e di un reparto di Ostetricia degno di questo nome, senza dover percorrere svariate decine di chilometri di una rete stradale indecente. Se le logiche sono rimaste queste, questo Movimento non mi rappresenta né merita il mio sostegno. Presidente Musumeci – conclude – oggi Lei ha non ha perso solo un voto: ha perso il sostegno di una giovane professionista che aveva messo a disposizione del Movimento la sua voglia di fare per migliorare la terra che Le ha tributato fiducia. Diventerà Bellissima ha tradito me , i miei concittadini, la mia terra, i suoi elettori; Diventerà Bellissima non merita più il mio sostegno”.

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.