Ritorna a Castellammare del Golfo il Festival letterario “Contaminazioni”

Tra le scrittrici anche la vincitrice del premio Strega, Helena Janeczek

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Il cuore del Festival è come sempre legato alla presentazione di libri con i loro relativi autori, quest’anno tutte donne tranne Alessandro Leogrande. Allo scrittore e giornalista recentemente scomparso e famoso per le sue inchieste sul tema dei migranti, verrà dedicata la nuova sezione “Incontri perduti”.

Voci di donne a raccontare storie di altre donne, chi in fuga dalla guerra o dalle persecuzioni, chi alla ricerca del proprio posto nel mondo, chi inseguendo un ideale di libertà e giustizia universale, ma anche storie di uomini inquieti, sempre spinti a nuove sfide col destino o t tragicamente vittime del proprio demone di vendetta. E infine storie di viaggi disperati, quelli veri, dei migranti respinti sui barconi o annegati a due passi da casa nostra, quelli che non vorremmo vedere, ma che non solo la storia, anche la letteratura onesta hanno il dovere di raccontare. Su questo ruota il tema portante del Festival di quest’anno.

Tra le scrittrici che parteciperanno al festival ci sarà la vincitrice del Premio Strega Helena Janeczek, con il suo “La ragazza con la Leica”, intensa biografia della fotografa ebrea tedesca Gerda Taro morta tragicamente durante la guerra civile spagnola;

Quindi Loredana Lipperini, voce storica di Fahrenheit e acclamata autrice di romanzi fantasy che qui presenta “L’arrivo di Saurno”. Ornela Vorpsi,scrittrice e fotografa albanese, rappresentante di punta della letteratura migrante in lingua italiana, di cui Minimu Fax ha da poco ristampato il suo primo romanzo “Il paese dove non si muore mai”.

E poi Carola Susani, scrittrice per ragazzi e non solo, che guiderà un laboratorio di scrittura creativa a partire dalla sua Odissea raccontata ai bambini.

Ad accompagnare le riflessioni letterarie, ci saranno momenti dedicati alle arti espressive con il laboratorio per ragazzi di Adriana La Porta e la mostra fotografica di Lucille Corbeille in collaborazione con Welcome Refugees di Palermo, “Odisseo 2018”, e poi ancora le letture erranti dall’Odissea per il centro storico del paese e il reading teatrale dal Moby Dick di Herman Melville a cura di Paolo Arena nella piazza del Castello. Infine le suggestioni sonore di un’altra donna da poco scomparsa, Chavela Vargas, istituzione della musica messicana, riproposte dal duo Dimartino e Cammarata e la trascinante balera etno-rock delle Matrioske a chiudere un festival nato proprio dall’idea di dare spazio al meticciato culturale che è linfa vitale della nostra terra.

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