Anno Zero, l’interesse dei mafiosi per una villetta abusiva

Accardo e quella villetta abusiva da non demolire

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Tra le carte dell’Operazione antimafia “Anno Zero” ci sarebbe anche il caso di una villetta nei pressi del lungomare di Castellammare del Golfo, cioè la famosissima spiaggia plaja. La villetta, come si apprende dal giornale online Meridionews.it, sarebbe di proprietà di una donna alcamese. Quest’ultima si sarebbe rivolta a Nicola Accardo, ritenuto dagli inquirenti il nuovo boss di Partanna, per cercare “consigli” su come evitare la demolizione dell’immobile sul quale pendevano ben due ordini di demolizione per abusivismo.

Ed è lì che esce fuori il nome di un ex politico provinciale, l’Ingegnere Angelo Mistretta, non indagato, che dalla provincia oggi è in servizio all’Ufficio Tecnico del Comune di Castellammare del Golfo.

Secondo gli inquirenti, in un incontro tra la donna, figlia del reale proprietario della casa, l’Ing. Mistretta e il presunto boss Accardo, avvenuto il 12 febbraio 2016, si è discusso proprio della vicenda della casa abusiva. Dall’ascolto della conversazione gli inquirenti hanno appreso che l’argomento era appunto un’immobile ubicato a Castellammare del Golfo sottoposto a sequestro e con due ordini di demolizione. L’ingegnere Mistretta  avrebbe spiegato che l’unico modo per salvare la casa sarebbe stato quello di dimostrarne la pubblica utilità, “mettendosi a disposizione per intercedere”, come si legge nell’ordinanza, con un altro architetto responsabile del Settore “abusivismo edilizio” del Comune di Castellamare del Golfo, con il quale era in ottimi rapporti personali.

Lo stesso Mistretta, contattato dal quotidiano Meridionews, ha confermato di essersi incontrato con Accardo per rispondere a un consiglio tecnico e che nel periodo in questione non era in servizio al Comune di Castellammare del Golfo ma in un altro Comune, quindi da parte sua non ci sarebbe stato nessun interessamento per evitare la demolizione della villetta.

Sempre nell’ordinanza si legge che molti mesi dopo, il 22 dicembre 2016, la donna, parlando al telefono con Accardo, avvertiva che la vicenda della casa era andata “a buon fine” e che, ringraziando Accardo per l’interessamento, voleva fare un regalo di natale per Mistretta. Fatto smentito dal diretto interessato sempre al giornale Meridionews.

Intanto l’immobile non è stato ancora demolito a causa di un ricorso al TAR presentato nel novembre del 2017 dal proprietario dell’abitazione, padre della donna che si sarebbe rivolta a Nicola Accardo.

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