Aumento tariffe “sport e cultura” del Comune di Alcamo, il Partito Democratico contro la decisione dell’amministrazione M5S

ALCAMO. Attraverso una nota stampa il circolo Pd di Alcamo, guidato dalla giovane segretaria Giulia Calvaruso, si schiera contro la decisione dell’Amministrazione Surdi di aumentare le tariffe relative agli impianti sportivi e di introdurne di nuove con riferimento ai contenitori culturali.

Decisione contestata sia nel merito che nel metodo. L’Amministrazione – si legge nella nota stampa – ha utilizzato un metodo decisionale che contestiamo per l’assoluta mancanza di dialogo e confronto con i soggetti interessati e cioè con la Consulta dello Sport e con le Associazioni Sportive e Culturali presenti sul territorio. Tutto questo non ha fatto altro che compromettere, proprio sul finale di stagione, l’attività presente e futura di chi ogni giorno rende un servizio inestimabile alla nostra comunità. Proprio queste Attività, al contrario, dovrebbero essere incentivate e tutelate. 

Per la segretaria occorre aprire una fase di dialogo e costruzione che possa portare a migliorare le condizioni generali dello sport e della cultura ad Alcamo. Su questo ognuno deve fare la sua parte senza muri o chiusure pregiudiziali.

L’attuale amministrazione – continua il documento – invece di chiudersi a riccio, dovrebbe spiegare perché non ha ancora aperto nessun cantiere sull’impiantistica sportiva, nonostante gli stanziamenti di bilancio e le roboanti promesse elettorali; non ha proposto un progetto di miglioramento delle strutture interessate nonché un’idea di qualificata programmazione che metta a sistema i contenitori culturali.

Lo sport per una città rappresenta da sempre un presidio importante di legalità, valori e regole civiche. Oggi molte associazioni sportive per andare avanti hanno necessariamente bisogno di essere sostenute dagli enti pubblici, tendenza opposta rispetto a quella del Comune di Alcamo dopo questa decisione.

È del tutto evidente – dichiarano dal PD alcamese – che chi è alla guida della città dovrebbe sempre tenere a mente la funzione sociale che l’Ente pubblico è chiamato a svolgere soprattutto verso le nuove generazioni, agevolando le attività sportive e culturali, piuttosto che comportarsi da mero ragioniere che pensa solo a “far quadrare i conti” nel breve periodo.  Dal canto nostro abbiamo svolto appieno il ruolo di opposizione in Consiglio Comunale ponendo una importante pregiudiziale all’atto; abbiamo cercato di far ragionare la “maggioranza” tentando di far capire loro la gravità di quella deliberazione; abbiamo assistito alla rabbia espressa dalle associazioni Sportive in sede di assemblea della Consulta dello Sport svoltasi ieri pomeriggio al Marconi. Continueremo pertanto con la nostra azione volta a ristabilire il principio della giustizia e della ragione, producendo proposte alternative e cercando di contrastare una politica poco lungimirante che purtroppo sembra passare dall’assurda massima del “con la Cultura non si mangia” di Tremontiana memoria alla mortificazione della Cultura e dello Sport di pentastellata attualità.