L’anno si è chiuso con i botti l’inizio dell’anno si apre con le sparate: è partita la campagna elettorale

Se qualcuno avesse avuto ancora dei dubbi che fossimo già in piena campagna elettorale, si è subito dovuto ricredere in questi primi giorni dell’anno, leggendo alcune dichiarazioni rilasciate da alcuni leader di partito. Siamo così passati dal leggere su vari quotidiani: dall’abolizione del canone RAI per il quale, alcuni mesi prima avevano chiesto il pagamento mediante la fatturazione emessa dalle imprese elettriche,   all’eliminazione delle tasse universitarie, roba da giovani rivoluzionari. E non sono mancate le dichiarazioni di quelli che in questi anni avevano pesantemente criticato l’Europa, e l’euro, per poi affermare che questo non è il momento per uscirne.

Se queste dichiarazioni non assomigliano a delle “sparate” pre-elettorali… Beh poco ci manca!

Ad ogni modo in questo momento i partiti stanno scaldando i muscoli per cercare di mettere in campo la migliore squadra possibile in ogni regione. La nuova legge elettorale ha fissato le nuove regole. In tanti, ad esempio in Sicilia, stanno cercando di capire quale potrebbe essere la squadra vincente basandosi sui risultati delle ultime regionali. È chiaro che non si possono, o quantomeno, non sono sovrapponibili i risultati delle elezioni regionali a quelle nazionali ma, non si può, non tener conto dei risultati ottenuti dai vari partiti nelle passate elezioni siciliane.

I primi a partire con la composizione delle squadre regione per regione sono stati i pentastellati che hanno dato il via alle parlamentarie sulla piattaforma Rousseau. Gli altri partiti dal centro-destra al centro-sinistra cercano di far quadrare il cerchio. Nel centro-destra siciliano visti gli ottimi risultati ottenuti per le regionali l’umore è alto, e in molti sperano di ottenere una candidatura per le nazionali. Nel centro-sinistra il discorso si complica e non sarà facile, almeno apparentemente, replicare il risultato raggiunto nella scorsa legislatura riconfermando lostesso numero di deputati uscenti. Tanti sono stati i malumori provenienti dal basso per i nomi che hanno iniziato a girare intorno alle candidature.

Sarebbe giusto a questo punto che un ruolo importante lo potessero svolgere i rappresentanti territoriali. Sono loro, in fondo, che conoscono le storie degli uomini che potrebbero rappresentare al meglio i territori e i  partiti. Se, come è capitato spesso, queste voci dovessero rimanere inascoltate questo risulterebbe essere una grave mancanza di democrazia e l’addio per un vero e nuovo rinnovamento della politica italiana!

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Fulvio Catalanotto
Fulvio Catalanotto nasce in Sicilia, terra, secondo lui, al centro del mondo. Formatore ed esperto dei processi formativi con la passione per la comunicazione e l'informazione. È un ascoltatore cronico di Rosa Balistreri.